«Abbiate fiducia nella Borsa»

«Abbiate fiducia nella Borsa» I CONSIGLI DEI TRE STRATEGHI DI WALL STREET «Abbiate fiducia nella Borsa» Abby Joseph Cohen di Goldman Sachs: nei nostri fondi pensione il 7507o di azioni NEW YORK PER Abby Joseph Cohen, stratega globale della Goldman Sachs, è stata l'avversione al rischio prevalente nel 2002 a colpire duro i mercati finanziari e l'economia. I manager aziendali hanno fren ito gli investimenti e l'occupazione, i risparmiatori hanno preteso prezzi sempre più bassi prima di comprare. «Ora quest'avversione si va attenuando - sostiene la manager che appartiene al "partito" degli ottimisti di Wall Street - portando a un declino nell'ancora altissimo premio per il rischio e al taglio dello spread tra corporate e titoli di Stato, che pure resta molto elevato». I forti tagli ai costi nelle aziende degli ultimi due anni dovrebbero spingere i profitti nel corso del 2003: anche scontando una continua attenzione alle spese gli imprenditori - afferma - cominceranno quest'anno a riconsiderare le opportunità di sviluppo. Cohen si aspetta quindi «una crescita economica e nei profitti moderata, accompagnata da un'inflazione in salita ma mite». Non scarta però del tutto neppure l'idea di ulteriori tagli dei tassi ad opera della Fed, se il rilancio dovesse ritardare: «Nel caso di discesa del costo del dollaro sotto la soglia attuale dell'1,25%, comunque, non ci attendiamo un abbassamento parallelo degli interessi per i bond statali a medio e a lungo termine». La stagione d'oro dei bond ad alto rating dovrebbe insomma essere agli sgoccioli, ciò che porta la Goldman Sachs a raccomandare un portafoglio fortemente squilibrato verso le azioni. «Abbiamo due modelli leggermente diversi che suggeriamo ai fondi pensione di mapjjlori dimensione e a quelli più piccoli e più aggressivi. In entrambi, le azioni pesano per il 75% del totale amministrato, il cash è a zero, le commodities attraverso il G.S. Commodity In- dex che offre una componente di rendimento - al 3\ e i bond al 22^i» sostiene Cohen. Ma all'interno della fetta a reddito fisso emergono le differenze: se i titoli da uno a tre hanno la stessa quota del 5"7o, e dai 20 ai 30 sono a zero, quelli tra i 5 e i 10 pesano per il 10"Zo nei fondi maggiori e per il 5nZo nei più aggressivi, e di riflesso questi ultimi hanno il \2X di corporate bond contro il solo 7Vn dei fondi più grossi. Per la Goldman Sachs «il TS'Yu di azioni rappresenta il massimo consigliabile per i fondi maggiori, mentre quelli aggressivi poti ebbero averne fino al 1000Xj». Tanta esposizione poggia sulla contrazione del rapporto tra prezzi e utili (PAI), che è alla base della valutazione di congruità della quotazione di un titolo. Da 26, che è stato il picco nel gennaio 2000, ora il PAI è a 18,4 con gli utili attesi, e a 17 con quelli stimati per il 2003. L'ottimismo inossidabile della Cohen (che un anno fa aveva «visto» lo S&P balzare a 1363 a fine 2002) non si smentisce nelle previsioni per il 2003: «Il Dow Jones potrebbe rivedere i 10.800 punti, e lo S&P 500 tornare sopra 1000, ai 1150 di fine 2001 ». Se questa volta l'azzecca, ron sarebbe solo scongiurato il quarto anno in rosso a Wall Stret, ma si realizzerebbe una performance del 25%. [gla.mag.I Abby Joseph Cohen

Persone citate: Abby Joseph Cohen, Cohen

Luoghi citati: New York