Rivoluzione nelle tariffe dell'acqua

Rivoluzione nelle tariffe dell'acqua E' L'EFFETTO DELL'AUTORITÀ' D'AMBITO, TRA I COMUNI MONTANI UN FRONTE PROTESTA CONTRO L'«ESPROPRIO» Rivoluzione nelle tariffe dell'acqua Presto un prezzo unico in tutta la provincia Gianni Bisio Cerca di farsi conoscere l'Autorità d'ambito torinese, ATO/3 in linguaggio burocratico, cioè l'organismo che secondo la nuova egge deve gestire il servizio idrico integrato di 307 Comuni della provincia (su 315), servizio che va dalla sorgente alla depurazione, attraverso le captazioni, gli acquedotti, le fognature e i depuratori. Il 6 dicembre scorso è stato approvato il «Piano d'ambito», con due sole astensioni, e ieri la presidente della Provincia, Mercedes Presso, che presiede anche 1'ATO/3, lo ha presentato affiancata dall'assessore alle Risorse idriche, Elena Ferro, vicepresidente vicario, e dal direttore, Silvano Pavera. Se per gli esperti si tratta di una rivoluzione nella gestione del patrimonio-acqua che elimina tutte le piccole gestioni «in economia», molte delle quali per nulla contente di questo passo, per il cittadino-utente si prospettano, a breve, tre ipotesi. Primo: chi pagava l'acqua poco (come a Torino) la pagherà un po' di più (quest'anno, come media, da 0,74 C passerà a 0,83). Secondo: comuni, soprattutto di montagna, dove l'acqua non costava nulla, avranno una tariffa, sia pure scontata all'inizio, e dovranno provvedere ai contatori. Terzo: comuni dove la tariffa era alta (0,87 6 come Pinerolo e il pinerolese) scenderanno a 0,83. L'ipotesi è di imporre una tariffa unica da subito, modulabile in un anno a seconda delle situazioni locali. Al termine dei 5 anni della fase transitoria, ma già ieri la Presso ha ventilato una proroga, ci sarà una gara pubbhca per l'affidamento del servizio idrico, oggi dato a Smat (Torino) e Acea (Pinerolo) che hanno costituito un'associazione temporanea d'imprese. In 25 anni sono previsti investimenti per 1336,8 milioni di e, il 32 per cento negli acquedotti, il 64 in fognature e depurazione. I comuni di montagna, che oggi lamentano r«espropriazione» delle fonti, riceveranno ima sorta di indennizzo perché nel 2003 il 3 per cento dell'introito totale delle tariffe (e in prospettiva il 5) saranno indirizzati alle Comunità montane per la manutenzione idraulica del territorio. Ed è la prima volta che per questo compito c'è un finanziamento certo. In altre parole questo denaro dovrà essere usato per prevenire i dissesti idrogeologici da spopolamento che aggravano ulte¬ riormente la situazione della montagna e che provocano danni enormi in pianura. Nel 2003 la somma per questa manutenzione è di 5 mihoni 800 mila e, non molto ma comunque una cifra per «fare» e non solo per «contribuire». Il fronte della contestazione contro 1'«esproprio degli acquedotti» intanto si è fatto vivo: una quindicina di comuni, molti dei quali sono stati commissariati d'imperio dalla Regione per farli aderire alla convenzione con rATO/3, si stanno muovendo e criticano la dimensione del territorio che non coincide con i vari bacini idrografici, ma viene esteso a quasi tutti i comuni della Provincia. ((Area così vasta da essere ingestibile», dicono. Ieri i contrari hanno diffuso un comunicato molto critico durante la conferenza stampa, anche se uno dei sindaci firmatari, Ausilio Pergero di Vallo Torinese, ha lasciato la sala senza parlare. Il sindaco di Pruzolo, Roberto Barbon, lamentando di non essere stato invitato, esprime una serie di perplessità sull'applicazione della legge soprattutto per quanto riguarda la cancellazione delle gestioni in economia: «Non tutto è positivo per i comuni montani - dice - e non è vero che non si sono fatti interventi di manutenzione idraulica: li ha finanziati la Comunità europea». La gestione dei bacini montani sarà affidata all'Autorità d'ambito

Persone citate: Elena Ferro, Gianni Bisio, Mercedes Presso, Roberto Barbon, Silvano Pavera

Luoghi citati: Pinerolo, Smat, Torino, Vallo Torinese