Moreno in tv: il fischietto dello scandalo alla fine è il migliore in campo

Moreno in tv: il fischietto dello scandalo alla fine è il migliore in campo PRIMA SI IMMERGE CON AUTOIRONIA NELLO SHOW TRA PIN UP E CABARETTISTI, POI L'INTERVISTA-CONFESSIONE CON ALTAFINI Moreno in tv: il fischietto dello scandalo alla fine è il migliore in campo L'arbitro di Corea-Italia esibisce le cambiali dell'auto presa a rate e si difende: forse ho sbagliato ma in buona fede personaggio Gigi Garanzini COME passa il tempo. Sembra ieri che la Rai, sconvolta e svenata dall' eliminazione azzurra in Corea, preannunciava una causa per danni alla Fifa: tempo sei mesi, ed eccola sborsare qualche decina di migliaia di dollari pur di esibire in prima serata proprio il famigerato Byron Moreno, presunto braccio armato di quel molto presunto complotto. Che non ha fatto alcuna fatica, dato il contesto, a guadagnarsi oltre alla borsa anche la palma del migliore in campo. Per la serie non c'è trucco non c'è inganno, il programma si chiama Stupido Hotel. Ma sono bastate poche battute di quello che tecnicamente dovrebbe un sit-show, cioè un incrocio tra sit-comedy e uno show vero e proprio, per certificare che il titolo è approssimato per difet¬ to. Con una sola eccezione, periodica: i frammenti in cui a tenere la ribalta era Moreno. Solo, oppure accompagnato da Altafini cui era stato affidato il compito d'intervistarlo. L'arbitro più odiato dagli italiani è entrato in scena con una valigia piena di soldi. Magari non era la prima volta, fatto sta che la sua disinvoltura è apparsa subito ben diversa rispetto a quella dei guitti che gli facevano corona. Il tempo di apprezzare una serie di battute che chissà cos'avrebbe dato Woody Alien, di una penosa imitazione di Fede ad opera di Massimo Boldi e riecco mister Byron a risollevare le quotazioni dell'Hotel. Gli si piazza di fronte Altafini, non esattamente un pubblico ministero per la verità, e lui comincia a snocciolare le sue risposte. «Sono tranquillo con la mia coscienza, e non credo che il popolo italiano mi odi. Si può sempre sbagliare, l'arbitro è pur sempre un essere umano. L'importante è capire che ha un solo punto di visuale: e che è stata la Fifa a decidere che sul fuorigioco è soltanto il guardalinee a decidere. Quando ho visto la bandierina alzata del mio collaboratore non avevo alcun margine per sconfessarlo. Così sono stato costretto ad annulla¬ re il golden-gol di Tommasi». Altro giro di varietà con canzoni e balletti, qualche altra gag studiata su misura per non contraddire la signora Ciampi (cfr. tivù deficiente) e riecco Moreno esibirsi sul capitolo cruciale, quello dell'espulsione di Totti. «La Fifa ci aveva raccomandato sin dal mese di marzo di punire la simulazione. Sono ancora convinto di aver visto giusto anche in quell'occasione». L'espressione è tranquilla, le risposte, che poi sono le stesse dell'indomani allorché Moreno fu stanato dai giornalisti di tutto il mondo, meditate giusto quell'attimo che serve a renderle più sofferte, più credibili. Sicché quando Altafini prova a ribattere il tasto dell'Italia che lo odia («lei si fiderebbe a mangiare un piatto in un ristorante italiano?»), parte la stoccata finale: «Penso che se analizziamo le cose con obiettività, l'Italia è uscita dal mondiale per i suoi errori. Vieri ha avuto l'occasione decisiva nel finale e l'ha sbagliata, e più tardi l'occasione per il golden-gol l'ha sbagliata Gattuso. L'Italia aveva grandi attaccanti che non ha utilizzato: sarebbero stati fondamentali per affrontare la Corea». Già. Gli si potrebbe anche ribattere che in Corea ce l'avevano mandato per arbitrare, non per fare il commissario tecnico. Ma quando, nel siparietto successivo, a domanda di Altafini sui suoi viaggi e sui suoi guadagni apre la valigetta d'ordinanza e comincia a sciorinare ricevute, fatture, voucher, e tiene per ultime le cambiali per l'auto a gasolio «che dovrò pagare per un anno«, è già molto se non scatta la sottoscrizione. Al punto da autorizzare un sospetto. Che Carrara avesse visto in anteprima l'intervista, e per questo abbia deciso, con la consulenza di Maurizio Costanzo, di infilare da ora in poi commandos di ex-arbitri nelle principali trasmissioni sportive televisive. Quanto a Rai due, meglio non domandarsi che fine farà Stupido Hotel orfano del nostro eroe. E contare i giorni che ci separano dal debutto in prima serata, già annunciato dal direttore Marano, della leggendaria Alda D'Eusanio. Altro che Moreno. L'arbitro Moreno intervistato da Altafini durante la trasmissione Stupido hote

Luoghi citati: Corea, Italia