Torna «Hermmator» Maler lo sci applaude il suo eroe

Torna «Hermmator» Maler lo sci applaude il suo eroe IL CAMPIONE AUSTRIACO SCENDE IN PISTA DOMANI NEL GIGANTE DI ADELBODEN 508 GIORNI DOPO LA FRATTURA DELLA GAMBA DESTRA IN UN INCIDENTE IN MOTO Torna «Hermmator» Maler lo sci applaude il suo eroe L'obiettivo dichiarato è di partecipare ai Mondiali di St. Moritz che inizieranno il 2 febbraio: il tracciato svizzero, molto difficile, sarà un validissimo banco di prova. Fiduciosi tecnici e allenatori Domenico Latagliata I «grandi» sono così: si prendono la scena anche quando non sono gli attori principah. Era successo anche a Roberto Saggio qualche settimana fa: l'albanese Tare aveva segnato i primi due gol di Brescia-Perugia (3-1 alla fine), ma il rigore del «Codino» - con tanto di dedica al padre urlata dritta alla telecamera, piazzata a bordo campo - si era guadagnato la copertina di giornali e trasmissioni televisive varie. Così ieri a Bormio, sede del quarto slalom speciale maschile di Coppa del Mondo, l'attenzione era più rivolta alla conferenza stampa mattutina organizzata dalla nazionale austriaca che non a quanto accadeva in pista. Il motivo: Hermann Maier, che in Valtellina non era presente, aveva affidato agli allenatori del suo Paese il compito di annunciarne la resurrezione sportiva 508 giorni dopo il terribile incidente in moto che fece temere, a lui e a tutti gli appassionati di sport invemah, addirittura l'amputazione della gamba destra. Maier - ma la notizia era nell'aria ormai da qualche giorno - sarà quindi al via domani nel gigante di Adelboden, primo passo di un cammino che dovrà essere comunque molto veloce se l'austriaco vorrà partecipare (come è logico) ai Mon- diali di St, Moritz che prenderanno il via il prossimo 2 febbraio. «Il gigante - hanno spiegato il direttore dello sci alpino della Federazione austriaca, Hans Pum, e il et della squadra maschile, Toni Giger - è la disciplina base per tutte le specialità alpine, quindi anche per il.superG e la libera. Logico che riparta di qui». Per la cronaca, la pista di Adelboden è tra le più difficili del circuito e Maier vi ha già vinto tre volte. Quasi un anno e mezzo fa, la notte del 24 agosto 2001, l'ex muratore di Flachau, a bordo di una motocicletta fattosi costruire su misura, si scontrò lungo una strada austriaca contro un'auto guidata da un 73enne turista tedesco. Sembrava, quella, la fine di una carriera già ai confini con la leggenda: 3 Coppe del Mondo e 41 vittorie nel circuito, due ori olimpici a Negano '98 (gigante e superG) e due titoh mondiali a Vail '99 (superG e discesa). Sette ore in una camera operatoria dell'ospedale di Salisburgo non avevano regalato alcuna certezza: «Vorrei almeno poter ancora camminare», aveva detto lui. E il dottor Karlbauer, capo dell'equipe dei chirurghi che aveva compiuto l'intervento, non si era voluto sbilanciare circa la possibilità che il re delle nevi potesse prima di tutto recuperare la piena integrità fisica. Sulla neve, «Herminator» Maier aveva uno stile tutto suo, fatto di potenza e aggressività: classe ne aveva, certo, ma il suo fisico da superuomo (181 cm per 92 kg) lo aiutava a tracciare traiettorie imDensabili per gli sciatori «normai». Pur non essendo granché simpatico alle folle - niente a che vedere con la Tombamania appe¬ na finita -, in Austria era diventato presto una sorta di eroe nazionale. «Maier vince perché è cattivo come Mike Tyson», dichiarava l'azzurro Massimiliano Blardone rendendo perfettamente l'idea. Ora, quella «macchina da guerra» con gli sci ai piedi, capace di mettere insieme un reddito annuo superiore ai quindici milioni di euro, sembra di nuovo pronta a conquistare il mondo. Maier era tornato sulla neve la scorsa estate, in Cile, con i compagni di Nazionale: un altro infortunio, però, sembrava avergli chiuso definitivamente la porta del rientro agonistico. Invece ha lottato, si è allenato prima da solo e poi con il consueto staff, facendosi costruire uno spe¬ ciale scarpone che limiti al massimo la frizione tra il piede e l'attrezzo. Negli ultimi giorni, hanno spiegato gli allenatori, «ci sono state anche 17 prove cronometrate, tutte con risultati positivi perché confrontate con i compagni di squadra. I Mondiali? Tutto è possibile». Non resta che attendere. Ed applaudire. Hermann Maier, 30 anni, torna in gara domani nel gigante di Adelboden che nella sua esaltante carriera ha già vinto tre volte

Luoghi citati: Austria, Bormio, Brescia, Cile, Perugia