Fìat: indebitamento ridotto, centrati gli obiettivi

Fìat: indebitamento ridotto, centrati gli obiettivi INCONTRO TECNICO IERI A MILANO FRA AZIENDA E BANCHE. OGGI VERTICE ALLARGATO DEGLI ISTITUTI SULLE NUOVE STRATEGIE Fìat: indebitamento ridotto, centrati gli obiettivi Più vicina la scissione dell'auto. Nuovi investimenti per Termini Imerese Flavia Podestà MILANO Si è svolto ieri a Milano il secondo atto della pièce che la Fiat e le banche finanziatrici stanno interpretando con rinnovato impegno dopo i due eventi estemi che hanno segnato il periodo natalizio del gruppo torinese: l'inatteso (epermolti aspetti ingiustificato) downgrading da parte di Moody's e la rivelazione delle ambizioni di Roberto Colaninno. L'incontro all'ordine del giorno era «tecnico» e non politico: almeno per quanto riguardava le banche. E l'esito è stato una conferma delle motivazioni e dei tratti salienti del disegno emerso, tra mille cautele, al termine del primo atto della vicenda: quando, ventiquattr'ore prima, il palcoscenico era affollato dai presidenti e dagli amministratori delegati delle quattro principali banche finanziatrici (Intesa e Capitalia, SanPaolo Imi e Unicredit). Le stesse che, insieme agli altri quattro istituti che hanno aderito al bond convertibile per 3 miliardi di euro - ossia Bnl, Mps, Abn Amro, Bnp Paribas - torneranno a riunirsi al massimo livello oggi a Roma, presso la sede della Banca Nazionale del Lavoro. Ieri, come il giorno precedente, il centro della scena era tenuto da una serie di ragionamenti: circa il fabbisogno finanziario per il rilancio dell'auto; la necessità che tutti - compreso la famiglia Agnelli attraverso la Fiat - facciano ancora una volta la loro parte; la constatazione che la scissione, con la distinzione societaria dell'auto dal resto dell'impero, è la via economicamente più sostenibile per tenere insieme le due premesse. Lo conferma una nota Fiat, emessa al termine dell'incontro, in cui si sostiene che «le banche - confermata la validità del piano finanziario definito nel corso del primo semestre 2002 - hanno manifestato la loro disponibilità a effettuare insieme all'azienda analisi su eventuali sviluppi finanziari per accompagnare l'evoluzione del piano industriale». E' vero che l'approdo dell'incontro è arrivato dopo una lunga premessa in cui - spiega sempre la nota del Lingotto - Fiat ha illustrato i progressi conseguiti nell'ultimo trimestre del 2002, a partire dal sensibile miglioramento della posizione finanziaria grazie all'incremento del cash flow e delle dismissioni («raggiunti gli obiettivi di riduzione delfindebitamento prefissati/) ha annunciato il Lingotto); e ha fatto il punto sullo stato dell'arte del piano industriale di Fiat Auto che manifesta i primi positivi risultati nella significativa riduzione delle perdite operative nel corso degli ultimi quattro mesi (fatto che ha suscitato compiuciuti commenti anche da parte del partner americano General Motors). Ed è altrettanto vero che il sostanziale via libera ad approfondire l'evoluzione del piano è giunta ancora per via indiretta. Il ritmo serrato degli incontri fa però ritenere che si vogliano accelerare i tempi, tanto che qualcuno ritiene che qualche cosa di dettaglio - da presentare poi ad un futuro consiglio Fiat possa essere elaborato tra il vertice del Lingotto e gli istituti di credito già entro la fine della prossima settimana. Instancabile tessitore della sottili trame che vanno ad arricchire il piano della Fiat, senza peraltro stravolgerlo, è l'amministratore delegato della Fiat Alessandro Barberis che ieri ha superato se stesso: riuscendo ad incontrare in mattinata a Palermo i politici locali e nazionali più direttamente interessati alle sorti dello stabilimento siciliano di Termini Imerese, per intrattenere nel tardo pomeriggio - e dopo aver dato un ultimo saluto a Carlo Camerana nella chiesa di San Vittore in Corpo a Milano - gli istituti di credito riuniti presso la sede storica della Comit in piazza della Scala. A Palermo Barberis ha rassicurato il presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro e il sindaco di Termini Imerese Luigi Purpi - che chiedevano chiarimenti sul futuro dello stabilimento di Fiat Auto, dove da qui a marzo verranno effettuate 5 settimane di produzione su due turni e poi sino a settembre, in concomitanza con il blocco dell'attività produttiva, un piano di formazione in collaborazione con la Regio¬ ne per preparare i lavoratori alla produzione della Punto restyling promettendo che l'impianto avrebbe avuto una vita anche oltre il 2005 e che, in ogni caso, «sarebbe stato potenziato con 50 milioni di investimenti nel 2003, che avrebbero consentito di elevare da 300 a 450 la produzione giornaliera di vetture». Aver ribadito gli investimenti programmati ha permesso a Barberis di rassicurare tutti: la Cisl che ha considerato l'incontro di Palermo come la premessa per l'apertura di un «tavo- lo regionale» con l'azienda e il governo locale, ma anche la Uil che ricambia promettendo di impegnarsi perché si raggiunga la settimana prossima al ministero del Lavoro una intesa con governo ed azienda sulla mobilità corta richiesta dalla Fiat per400 lavoratori (non nell'auto). La Fiom, come era prevedibile, si è detta insoddisfatta: sia delle vicende siciliane sia di tutto il resto tanto da programmare per il mese di gennaio otto ore di sciopero negli stabilimenti della Fiat e dell'indotto. Barberis ha registrato, inoltre, l'impegno del governo - espresso dal sottosegretario all'Economia Gianfranco Micciché - ad aumentare gli investimenti nelle opere pubbliche nell'area di Termini Imerese «per rendere competitiva la produzione della Fiat Auto in Sicilia». Piazza Affari - che entra in fibrillazione solo quanto sente profumo di scontri - ha osservato tutto con distacco: nemmeno le voci che scommettevano su un interesse di Colaninno per tutta la Fiat e non per la sola Fiat Auto riuscivano a scuoterla (segno che alla fattibilità dell'ipotesi del finanziere mantovano credono ormai in pochissimi). Così, dopo aver tenuto in altalena per l'intera giornata i titoli del Lingotto, in chiusura la Borsa li ha fatti planare a quota 8,95 euro, in calo dello 0,100Zo.