«L'Europa fermi la dittatura americana»

«L'Europa fermi la dittatura americana» LA SITUAZIONE MONDIALE VISTA DAL LEADER DEL PARTITO COMUNiSTA RUSSO «L'Europa fermi la dittatura americana» Ziuganov: un progetto totalitario dietro la lotta al terrore intervista Glulletto Chiesa MOSCA ELEGANTE in abito blu scuro a sottili righine, un ufficio da grande manager, ai piani alti della Duma, uno stuolo di segretarie. A undici anni dalla fine dell'Urss e del pcus Ghennadij Ziuganov è il capo dei comunisti russi, e leader del maggiore gruppo parlamentare del Parlamento russo. L'espressione è ancora quella di un tempo, arcigna, ma i modi si sono affinati. Qualche volta sorride. Anche se è arrabbiato, sul serio. O almeno così vuole che si pensi. Dietro di lui una grande carta del pianeta e una della Russia, enorme. Partiamo dal grande. Ziuganov ha appena pubblicato, in carta patinata, un nuovo libro di geopolitica. In che situazione è il mondo, Ghennadij Andreevic? «Siamo nel mezzo di una svolta brusca che io definisco di fascistizzazione del capitalismo e del diktat americano. E a metà di questa curva c'è un bivio: da una parte si va verso la prosecuzione della globalizzazione americana, dall altra si va verso una specie di soluzione europea. Le possibilità che si imbocchi la seconda variante' sono pressoché nulle». E l'altra strada del bivio che significherà, secondo lei? E per la Russia? «Perla Russia niente di buono. Il capitalismo americano si è rivelato assai più duttile della Russia e l'ha travolta. Il mondo è già sotto una fortissima pressione: o con noi, dice Washington, o con¬ tro di noi. Dietro la lotta contro il terrorismo si nasconde un progetto totalitario che si avvale di un'informazione totalitaria. Negli Stati Uniti vengono violati, ogni giorno, a 360 gradi, i diritti costituzionali. Bisogna essere ciechi per non vederlo. In campo internazionale, la recente riunione di Praga della Nato ha cancellato tutti i risultati della Seconda guerra mondiale. La Russia subisce e basta. Gorbaciov ha ceduto il partito, Eltsin ha permesso di derubare la Russia, Putin svende anche la storia. Voi in Occidente pensate che questo sia bene. Io penso che questo è male per tutti: per il mondo, per l'Europa, soprattutto per la Russia». Come si colloca la Russia in questo contesto? «Il colpo più duro è contro di noi. Siamo stati rigettati al' 1960 quanto a situazione economica. Siamo stati respinti al 1939 quanto a situazione geopolitica. E dopo il '39 viene ir41, cioè la guerra». Lei sembra nutrire qualche piccola speranza nell Europa. «L'ho detto, molto piccola. L'Europa non è stata capace, fino ad ora, di guardare alla Bussia come a un vero partner. Peggio per la Russia e per l'Europa». Il terrorismo non la preoccupa? «Il terrorismo non à per la Russia il problema principale. I nostri problemi sono la conservazione del nostro territorio, un uso delle nostre risorse in nome dell'interesse nazionale, un elevamento del tenore di vita di larghe masse popolari. Per quanto concerne il terrorismo mi limito alle cifre. Negli votimi dieci anni è cresciuto di dieci volte. Perché? Chi ha formato, armato, finanziato i terroristi attuali? La Già è il terrorista numero uno. L'altra cifra è semplice. Nel pianeta un miliardo di persone vive relativamente bene; gli altri cinque miliardi vivono male o malissimo. Ecco la causa principale del terrorismo. Tutti si accorgono che gli Stati Uniti vogliono spio dominare. E a nessuno piace. Sono stato a Bangkok e a Roma, a Bruxelles e a Tunisi. Tutti sono preoccupati per questo mondo così sbilanciato». Una sua prognosi per questo pianeta soilanciato? «Vedo una dittatura planeta- ria. Sarebbe un disastro perché è la soluzione più improduttiva, innaturale. Produrrebbe cataclismi. Ma c'è anche l'ipotesi del fallimento di questo disegno. L'Europa potrebbe svolgere un ruolo molto forte, decisivo per impedire la dittatura planetaria. Invece si limit^ a guardare, oppure a servire. Anche la Russia potrebbe svolgere un suo ruolo, ma solo se l'Europa le offrirà la sua spalla. In ogni caso la dittatura planetaria dell' America sarà un disastro perché le risorse del pianeta si vanno esaurendo. E loro, da Washington, pensano di gestire quello che rimane, con la forza. Per questo si stanno armando fino ai denti, per questo usano la Nato come esercito globale al loro servizio. Per meglio dire: l'esercito è il loro, agli altri faranno fare i poliziotti». Ghennadij Andreevic, lei non ha mai nominato l'Islam. «Noi abbiamo 40 milioni di musulmani in casa nostra. Non vogliamo andare contro di loro. Io ogni caso non credo che Bin Laden sia stato solo nell'organizzare l'II settembre. Si sono scontrati tra loro due clan. Un gruppo ha pensato di usare, per vincere, anche l'America intera. Gli interessi in gioco sono immensi. Inutile stupirsene: il 940Zo di tutte le risorse finanziarie del mondo ruotano attorno a quel miglio quadrato che sta sui la punta di Manhattan». Che pensa di Vladimir Putin? «Putin non ha una strategia. Oscilla tra gruppi di potere, tra clan di oligarchi. In campo internazionale non sa dire nulla. Ha taciuto perfino sulla vicenda dell'allargamento a Est della Nato. A Pechino è andato soltanto per far vedere all'opinione pubblica russa che la Russia svolge un qualche ruolo autonomo. Perfino con gli Stati del Baltico è stato imbelle: gli abbiamo regalato parte del nostro territorio, che era russa storicamente e che è abitata da russi. Col risultato che adesso quel territorio, indebitamente regalato, è parte della Nato. Adesso si è convertito anche lui alla lotta contro il terrorismo internazionale. Lo fa perché glielo chiede Bush, ma per noi questo è solo un danno». Chi comanda in Russia adesso? «La Famiglia Eltsin, lo scriva con la "f maiuscola. E' una piovra della quale Putin non intende liberarci, e non può farlo. C'è una battuta popò are molto corrente e molto arguta, - che dice che la Famiglia possiede il 200Zo del prodotto intemo lordo della Russia (in russo il pil si scrive "vvp", che sono anche le iniziah di Vladimir Vladimirovie Putin, ndr). Uno strato di capitalisti non si è mai formato. Al suo posto c'è una oligarchia di cavallette la cui unica preoccupazione è usare le risorse naturali del Paese per esportarle e mettere i dollari al sicuro nelle banche occidentali. Non è una borghesia nazionale. Pagano le stesse tasse di una mungitrice del kolkhoz. Questo bel capitalismo predatore e criminale siete stati voi a costruircelo con le vostre mani e i vostri consigli». Come spiega il rating di Putin, così alto e così Invariabile? «Il suo rating è completamente falso, è un bluff. Ieri sera ho partecipato a una pubbUca assemblea non lontano da Mosca. Quando parli del Presidente la gente ride. Ha ripristinato la stella rossa sulla bandiera dell' esercito per far vedere com'è patriottico. Lui sa bene che la gente è offesa dalle sue ritirate mspiegabili. Quindi si atteggia a patriota. Ma nel bilancio militare per il 2003 non è prevista la commessa di un solo eheottero nuovo. Le elezioni locali che si sono tenute negli ultimi mesi sono state tutte truccate. A Saratov aveva vinto con largo margine una nostra candidata, Olga Alimova. Aveva preso il 460Zo dei voti contro il 180Zo del candidato del Presidente. Ebbene la procura locale ha interrotto le votazioni e sequestrato le urne elettorali». Come spiega la tragedia della DubrovKa? «Una lotta di clan. I terroristi hanno girato per Mosca indisturbati per settimane. Impossibile pensare che non avessero protezioni. C'è una lotta furibonda sotto il tappeto per spartire le proprietà rimanenti dello Stato, una seconda redistribuzione forzata e violenta. E ci sono interessi internazionali molto forti per demolire definitivamente la Russia. Putin va bene com'è, ma se al suo posto arrivasse qualcuno meno arrendevole? Per questo la Russia non la vogliono lasciare com'è. E' da cinquant'anni che per distruggerla hanno impiegato tutti i mezzi, compresi decine di metri cubi d'oro. Ma noi resisteremo». Hjwhnady ZIUGANOV Russia. UEi «rwtmm'nmtmmlltimit di capitalismo Usa si è rivelato più duttile del nostro sistema ecihatravolti.il vertice della Nato a Praga ha cancellato tutti i risultati della Seconda guerra mondiale Mosca subisce e basta Putin svende anche la storia. L'Uè si limita a guardare o a servire» Ghennadij Ziuganov, il leader del partito comunista russo