L'arte della falegnameria s'imparerà a scuola di Maria Teresa Martinengo

L'arte della falegnameria s'imparerà a scuola DA SETTEMBRE ALL'ISTITUTO PROFESSIONALE PLANA UN NUOVO CICLO DI STUDI DI CINQUE ANNI L'arte della falegnameria s'imparerà a scuola La preside: i ragazzi troveranno lavoro sia nelle industrie che nelle piccole botteghe Maria Teresa Martinengo Un nuovo corso di studi, inedito per la provincia di Torino e per il Piemonte, partirà a settembre presso l'Istituto professionale statale «Plana» di piazza Robilant. «Si tratta - spiega la preside Donatella Demo - del triennio di qualifica per Operatori dell'industria del mobile e dell'arredamento, cui seguirà il biennio per il conseguimento del diploma di tecnico. Questa novità si affianca ai tradizionali indirizzi per odontotecnici, meccanici ed elettricisti». In effetti, l'Istituto «Plana» vanta im'esperienza cinquantennale - proprio quest'anno si festeggerà il mezzo secolo - nel campo della didattica delle lavorazioni artigianali del legno, dall'intarsio al restauro. Finora, però, le lezioni si sono svolte esclusivamente nella Casa Circondariale torinese, un tempo alle Nuove, poi alle Vallette. Ogni anno, con i prezio¬ si lavori realizzati dai detenuti, vengono organizzate mostre ed iniziative a scopo benefico. «Nel nuovo corso, che adotta il programma ministeriale tradizionale - dice la vicepreside Piera Emanuel -, verrà curata sia la parte industriale che quella artigianale. In pratica, i nostri studenti potranno inserirsi nelle grandi aziende come nelle piccole botteghe artigiane dove si eseguono lavorazioni di eccellenza». Il nuovo indirizzo del «Plana» si articola in 36 ore settimanali più 4 di approfondimenti nel triennio, mentre nel biennio le ore saranno 30 senza contare gli stage. «Soprattutto nei primi anni - aggiunge la professoressa Emanuel - la teoria avrà grande importanza: per acquisire competenze nella prospettiva, nel disegno e nelle altre materie propedeutiche alla pratica. Ma fin dal primo anno i ragazzi costruiranno manufatti 1 e potranno vedere il loro prodot¬ to finito». La scuola coinvolgerà al massimo le risorse del territorio e in particolare il mondo artigiano, come avviene per analoghi corsi in Friuli, Lombardia e Veneto. Il corso per operatori del legno, un nuovo corso serale all'Ite «Erasmo da Rotterdam» e la formalizzazione del progetto Abacus all'Istituto «Pininfarina» di Moncalieri sono stati approvati nei giorni scorsi dalla Regione insieme con alcuni miglioramenti del «piano regionale di dimensionamento», deliberati dalla Giunta Provinciale prima di Natale (sentiti i comuni). Ed ecco i nuovi istituti, le soppressioni e gli accorpamenti presentati dall'assessore al Sistema Educativo della Provincia, Gianni Oliva: la media di Pecette aggregata all'istituto comprensivo di Cambiano; la direzione didattica di Favria trasformata in istituto comprensivo con l'aggregazione della media (finora dipendente da Rivarolo); una direzione didattica di Giaveno trasformata in comprensivo con attivazione di corso di scuola media e trasferita a Trana; la direzione didattica «Cairoli» di Torino trasformata in istituto comprensivo con attivazione della scuola media; a Venaria viene istituito un istituto di istruzione superiore con liceo scientifico, scientifico tecnologico e/o classico (dall'ex sezione del liceo «Gobetti»); a Carignano, nasce un istituto superiore dalla sezione di liceo scientifico «Roccati» e dell'Alberghiero «Marro»; a Carmagnola la sezione dell'Agrario «Ubertini» viene aggregata al «Roccati»; a Moncalieri l'Ite «Marro» scompare, aggregato al liceo scientifico «Majorana»; a Chieri, la sezione dell'Agrario «Ubertini» viene aggregata al Itc-Itg «Vittone»; a Grugliasco, la sezione del Magistrale «Berti» viene aggregata al liceo scientifico «Curie».