Oggi dal ministro sindacati divisi su mobilità breve

Oggi dal ministro sindacati divisi su mobilità breve PIANO FIAT Oggi dal ministro sindacati divisi su mobilità breve ROMA La riunione in programma oggi al ministero del Welfare sulle procedure di mobilità breve prevista dal piano industriale della Fiat potrebbe portare a un'altra spaccatura tra i sindacati metalmeccanici, dopo le rotture sul contratto e sul piano di mobilità della stessa Fiat dello scorso luglio. Firn, Uilm e Fiom risponderanno alla convocazione del ministero divise, dopo la decisione delle prime due organizzazioni di finnare gli accordi sulla mobilità per 150 lavoratori della Magneti Marelli, siglati lo scorso 9 gennaio. Una spaccatura che ha portato all'annuncio di otto ore di sciopero della Fiom, proclamate immediatamente e da tenersi entro gennaio. In assenza di accordo in sede ministeriale, saranno costretti a lasciare l'azienda, in base alle previsioni della legge, i lavoratori che dovrebbero sopportare conseguenze meno gravi dalla perdita del lavoro, vale a dire coloro che hanno minore anzianità di servizio e minori carichi di famiglia, mentre verrebbero «salvati» quelli che nel periodo della mobilità corta invece potrebbero raggiungere i requisiti per l'accesso alla pensione. Il clima nel quale alle 12 si aprirà la riunione, dunque, non è dei più distesi, con la Fiom ben decisa a non firmare alcun accordo, mentre Firn e Uilm arriveranno con altri mandati. «Firmare gli accordi sulla mobilità aveva detto il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, subito dopo la sigla dell'intesa su Magneti Marelli - è assolutamente sbagliato e in aperta contraddizione con il fatto che non abbiamo accettato il piano industriale Fiat con la riduzione dell'occupazione». A spingere per l'accordo, invece, sarà la Uilm, il cui coordinamento nazionale dei delegati ha deciso un preciso impegno per il raggiungimento di intese, possibilmente unitarie: «Solo in questo modo - sostiene la Uilm - sarà possibile scongiurare gli esuberi dei lavoratori con meno anzianità aziendale e più bassi carichi di famiglia e ottenere la conferma dei contratti a tempo determinato». Secondo la Firn, invece, ogni decisione sulla mobilità dovrebbe essere affidata alle Rsu a maggioranza, ma l'accordo per la Magneti Marelli rivela con chiarezza quali siano le intenzioni. Posizioni che non sembra possibile conciliare, come del resto avvenne lo scorso 24 luglio, quando la Fiom decise di non firmare l'ipotesi di intesa per la gestione degli esuberi del gruppo Fiat, che prevedeva l'uscita entro il 31 dicembre 2002 di 2442 lavoratori della Fiat auto e di 445 addetti della Cesco e della Sepia entro la fine del 2003. Una divergenza che si è ripetuta nella fase preparatoria del rinnovo del contratto, con i tre sindacati che si presenteranno il prossimo 20 gennaio al tavolo delle trattative con piattaforme separate per la prima volta dopo 36 anni.

Persone citate: Gianni Rinaldini

Luoghi citati: Roma