I vigili e l'AsI tra i «piattini» dei bar

I vigili e l'AsI tra i «piattini» dei bar GLI UOMINI INVIATI DA GUARINIELLO DEVONO VERIFICARE SE CI SONO VIOLAZIONI ALLE NORME IGIENICHE. I PRIMI RISULTATI I vigili e l'AsI tra i «piattini» dei bar Scatta l'indagine a tappeto su centinaia di locali torinesi Giorgio Ballano Nel mirino della magistratura è finito anche il «piattino», una delle abitudini più consolidate per migliaia di impiegati, studenti e lavoratori torinesi, che a mezzogiorno hanno imparato a sostituire il tradizionale pranzo a casa con un rapido spuntino al bar. Da una decina di giorni i vigili del nucleo di polizia commerciale e amministrativa e gli ispettori della Asl 1 stanno battendo caffetterie e tavole calde per verificare se i locali (che in città sono circa 2.500) sono in regola con le autorizzazioni e con le norme igienicosanitarie. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, che ha aperto un fascicolo dopo un recente caso di tossinfezione che ha colpito alcuni dipendenti del Palazzo di Giustizia e ha dato corso a un paio di esposti arrivati in Procura. Al vaglio di vigili e ispettori sanitari finiranno tutti quei locali (e sono la maggioranza) che fra le 12 e le 15 servono ai clienti qualcosa in più dei classici panini: un po' dappertutto i gestori si sono organizzati per offrire ogni giorno un paio di primi, insalatone, secondi a base di carne e frittate, verdure lesse di contorno. Il più delle volte si tratta di cibi precotti che vengono riscaldati su richiesta del cliente, ma in alcuni casi dietro al bancone del bar spignattano veri e propri «chef» che propongono persino arditi menù del giorno. Sono tutti in regola con le licenze? E come andiamo in materia di norme igienico-sanitarie, che come è noto sono severissime? Il pm Guariniello qualche dubbio ce l'ha e i primi accertamenti (una dozzina fra esercizi pubblici del centro e della periferia) sembrano dargli ragione. Nei giomi scorsi vigili e ispettori del¬ l'Asl hanno già riscontrato irregolarità: nessuna autorizzazione sanitaria, rifiuti collocati in modo non corretto, cibi a contatto con il pubblico. Esiste però - rilevano a Palazzo di Giustizia - anche un grave problema normativo. A Torino, i bar hanno potuto trasformarsi in mini-ristoranti grazie a una deli¬ bera comunale emessa in occasione dei Mondiali del '90, quando la giunta consentì anche alle caffetterie la somministrazione di cibi caldi. A quanto pare la delibera di 13 anni fa non è ancora siata revocata, ma secondo quanto risulta agli inqunenti avrebbe dovuto essere automaticamente annullata da una norma dello Stato promulgata nell'anno successivo, la legge 287 del 25 agosto 1991. La direttiva inserisce bar e caffetterie nella categoria di esercizi commerciali che possono vendere solo «bevande e prodotti gastronomici». Dove per «prodotti gastronomici», il Consiglio di Stato ha stabilito nel 1998 che si intendono esclusivamente «pani- ni, tramezzini, pizzette, sandwich e simili». Un'interpretazione ribadita lo scorso anno anche dal Ministero delle Attività Produttive. Se così fosse, la maggior parte dei baristi torinesi sarebbe fuorilegge e dovrebbe smettere di somministrare ai clienti permette al brucio e cotolette alla milanese, insalate nizzarde e patatine al forno. Insomma, chi vuole un pasto caldo dovrebbe rassegnarsi ad andare al ristorante; perché al bar dell'angolo al massimo è consentito di mettere qualche toast nel forno. Per chiarire la situazione Guariniello ha chiesto delucidazioni al Ministero delle Attività Produttive ed ha mandato una segnalazione anche all'Assessorato regionale alla Sanità e al sindaco di Torino, Sergio Chiamparino. Intanto Asl e polizia municipale continueranno a controllare i bar cittadini per verificare se sono in possesso della necessaria autorizzazione e se rispettano le condizioni igienico-sanitarie previste dalla legge. Per i torinesi che non possono rientrare a casa per il pranzo, si preannunciano tempi davvero duri. ta pausa pranzo risolta velocemente in un bar a base di spuntini e piattini (la foto è di repertorio) è ormai un'abitudine per la maggior parte dei torinesi I procuratore Raffaele Guariniello

Persone citate: Giorgio Ballano, Guariniello, Raffaele Guariniello, Sergio Chiamparino

Luoghi citati: Torino