Non bastò Kanzler per salvare Pio IX dai sabaudi

Non bastò Kanzler per salvare Pio IX dai sabaudi PRO-MINISTRO DELLE ARMI DELLO STATO DELLA CHIESA: NELLA SUA BIBLIOTECA IL RESOCONTO «ANONIMO» DEL 20 SETTEMBRE 1870 Non bastò Kanzler per salvare Pio IX dai sabaudi L'INEDITO Giiiseppe Marcenaro RICEVERLO con la dedica autografa del papa lo avrebbe sommamente compiaciuto. Forse gli mancò l'occasione e non osò chiedere. Si ignora se fosse un cultore di dediche sui libri. Testimoniò l'augusto dono con una nota in antiporta: «Dato da S. Santità Pio IX al generale Kanzler 1871, Vaticano». Il libro che si fregia deh'autodedica, elegantemente rilegato in pelle bianca con impresso in oro lo stemma pontificio, è il resoconto recriminatorio di ciò che avvenne a Roma nel settembre 1870. Stampato a Mùnster nel '71, è intitolato Der italienische Raubzug wider Rom im September 1870. L'autore, anonimo «testimone oculare», si scaglia contro gh «occupanti piemontesi», dando, senza mezzi termini, del bandito ai bersaglieri, all'esercito savoiardo, a La Marmora. Sulla prima pagina del libro, a figura intera, sta il ritratto del jenerale Kanzler, il difensore del- a città del papa. . Questo «reperto» fa parte di un gruppo di volumi appartenuti a Kanzler, e rinvenuti in una biblioteca privata. La proprietà origina¬ ria dei libri, oltre che da araldiche iniziah impresse sulle copertine riccamente rilegate, affiora dalle pagine abbondantemente annotate. L'Annuario Militare Pontificio per il 1869, che classificava con rigore entomologico «Ufficiah ed Impiegati Militari per Corpo, Arma, o Servizio», fu minuziosamente aggiomato da Kanzler con gh spostamenti di incarico, le ononficenze, le «giubilazioni», i decessi. La sua ostinata acribia arriva fin al 16 settembre 1870, proprio a ridosso degh avvenimenti che lo avrebbero depistato dal militaresco e maniacale precisare i cambiamenti intèrni all'esercito del papa-re. Si compren¬ de quanto sia ovvia l'interruzione visto che a Porta Pia si decretò l'infungibihtà d'ogni aggiornamento. La stessa i/ita di Kanzler non avrebbe più avuto senso. Infatti il precisissimo generale, originario di Baden, dove era nato il 28 marzo 1822, altri non era che Hermann Kanzler, proministro delle armi dello Stato della Chiesa, la massima autorità militare di Pio IX. Kanzler comandava un esercito organizzato secondo il Regolamento sul servizio interno per le Truppe Pontificie pubblicato con Sovrana approvazione, volume che reca l'ex libris manoscritto dello stesso Kanzler, e dove le norme militari sono determinate con minuzia esasperata, salvo non trovarvi il minimo riferimento ai celeberrimi zuavi pontifici, «accozzagha di gente di tutti i paesi e di tutte le sacrestie», secondo Vittorio Emanuele. In effetti questo «corpo speciale» si era andato formando con fanatici difensori del cattoheesimo e del papa accorsi a Roma dalla Francia, dal Belgio, dalla Germania e dal Canada. La storia degh zuavi provenienti dal Canada è raccontata in un altro volume che reca la dedica: «Au General Kanzler pro-ministre des Armes de Sa Santità, Hommage de l'auteur de BeUefeuihe», questi membro au¬ torevole del Comitato Canadese costituitosi per inviare uomini in difesa degh Stati della Chiesa, oraiai destinati a diventare l'ultimo tassello dell'unità d'Italia. Il contingente, composto da 284 volontari, arrivò a Roma nel 1868, partito da New York in quattro imbarcate. Ma non tutti questi difensori della fede poterono fronteggiare le cannonate del fatale 20 settembre; uno, almeno, Joseph-Louis Leblanc di Montreal, mancò l'appuntamento con la storia. È riconiato in una puntigliosa nota del generale: «Questo eccellente giovane morì bagnandosi nel Tevere il 7 giugno». gmarcenaro@libero.it itiilìrKifiiie tkulijBD ^rrJtdin i» a«i)if.T!;!T k;« 5;»-M,»i-i(^m;,r,' 'V.;t\il