Sparatoria dopo la rapina di Giampiero Maggio

Sparatoria dopo la rapina BANDITI SFONDANO LA VETRINA, AGGREDISCONO LA TITOLARE, POI IL CONFLITTO A FUOCO CON I CARABINIERI Sparatoria dopo la rapina Rivara: assaltata una gioielleria, panico in centro Giampiero Maggio RIVARA Prima sono entrati in una gioielleria sfondando la porta con una mazza, hanno picchiato e minacciato di violentare la titolare, poi durante la fuga hanno sparato contro un carabiniere che a sua volta ha risposto al fuoco mentre decine di ignari passanti scappavano in preda al panico. Scene da film western, ièri, in pieno centro a Rivara. Tutto accade in una manciata di minuti, poco prima delle 17,30. Piazza Martiri della Libertà, numero civico I: un commando di tre uomini col volto coperto assalta la gioielleria Chiono. Uno di loro impugna una mazza e sfonda con un colpo violento il nottolino. La serratura cede e i tre, pistola in pugno, fanno irruzione. All'interno ci sono oltre alla titolare Caterina Costantino e sua figlia Monica Chio¬ no, anche due clienti. I banditi vogliono i soldi, sono subito minacce contro la padrona del negozio: «Dov'è la cassaforte? Non fare storie o per voi saranno guai seri» urla uno dei malviventi. Caterina Costantino prova a spiegare che lei le chiavi non le ha ma è tutto inutile. I banditi la aggrediscono: prima spintoni, poi pugni e calci. Interviene, in difesa della madre, anche Monica Chiono. Sono botte anche per lei. Ed è a quel punto, forse allarmati da qualcosa, che i banditi escono dalla gioielleria, ma non passa neppure un minuto e tornano alla carica. Ancora pugni e calci, prima di abbandonare definitivamente il negozio con un magro bottino: 200 euro e una manciata di bigiotteria, più il portafogli dei due clienti. «Credevo volessero ammazzarmi, quando ho detto che non avevo le chiavi della cassaforte uno dei banditi mi ha urlato: 'Allora ti violentiamo"» racconta ancora sotto choc Caterina Costantino. Nel frattempo qualcuno avverte i carabinieri e pochi metri fuori dalla gioielleria il commando (c'è un quarto complice alla guida dell'auto) viene intercettato da un militare che con la propria macchina sperona la Lancia Delta rossa (risultata rubata a Ciriè circa un mese fa) dei rapinatori. Loro però riescono a fuggire, l'auto imbocca la strada principale, quella che conduce verso Busano. Uno dei banditi nel frattempo esce dalla macchina, punta la pistola contro il carabiniere e spara. Si sentono almeno cinque colpi, la gente fugge terrorizzata cercando di mettersi al riparo. La paura e il panico di quei drammatici secondi li racconta Giancarlo Giglio, titolare del bar albergo Rosa, Bianca che si affaccia proprio su piazza Martiri della Libertà: «C'erano molti clienti. poi abbiamo visto l'auto dei rapinatori, uno di loro fuggiva a piedi e impugnava una pistola, abbiamo sentito almeno due colpi, pensavamo sparassero qui dentro e allora ci siamo buttati a terra, è stato terribile...». I proiettili per fortuna non hanno ferito nessuno, sono solo state centrate alcune auto posteggiate vicino al luogo della sparatoria. Le ricerche degli uomini dell'Arma, guidati dal comandante della stazione di Rivara Giuseppe Sanseverino non hanno dato alcun esito. Si sa che i banditi hanno abbandonato la Delta usata per la rapina a Front e da lì sono poi scappati usando una Lancia Y che i carabinieri hanno poi ritrovato a Bosconero. In paese la gente è ancora terrorizzata: «Sembrava un film, ma il pensiero che solo per una semplice casualità nessuno è stato colpito ci fa ancora tremare...». L'interno della gioielleria di Rivara assaltata da un commando di banditi

Persone citate: Caterina Costantino, Chiono, Giancarlo Giglio, Giuseppe Sanseverino, Monica Chio, Monica Chiono

Luoghi citati: Bosconero, Busano, Ciriè, Front, Rivara