Riforme, il Polo tiene aperta la porta al confronto di Amedeo La Mattina

Riforme, il Polo tiene aperta la porta al confronto LA FONDAZIONE VICINA AL PRESIDENTE DS PROPONE: OCCORRE UN PREMIERATO FORTE Riforme, il Polo tiene aperta la porta al confronto Per il Quirinale la possibilità di un lavoro comune non è ancora tramontata Amedeo La Mattina ROMA La corda tesa tra maggioranza e opposizione preoccupa il Ouirinale che segue con attenzione l'evolversi del confronto. Lo stato d'animo di Ciampi, tuttavia, non è di chi pensa che il dialogo tra i due schieramenti sia già tramontato. Anzi, a quanto pare, il capo dello Stato si era preparato ad uno scenario ancora più drammatico: insomma poteva andare peggio. Invece ci sono in campo delle proposte suscettibili di un ulteriore avvicinamento. Del resto - questo il pensiero del presidente della Repubblica essendo il percorso nformatore ancora lungo, nulla è compromesso. In questa chiave va letto l'apprezzamento del centrodestra al¬ la proposta del «premierato forte» fatta ieri dalla fondazione Italianieuropei che fa capo a Massimo D'Alema. «Finalmente una proposta seria, senza diktat», ha esclamato il capogruppo di An al Senato, Domenico Nania. Anche se, ha aggiunto il portavoce di Fi Sandro Bondi, questa posizione conferma «le profonde divisioni dell'Ulivo»: «Ad un giorno dalla presentazione ufficiale del documento dell' Ulivo, registriamo la presa di posizione di un'altra parte della sinistra che fa capo addirittura al presidente dei Ds D'Alema. O è un gioco delle parti mal dissimulato oppure è semplicemente la conferma delle spaccature insanabili all'interno di una sinistra». In ogni caso, non bisogna buttare la spugna è la linea che si è data la Casa delle libertà che però rifiuta ogni pregiudiziale sul conflitto di interessi, la questione televisiva e la devolution. Non si tratta di «pregiudiziali», piuttosto «imprescindibili premesse», si affretta a spiegare Francesco Rutelli in una lettera ai capigruppo dell'Ulivo nella quale viene data un'interpretazione in positivo e distensiva del documento dell'Ulivo. Un documento, scrive 0 leader della Margherita, che configura «un modello istituzionale coerente ed efficace; non un compromesso tra posizioni divergenti, ma un sistema equilibrato di poteri e responsabilità che può seriamente portare a compimento la transizione italiana». Adesso si tratta di articolare queste posizioni in Parlamento, accogliendo «suggerimenti migliorativi e traducendole in strumenti legislativi ade- guati». Ha il sapore dell'apertura la lettera di Rutelli; sicuramente un modo del tutto diverso di gestire il documento dell'Ulivo; perfino opposto alla lettura che ne danno il correntone Ds, i Verdi e il Pdci che escludono ogni forma di interlocuzione con la maggioranza e la ancorano alle «pregiudiziali» conflitto di interessi e pluralismo dell'informazione. Tra l'altro Rutelli, che l'altro ieri aveva detto che la legge elettorale non è all'ordine del giorno, ieri ne ha fatto esplicito riferimento affermando che l'attuale sistema viene confennato. Rimane più che scettico Umberto Bossi per il quale le proposte dell'Ulivo sono «la controprova che a sinistra non si saprebbe neppure con chi trattare, tanta è la confusione sotto le stelle». Insomma, ha taglialo corto il ministro per le Riforme, «i soliti pasticci, solo fumo senza arrosto». In ogni caso, giù le mani dalla devolution: l'Ulivo la dovrà «trangugiare». Non si tocca nemmeno la legge sul conflitto di interessi, avverte il ministro degli Esteri Franco Frattini, autore del contestatissimo provvedimento: «Porre delle pregiudiziali su temi diversi serve a mascherare le effettive difficoltà della sinistra a trovare una posizione unitaria sulle riforme. Mi sembra il solilo discorso di cambiare argomento quando non si è sicuri in casa propria. Dello questo, ovviamente vedremo». Già, il percorso è lungo, nulla è compromesso, continuano a ripetere al Ouirinale. Occorre provare e riprovare, sostiene Cle¬ mente Mastella il quale ricorda che una classe politica matura ha il dovere eh insistere «ad oltranza» nella ricerca di punti di convergenza. E il leader dello Sdi Enrico Boselli considera le proposte dell'Ulivo solo un primo passo verso posizioni sempre più coraggiose: «Le occasioni per definirle non mancheranno, a cominciare dall'assemblea dei parlamentari, evitando che l'Ulivo dia l'impressione di essere la coalizione che vuole soltanto conservare l'esistente». Di tutt'altro tono invece le parole eli Armando Cossutta convinto che non si può aprire alcun dialogo con «un governo carico di cose obbrobriose e che, a partire da Berlusconi, utilizza le ipolesi di riforma per allontanare il pensiero degli italiani da problemi ben più concreti». PerAn quella avanzata da «Italianieuropei» è «finalmente un'idea seria». Bondi, portavoce di Forza Italia, apprezza poi aggiunge: «L'Ulivo è profondamente diviso» Rutelli: «Non abbiamo offerto un compromesso tra tesi divergenti ma una piattaforma unitaria»

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