Messaggio al mercato «La famiglia è unita»

Messaggio al mercato «La famiglia è unita» Messaggio al mercato «La famiglia è unita» Flavia Podestà MILANO Le difficoltà del momento in Fiat non hanno incrinato l'unità della famiglia Agnelli che agisce e parla con una sola voce: quella del dottor Umberto, vice presidente dell'accomandita (oltre che presidente dell'Ifll e vice presidente dell'Ifi). Lo ribadiscono con forza le sorelle di Giovanni e Umberto Agnelli, che qualche giornale aveva indicato nei giomi scorsi, incurante delle smentite dell'avvocato Franzo Grande Stevens, come sostenitrici del piano Colaninno. «Nostro fratello Umberto è pienamente legittimato a trattare e parlare in nome e per conto di tutti noi soci dell'Accomandita», scandiscono Susanna Agnelli e Maria Sole Agnelli Teodorani Fabbri, dichiarando di parlare anche in nome di Clara Agnelli Nuvoletti e Cristiana Agnelli Brandolini d'Adda «che condividono» la linea. Le sorelle dell'avvocato Giovanni Agnelli e del dottor Umberto, presa carta e penna, hanno inviato ieri una lettera cortese ma inequivocabile al direttore del «Foglio» Giuliano Ferrara per smentire le illazioni che si sono rincorse negli ultimi giomi: a partire dalla «Lettera Finanziaria» su cui Poppino Turani iscriveva d'autorità le sorelle di Giovanni e Umberto Agnelli tra i fans di Roberto Colaninno e, in quella veste, le descriveva in contrasto con il presidente dell'Ifil che aveva ribadito come il piano per la Fiat fosse uno solo: quello studiato con le banche. «Da qualche giorno alcuni organi di stampa, e questa mattina "il Foglio", riferiscono con molti particolari di liti in casa Agnelli, di burrascose riunioni famUiari, di dissensi su alcuni aspetti della ;estione e così via», hanno scritto e sorelle Agnelli. Che non hanno esitato a bollare come «falsità» quelle ricostruzioni e a ribadire quanto già detto, mercoledì scorso, dall'avvocato Grande Stevens, segretario della Giovanni Agnelli fr C. (che si riunirà, tra l'altro, tra una dozzina di giomi), che aveva precisato: «Non mi risulta nessuna divergenza tra i soci dell'Accomandita». Ricordato come il fratello Umberto sia legittimato a parlare in nome di tutti i soci della Sapa, Susanna e Maria Sole Agnelli hanno concluso dicendo di voler cogliere l'occasione «per ribadi- A Roma veallargato aAzione legdel governcontro la cpubblicitacon la foto rtice 8 istituti ale o tedesco ampagna ia di Biche! re la piena fiducia e il sostegno a tutti coloro che, m'ombri della famigha, amministritori o dipendenti della società del gruppo lavorano con impegno e dedizione in un momento di difficoltà». Ancora una volta, dunque, il tempo ha fatto giustizia di tante ricostruzioni (il cui disinteresse è tutto da dimostrare): consentendo così che al mercato arrivasse un segnale molto importante sull'unità di intenti della famiglia, azionista di riferimento della Fiat. E lo ha fatto nel giomo in cui a Roma presso la sede della Banca nazionale del Lavoro si è tenuta un'ennesima riunione tecnica degli istituti di credito più coinvolti nel rilancio del Lingotto. L'incontro romano-allargato, questa volta, a tutti e otto gli istituti che avevano concorso al finanziamento del prestito convertibile da 3 miliardi di curo, e presieduta dall'amministratore delegato di Bnl Davide Croff - è servito, innanzitutto, a prendere atto «con soddisfazione» di come stia procedendo l'attuazione del piano di riassetto di Fiat e la riduzione dell'indebitamento. Al termine dell'mcontro, si è appreso che le banche estere coinvolte nel convertible bond ossia Bnp Paribas e Abn Amro avrebbero manifestato buone aperture verso la evoluzione del piano Fiat i cui dettagli principali potrebbero essere definiti la prossima settimana. Piazza Affari non ha fatto in tempo ad apprezzare i due segnali di chiarezza inviati ieri al mercato: entrambi sono giunti quando i titoli della scuderia Agnelli avevano già fatto l'ultimo prezzo. Ma, scommettendo su novità in qualche modo positive, la Borsa aveva tenuto in evidenza le azioni Fiat per l'intera giomata, consentendo loro di chiudere in progresso dell' 1,230Zo a cjuota 9,063 euro. In serata, infine, la Fiat Automobil AG ha reso noto che il governo e il ministero delle finanze tedeschi «hanno reagito con azioni legali» alla recente campagna Fiat che su alcuni giornali ha pubblicato inserzioni pubbhcitarie con l'immagine del ministro Eichel. I tedeschi lamentano ima «violazione dei diritti della personalità». Fiat ribatte precisando che intendeva solo riferirsi all'attuale dibattito pohtico sull'austerità senza alcuna lesione dell'onore personale del ministro. A Roma vertice allargato a 8 istituti Azione legale del governo tedesco contro la campagna pubblicitaria con la foto di Biche!

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