Il Toro ci riprova «È ora di vincere»

Il Toro ci riprova «È ora di vincere» Il Toro ci riprova «È ora di vincere» Ulivieri cerca la svolta finora fallita nonostante i progressi nel gioco «Mi aspetto molto da Sommese». E poi: «Se Comotto va al Parma chi faccio giocare al suo posto?». Staffetta Magallanes-Ferrante Roberto Condio TORINO Quando si è disperati, ci si aggrappa a tutto. Anche ai grandi numeri, se favorevoli. Il Toro che oggi toma a giocare in trasferta un mese dopo aver strappato a Udine al 7" tentativo il primo punto stagionale esterno, a Empoli trova due appigli «storici»: contro Silvio Baldini, Renzo Ulivieri non ha mai perso (2 vittorie e 2 pareggi in 4 precedenti); quella granata è la squadra che ha segnato più gol (15) a Gianluca Berti, portiere dei toscani. Le tradizioni felici, però, non fanno classifica. E il Toro riprende i suoi viaggi della speranza nel 2003 con l'animo spaccato in due: da una parte la preoccupazione, per non dire il terrore, frutto del penultimo posto; dall'altra la fiducia figlia degli ultimi 45 giorni, Parma a parte. Il ritornello è il solito, ormai persino un po' stucchevole, però le cose stanno proprio così: i due miseri punti incassati contro Piacenza, Udinese, Roma e Atalanta sono stati una ricompensa troppo striminzita. Meritavano ben di più, i granata. Hanno incassato poco per colpa delle loro lacune più difficili da eliminare: i gol presi su palla inattiva (tre consecutivi), l'incapacità di concretizzare opportunità da rete che adesso capitano regolarmente, in quantità (4-5 per partita) da squadra vera. Ulivieri sa bene cos'è mancato, finora: «I gol di chi dovrebbe farli, qualche numero di Sommese, che tra un infortunio e l'altro c'è stato poco. Da lui adesso mi aspetto 4 mesi fatti bene; che per questo Toro sarebbe molta roba». Empoli, dunque, è l'ennesima occasione della svolta. Il Toro ci riprova. Respingendo ancora, classifica alla mano, l'etichetta di «ultima spiaggia». Sperando che, rispetto alle prove più recenti, di diverso ci sia il risultato e non il gioco. Di identico, tanto per cominciare, ci sono gli undici che alle 18 andranno in campo al «Castellani». Ulivieri ripropone gli stessi (panchina compresa) che hanno aperto l'anno lunedì scorso con 1' 1-1 contro l'Atalanta. Un dubbio, a dire il vero, Renzaccio lo coltiva ancora. «Sto cercando di cambiare il meno piossibile perché finalmente ci stiamo ritrovando. Una squadra con una sua identità è un vantaggio per tutti, compreso chi aspetta di entrarci e si lamenta. Questa volta, però, ho un'incertezza: Magallanes o Ferrante? Ci devo pensare. Il motivo? Esclusivamente tattico». Conta poco o nulla, dunque, che l'uruguagio abbia terminato soltanto ieri, giorno di rifinitura, un allenamento intero in una settimana condizionata da una tibia dolorante. Conta, invece, la disposizione tattica dell'Empoli: difesa a 4 bloccata, due centrocampisti centrali «bassi», nessun uomo da seguire nelle sue incursioni. Quindi, una delle poche occasioni disegnate sulla carta dal tecnico granata nelle quali Ferrante, a sinistra, può affiancare fin dal l'Lucarelli. Molto probabilmente, però, «Ferro» oggi partirà per la 4a partita consecutiva dalla panchina, incavolato il giusto come nelle tre precedenti. La ragione? Finora ha fatto megUo quando è stato chiamato (con successo, contro Roma e Atalanta) a cambiare l'inerzia di un match in corso. Una cosa è certa: con Magallanes o Ferrante, il Toro proverà comunque a vincere. «Gliel'ho detto ai ragazzi: un pareggio può allungarci la vita ma non risolve nulla - dice Ulivieri -. Cerchiamo i tre punti, sapendo che potremmo tornare a mani vuote, L'Empoh lo conosco bene: ho cominciato lì, ho tanti amici, ottùni rapporti. Gioca un calcio particolare: poco palleggio, per scelta; molte accelerazioni e verticalizzazioni. Sa pungerti quando meno te lo aspetti. Servirà un'attenzione speciale». Inutile sollecitare l'Ulivo sui rinforzi che non arrivano («Ho altri problemi per la testa, faccio con quel che ho»). S'arrabbia, però, se gli si dice che qualcuno dei suoi presto potrebbe partire. Comotto, ad esempio: condizione necessaria (ma non sufficiente) per arrivare a prendere Marchionni. «E no. Comotto non può andarsene! Poi, chi faccio giocare al suo posto?». Due giorni, e vedremo. Lunedì il Chievo, in pole position per l'ex azzurrino, avrà un incontro decisivo con il Parma. In caso di fumata nera, toccherebbe al Toro, che ha il gradimento del giocatore. Mazzola ci spera ancora (e pazienza per Cornetto...). Intanto, annuncia un colpo a sorpresa: «Vedrete martedì o mercoledì. È un nome che nessuno ha ancora fatto». Strano, considerato l'esercito di giocatori che, da giugno a gennaio, sono già stati associati al Toro, tra voci e trattative concrete, conferme e smentite. STREAM ORE 18 Empoli [4-2-3-11 BERTI Torino [4-3-2-1] BUCCI 7 BELLERI COMOUO 6 3 CRIBARI DELLICARRI 5 8 PRATALI FATT0RI 35 2 CUPI MEZZAN0 30 20 GIAMPIEREUI DE ASCENTIS 51 13 GRELLA VERGASSOLA 15 24 BUSCE' CASTELLINI 31 23 VANNUCCHI 50MMESE 17 22 ROCCHI MAGALWNES 2,1 10 TAVANO LUCARELLI 9 Arbitro: PAPARESTA 16 CASSAN0 S0RRENTIN0 15 25 LUCCHINI LOPEZ 18 27 FICINI MANT0VANI 23 25 GRIEC0 BALZAREUI 4 15 AG0STINI C0NTICCHI0 28 81 CAPPELLINI 0SMAN0VSKI 11 19 PELLECCHIA FERRANTE 10 Ali.: BALDINI Ali.: ULIVIERI La grinta di Renzo Ulivieri, toscano che all'Empoli, in C, ha allenato dal 1973 al 1976

Luoghi citati: Empoli, Parma, Piacenza, Roma, Torino, Udine, Udinese