Zanette, troppi misteri nella morte dì un gregario

Zanette, troppi misteri nella morte dì un gregario IL MONDO DEL GICLISMO S'INTERROGA SULLA SCOMPARSA DEL CORRIDORE FRIULANO DOPO UNA VISITA DAL DENTISTA Zanette, troppi misteri nella morte dì un gregario L'ipotesi di arresto cardiaco contrasta con i test medici cui si era sottoposto E stato quasi sicuramente un arresto cardiocircolatorio a causare la morte di Denis Zanette, il ciclista non ancora SSenne della Fassa Bortolo deceduto l'altra sera all'ospedale di Pordenone dopo essere svenuto in uno studio dentistico di Sacile, sua città di residenza. Sono stati i sanitari dell'ospedale di Pordenone a diffondere, seppur anonimamente, l'esito dei primi accertamenti diagnostici sul corpo del povero Zanette. A stabilire le cause esatte della morte sarà però l'autopsia, in programma al più tardi martedì, disposta dal sostituto procuratore del Tribunale di Pordenone, Antonella Dragotto, che subito dopo il decesso del corridore aveva anche ordinato il sequestro dello studio dentistico Feltrin di Sacile. Pare certo, peraltro, che Zanette fosse stato sottoposto a una semphee pulizia dei denti, senza la somministrazione di analgesici, antinfiammatori o altre sostanze. Proprio il dentista aveva cercato di soccorrere il corridore che si era sentito male, praticandogli, purtroppo senza alcun esito, il massaggio cardiaco prima che arrivassero i sanitari del 118. Il mondo del cichsmo piange la scomparsa di un ottimo corridore, vincitore di cinque corse da professionista (fra le quali 2 tappe al Giro d'Italia), passato nel 2002 dalla Liquigas alla Fassa Bortolo dei vari Bartoli, Petacchi e Basso. Ma ci si interroga anche sulle possibili cause di una morte apparentemente assurda. L'ipotesi di arresto cardiocircolatorio sembra infatti mal sposarsi con l'attività di un atleta professionista sotto costante controllo medico. «Tutti possono pensare male risponde Marcello Faina, presidente della Commissione Sanitaria della Federciclo, riferendosi implicitamente a chi subito pensa alla diffusione del doping nel cichsmo -. In realtà nessuno ha idea di che cosa sia successo. Dobbiamo soltanto aspettare l'autopsia. E in ogni caso il ciclismo non è diverso dagli altri sport professionistici: per tutte queste discipline le attenzioni sanitarie previste per legge sono le stesse. E non danno mai garanzie al cento percento». Giancarlo Ceruti, presidente della Federazione ciclistica italiana, ha intanto annunciato che sarà elargita alla famiglia di Zanette la somma di 50 mila euro che era destinata alla Nazionale azzurra su strada per la medaglia d'argento ottenuta da Bettini ai Mondiali di Lisbona 2001. «Non è un gesto emotivo - ha precisato Ceruti - ma solo un modo concreto di testimoniare l'impegno e l'attenzione del nostro movunento ai fatti che qualche volta tragicamente ci colpiscono e ci invitano a essere più uniti e solidali». «Più che un fratello, per me era un figlio - ha detto Claudio Zanette, fratello del ciclista scomparso-. Quando morì nostro padre, a soli 47 anni, gli ho fatto da padre. Denis era sano, faceva dei controlli mensili, l'ultimo era stato prima di Natale. Non so capacitanni di quanto è accaduto». Dolore, increduhtà: e lacrime sorgono spontanei anche tfa i vicini di casa Sei corridore friulano, definito come «una persona stupenda, solare, sempre disponibile e con il sorriso sulle labbra», molto attaccato alle figlie ancora piccole Anna è Paola e alla moglie Manuela. «È un colpo spaventoso - ha detto invece, con voce spezzata dalla commozione, Giancarlo Ferretti, team manager della Fassa Bortolo -. Era un ragazzo gentilissimo, cortesissimo e di un'umiltà incredibUe. E certamente un buon corridore». Di Zanette molti colleghi e appassionati non dimenticano lo sconforto e la prostrazione durante il Giro drCalizia '99, dopo che proprio il ciclista friulano aveva investito in corsa un addetto alle segnalazioni lungo il tracciato, poi deceduto per le ferite riportare. A dispetto di un fisico imponente (190 cm per 80 kg), Zanette era infatti persona sensibihssima, tenera e gentile nei modi, umile e piena di abnegazione nel proprio lavoro. Sicuramente compagni e avversari lo ricorderanno così. [gio. vib 1 Solo l'autopsia chiarirà le cause del decesso Il fratello: «Era sanissimo» Dalla Nazionale 50 mila euro alla famiglia Denis Zanette il giorno del successo al Giro 2001 nella tappa di Lubiana, in Slovenia

Luoghi citati: Italia, Lisbona, Lubiana, Pordenone, Sacile, Slovenia