La bomba di Ciriè poteva uccidere di Gianni Giacomino

La bomba di Ciriè poteva uccidere NESSUNO HA RIVENDICATO L'ATTENTATO, MA SI PENSA ALLA CRIMINALITÀ NOMADE O PROVENIENTE DALL'EST La bomba di Ciriè poteva uccidere Lanciata contro la caserma, il pm apre un fascicolo per strage Gianni Giacomino CIRIE' La bomba a mano scagliata contro la caserma dei carabinieri di Ciriè lo scorso dicembre poteva uccidere. Il composto di tritolo, anitolo o anche C4 in grado di proiettare schegge e biglie d'acciaio ad una distanza di cinquanta metri avrebbe potuto ammazzare anche tre o quattro persone. Per questo motivo il pubblico ministero Onelio Dodero ha aperto un fascicolo per strage. Un'accusa pesantissima. Chi ha lanciato la granata sa che, se verrà acciuffato, rischia di rimanere un bel po' dietro le sburre. Quanto? Non meno di quindici anni di carcere è la pena minima. Una detenzione che poteva arrivare anche all'ergastolo se nell'esplosione avvenuta in via Ferrari qualcuno ci avesse lasciato le penne. Per fortuna vennero danneggiate solo delle auto in sosta, i vetri antisfondamento della caserma e quelli del palazzo confinante. Fino ad adesso comunque, non vi sarebbero indagati e fino ad oggi il gesto compiuto la notte di domenica 15 dicembre non è stato rivendicato. Un segno evidente che la bomba non aveva una matrice politica e forse non sarebbe stato nemmeno un'avvertimento della 'ndrangheta, come si pensava in un primo tempo. Le indagini però, sono sempre continuate a ritmo serrato con interrogato¬ ri, intercettazioni, appostamenti, analisi delle tracce che sono rimaste nelle vie che circondano la stazione dei carabinieri. E a questo punto gli inquirenti puntano diritti verso gli ambienti legati ad un'altra criminalità organizzata, probabilmente straniera o nomade. Conuinquc feroce, spietata, in grado di repe¬ rire sul mercato nero delle armi una bomba a mano a frammentazione M 52 o M 57, fabbricata nell'ex Jugoslavia e usata in vari conflitti e di farla esplodere. Gli investigatori si orientano verso qualcuno che avrebbe voluto lanciare un chiaro avvertimento ai carabinieri. Ma chi? Proprio i militari della compagnia di Venaria negli ultimi tempi hanno condotto indagini delicate e arrestalo diverse persone, tra le quali molti nomadi. E poi rimane ancora la pista legata alla malavita straniera proveniente dall'Est che con bombe a mano e altre armi avrebbe un certa confidenza. Anzi. Proprio nei giorni scorsi dei pescatori hanno ritrovato lungo le rive del torrente Malone colpi da mortaio esplosi. I proiettili sono stati recuperati nel tratto di fiume che scorre tra Corio Canavese e Barbania. Di sicuro c'è una sola cosa: qualcuno li ha sparati. Forse è un'altra storia, forse può essere legata alla bomba lanciata per sfida o per avvertimento ai carabinieri. Ma per adesso cala il massimo riserbo, nessuno parla.

Persone citate: Malone, Onelio Dodero

Luoghi citati: Barbania, Cirie', Ciriè, Corio, Jugoslavia, Venaria