Quell'attico di via Monserrato che compare in decine di film

Quell'attico di via Monserrato che compare in decine di film LE LOCATION PIÙ' GETTONATE Quell'attico di via Monserrato che compare in decine di film LAURA DELSERE Il cinema cerca case. Ma anche condomini, negozi in affitto. Ed estemi, dove il Comune autorizza a girare con un tariffario fisso. Un giro d'affari in crescita, grazie alle fiction, ma anche per una legge comunale (la delibera n. 6 del 2001) che ha dimezzato i costi per l'occupazione di suolo pubblico e tagliato del 200Zo il canone della soprintendenza. «Servono sempre case nuove, costa meno che ricostruirle in teatro di posa -spiega Bruno Rosa, fondatore della Set Service, che col suo catalogo da 30.000 foto è la versione italiana dei location managers Usaci chiama chi ha ville in abbandono e la famiglia modesta che spera di arrotondare». Per una casa l'affitto è sui 1.250 euro al giorno, che salgono fino a 4.000 per ville storiche. Nel "giro", non solo cognomi dell'aristocrazia romana, che così mantiene palazzi e casali, ma uno spaccato di città. «Stravolgono la casa, ci hanno lasciato solo il letto, a un certo punto tra amici del regista e tecnici eravamo 100 persone, si finiva alle 3 di notte e alle 6 già tornavano, ma è bellissimo -racconta Fabio Parboni, bancario in pensione, zona piazza Mazzini, dopo 3 giorni con la troupe di "Ricordati di me", prossimo film di MuccinoNel film abita qui Monica Bellucci e'hanno chiesto, a sorpresa, a mia moglie Ida di fare la parte della madre». Anche il kitsch può andar bene: «ma è difficile dire a chi ha una casa con affreschi e tende damascate che è stata scelta per le scene di un bordello -ammette Rosa-, Servono tagli da almeno 100 mq, per dare spazio ai tecnici, ma ci sono eccezioni». «Uno dei più bei panorami di Roma, da un attico in via Monserrato, continuiamo a usarlo nonostante i vicoli inadatti ai camion e le scale ripide» dice Alessandro Passadore, direttore di produzione. Ma qualche volta gli inquilini dicono no: «il regista Ozpetek voleva androne del '500 e un piano per il film "La finestra di fronte"- dice Gianfranco Giulivi, amministratore di un palazzo al Ghetto- Ma poi il condominio a maggioranza ha scelto la privacy». Sono diventate note la villa all'Olgiata, icona della serie tv Incantesimo, o quella lungo il fiume Aniene, vista ne Le fate ignoranti. Ma vanno a ruba anche i loft: «Il mio a San Lorenzo lo scoprirono per caso -dice Giulia Antonini, che ha un banco di frutta al mercato di piazza Alessandria -Oggi filmano da me studenti del Centro Sperimentale, ma anche per II Maresciallo Rocca e Distretto di ' polizia. Ripetono per ore una battuta: "Apri questa porta!", e gli rispondono dal condominio. Per me è l'unica volta che la casa dà e non leva». E' abituato ai set anche Michele Calabro, parrucchiere da 44 anni: «Ho cambiato 5-6 negozi, l'ho arredati sempre secondo le mie sensazioni e il cinema è venuto da me - racconta oggi che affitta il salone di viale Aventino a fiction tv, tra cui II bello delle donne e al videoclip dei Dual Gang - Nel '75 lo arredai con le scale, perché la mia situazione economica andava su e giù, e venne Pasolini per un documentario Rai. Anni dopo ci misi libri e un pianoforte. Oggi è un negozio barocco, di fate, perché la gente vuole sognare». Non manca la periferia. «Giro spesso a Corviale, non è solo l'inferno che dicono -spiega Paolo Scarfò, che lì ha diretto il videoclip "Gramigna" degli Alma Megretta- Nonostante gli ascensori fuori uso a giorni alterni, è un posto unico per ballatoi, corridoi e per la disponibilità della gente». «Unazona emergente è Montesacro, perché lontana dal centro e cpsta meno" indica un "permessaro", così si chiama in gergo l'intermediario, che vuole restare anonimo- Portiamo set ovunque, dalle caserme al tribunale di piazzale Clodio per scene processuali, di pomeriggio, quando le aule sono vuote». Affittano anche gli ospedali: di recente al Pertini si sono incontrate in corsia le squadre de II pranzo della domenica di Vanzina e Doppio agguato di De Maria, accordandosi poi per girare. Nemmeno il Comune ha perso tempo: nel '98 ha aperto lo sportello unico Film Commission per autorizzazioni agli estemi che prima andavano chieste ai singoli municipi. Ha acquistato il casale del '500 Cervelletta, in via Tiberina, tra i più usati per film in costume (Renzo e Lucia della Archibugi). E ha coinvolto enti gestori del patrimonio come Eur spa: «Oggi fatturiamo 500mila euro l'anno affittando Palazzo della civiltà e del lavoro e altri a film, da L'ultimo bacio a Soffiantini, e spot come quello Nike, -spiega Andrea Di Stefano, responsabile manifestazioni e location- In accordo con Cinecittà studios, offriamo anche servizi dedicati, dai cestini sul set a mobili originali d'epoca, con grande ritorno economico e d'immagine per Roma». Dati in esclusiva del Comune, indicano i benefici dei set in città: si passa dai 643.000 euro e 1.764 autorizzazioni nel '99, ai 573.000 per 2.349 permessi nel 2000. Nel 2001 la flessione, 440.000 euro e 1.931 set. Nel 2002, le agevolazioni abbassano i ricavi ma le richieste decollano: solo fino a novembre, il Campidoglio ha incassato 402.000 euro ma per 2.095 autorizzazioni al ciak. L'affitto rende 500 mila euro al palazzo Civiltà del Lavoro Il negozio di parrucchiere di Michele Calabro, il banco di frutta di piazza Alessandria la villa di Incantesimo Un condominio del Ghetto ha detto no a Ozpetek 1 Ricky Memphys 2 II Palazzo del Congressi all'Eur 3 II Portico d'Ottavia 4 Gigi Proietti 5 Ferzan Ozpetek 6 Interno eli Corviale

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