Townshend indagato: non sono pedofilo

Townshend indagato: non sono pedofilo IL CHITARRISTA DEGLI WHO AL CENTRO DI UNA INCHIESTA DELLA POLIZIA INGLESE Townshend indagato: non sono pedofilo LONDRA Pete Townshend, il chitarrista degli Who, ha negato duramente ieri di essere un pedofilo ma ha ammesso di aver pagato per entrare nei siti pedofili in Internet e di averlo fatto «solamente per veder cosa c'era lì». La caccia ad un non menzionato famoso musicista, sposato e con figli coinvolto in un'inchiesta per pedofilia era cominciata ieri mattina quando il Daily Mail era uscito con un titolone in prima pagina ed un ampio servizio nel quale si affermava che il nome, la carta di credito, l'indirizzo e-mail di un «leggendario» musicista rock britannico erano in un file della polizia che stava indagando e valutando se arrestare l'uomo. Il giornale sosteneva di conoscere il nome del cantante ma di non poterlo indicare. Nel pomeriggio, dopo che la casa del chitarrista a Richmond, a sud di Londra, era stata assediata dai cronisti è arrivato un comunicato del musicista il quale ha condannato «la mentalità della gente che trova attrazione nella pedofilia». Ha sostenuto di non aver mai partecipato a «chat room» eoa minori. Townshend, che è diventato famoso negli anni 60, ritiene di aver subito violenza da piccolo e sta ora scrivendo la sua autobiografia. Ha voluto conoscere il mondo dei pedofili ed è certo che il libro, quando uscirà, chiarirà che lui non ha alcuna pulsione per quel mondo. Il dhitarrisla ha aggiunto di ritenere suo dovere agire «come un vigilante per dare sostegno alle onjanizzazioni come la Internet Watch Foundation, la Nspcc e Scotland Yard per costruire una potente e ben organizzata voce in grado di parlare dei milioni di dollari fatti dalle banche americane e dalle compagnie delle carte di credito con l'industria della pornografia». Ha ammesso di aver usato la sua carta di credito per entrare in un sito pedofilo e di avere parlato con un suo amico avvocato di quello che aveva visto; ha affermato di essere «fortemente disturbato» dall'abuso di bambini e di «essere attivo nell'aiutare le persone che hanno sofferto abusi». Il nome del chitarrista è inserito in una lista di 7.000 persone trasmessa dalla polizia postale americana a quella britannica, all'interno della più ampia inchiesta sulla pedofilia denominata in Gran Bretagna Operation One.

Persone citate: Pete Townshend, Townshend

Luoghi citati: Gran Bretagna, Londra, Richmond