«Così cambierò le Authority»

«Così cambierò le Authority» PAftLA ÌL lyEOMlISHSTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA «Così cambierò le Authority» Mazzella: indipendenti ma non contro il governo intervista Mario Sensini ROMA DAL momento stesso in cui si è scelta una figura istituzionale come la mia per guidare questo ministero e riordinare il sistema delle Autorità di Garanzia, si può escludere che da qui escano soluzioni che non abbiano un carattere fortemente istituzionale. Se servivano indicazioni tagliate sull'esigenza di qualcuno, non chiamavano me». Abito nero e camicia bianca, il nuovo ministro della Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, incarna anche nell'aspetto la figura del "civil servant". E potrebbe essere lui, l'ultimo ministro tecnico approdato nel governo Berlusconi, l'uomo chiave della nuova stagione squisitamente politi.-a delle riforme. A cominciare dal conflitto d'interessi, il primo grosso ostacolo che si presenta sul cammino, per finire con la separazione delle carriere dei magistrati. Ministro Mazzella, tra un mese ha promesso la riforma delle Authority. Nella prospettiva di un governo più forte l'indipendenza dei Garanti, come l'Antitrust e l'Authority per le comunicazioni che dovranno tra l'altro vigilare sul conflitto d'interessi dei membri del governo, diventa decisiva. «La necessità di rinnovare il sistema delle autorità di garanzia nasce a prescindere dal rafforzamento del potere esecutivo. Dobbiamo mettere ordine e soprattutto fissare dei principi guida per stabilire la natura, le funzioni e gli ambiti di attività delle Autorità propriamente dette, quelle che ad esempio si occupano di funzioni specifiche come la vigilanza dei mercati, o dei diritti individuali dei cittadini. Autorità per le quali, in virtù dei compiti che svolgono, l'indipendenza dal potere esecutivo è una necessità logica e conseguenza necessaria dell'autonomia». Andiamo subito al dunque. Quali saranno i criteri di nomina degli organi amministrativi delle Autorità? «Non posso ancora dirlo, anche se io ritengo, riguardo alle opzioni contemplate dalla Commissione nominata da Franco Frattini e presieduta da Lamberto Cardia, che il giudizio parlamentare sia quello più opportuno e più coerente con il principio dell'indipendenza. Ma sulle modalità devo riflettere, non voglio legarmi al testo Frattini, non è detto che si attui la stessa soluzione per tutte le Autorità. Dobbiamo evitare di creare l'estemporaneità assoluta, ma anche le belle simmetrie bizantine. Non possiamo decidere a priori, prima dobbiamo mettere giù i principi guida». Ammetterà che è un problema delicato... «Io pongo dei paletti alla mia attività. Parlo per il ministero che rappresento e per il ministro tecnico che sono, e che rivendico di essere. Quali poi saranno le ricadute delle mie scelte su problemi specifici... Io sono dell'idea che uno fa quel che deve e che poi succede quello che deve succedere». Con il sistema maggioritario la nomina delle Autorità in ambito parlamentare offre ugualmente tutte le garanzie di indipendenza dal governo? «11 concetto di garanzia può essere equivocabile. Ripeto, le Autorità devono essere indipendenti per risolvere certi problemi, non per accentuare la sfiducia verso il potere esecutivo». Questa è una lettura politica che un ministro tecnico non accetta... «Sottolineare il profilo delle garanzie accentua il senso di sfiducia tra le istituzioni, che ritengo uno degli elementi deleteri del nostro tempo politico. Quasi come se fatta un'istituzione ci debba essere bisogno di un guardiano. Non è una questione di pesi e contrappesi. La sfiducia tra le istituzioni e verso le istituzioni porta all'anarchia, non c'è argine». Pensa che la conflittualità tra i due schieramenti politici nasconda la sfiducia? «No, sulla conflittualità non drammatizzerei, dipende dal fatto che l'alternanza non è ancora nel nostro Dna» Torniamo alla riforma. Lei suggerisce che anche l'Avvocatura dello Stato sia innalzata al grado di Autorità indipendente. «E' un'idea, ma non sarà contenuta nella riforma attuale, anche se una volta tracciati i principi per definire cos'è un'Autorità Garante, sarà facile provvedere. L'Avvocatura è già indipendente e autonoma, e potrebbe essere una casa acconcia anche per il Pubblico ministero, una strada per la separazione delle carriere dei magistrati che sia soddisfacente anche per i Pm. Entrerebbero in una casa indipendente dal potere esecutivo e da quello giudiziario con il quale coabitano, e che può consentire agli avvocali della difesa di difendere gli interessi dello Stato e a quelli dell'accusa di svolgere percento dello Stato l'attività accusatoria». égL^* Sottolineare IPIP ij profilo delle garanzie accentua il senso di sfiducia tra le istituzioni che ritengo uno degli elementi deleteri del nostro tempo politico Quasi come se fatta un'istituzione ci debba essere bisogno di un guardiano 99 66 La necessità di rinnovare . il sistema delle autorità di garanzia nasce a prescindere dal rafforzamento del potere esecutivo Dobbiamo mettere ordine e soprattutto fissare dei principi guida 99 Luigi Mazzella (Funzione Pubblica)

Persone citate: Berlusconi, Franco Frattini, Frattini, Lamberto Cardia, Luigi Mazzella, Mario Sensini, Mazzella

Luoghi citati: Roma