Ultima fermata per i trenini Lima di Luigi Grassia

Ultima fermata per i trenini Lima L'IMPRESA E TORNATA A FARE UTILI MA IL PESO DEI DEBITI PUÒ SCHIACCIARLA Ultima fermata per i trenini Lima Litigano i soci, rischio di chiusura senza un rapido accordo Luigi Grassia Tutti ci auguriamo che non sia vero, ma le Feste appena passale potrebbero essere slate le ultime in cui Babbo Natale ha portalo ai bambini italiani i trenini elettrici prodotti dalla Lima. È vicina la fase terminale della crisi di questa industria che controlla anche il marchio Rivarossi e che nei mesi scorsi era uscita da una dolorosa ristrutturazione tornando all'utile operativo. I sacrifici non saranno serviti a nulla se nei prossimi giorni non si troverà una soluzione al problema di alcune pendenze che rischiano di strangolare la società e di togliere il lavoro a 110 persone. La giornata decisiva sarà dopodomani, in occasione di un doppio incontro fissato al mattino fra i soci e al pomeriggio fra management e sindacati. Il rischio è la. cassa integrazione e in prospettiva il licenziamento per dipendenti che svolgono un lavoro molto specialistico, più da artigiani che da operai, e perciò non sono facilmente riciclabili in altre attività. Ieri il presidente e amministratore delegato della Lima, Paolo Prandi, ha incontrato gli operai nello stabilimento di Isola Vicentina per dirsi «estremamente deluso» dagli azionisti di minoranza, ai quali addebita le attuali difficoltà. In un comunicato. Prandi rivendica il risanamento compiuto nei due anni passali alla guida del gruppo e depreca che il rilancio sia slato «condizionato dall'atteggiamento dei soci Penteco e Bipop-Carire», che di Lima controllano il 150Zo ciascuno. Secondo Prandi, «la società Penteco (di proprietà dell'avvocato Sergio Erede - in precedenza socio di riferimento) ha negato sin dall'autunno 2001 l'esecuzione dell'accordo che prevedeva la propria responsabilità sulle situazioni pregresse». Mentre Bipop «ha sospeso gli affidamenti alla società (utilizzati circa al 500Zo) nel periodo più importante dell'attività aziendale, causando danni rilevanti». Il numero uno della Lima spiega al telefono alla Stampa quale sia il problema: «La passata gestione ci ha lascialo una serie di pendenze, fra cui un mutuo di 2 milioni di euro in scadenza in Germania con la Sparkasse e un risarcimento di 1 milione da pagare alla Lego, per dei malloncini di plastica prodotti da una società controllata da Rivarossi che imitavano appunto quelli di Lego». Prandi addebita alla Bipop di non aver stralciato «l'ingente quota di debito a suo tempo concesso all'ex gruppo Rivarossi», pur riconoscendo che la banca ha fatto uno sforzo importante in questa direzione, mentre lamenta che la Penteco ha «del tutto disatteso gli accordi». Una fonte della Penteco rispondeva ieri sera che «Paolo Prandi distorce gli eventi del passato e attribuisce agli azionisti di minoranza delle responsabilità che invece sono sue, sia in qualità di "ad" da oltre 2 anni e mezzo, sia come azionista di maggioranza con il 700Zo del capitale da più di 18 mesi». Penteco nega di essere inadempiente e rivendica di aver «corrisposto a Lima spa, a titolo di acconto, un importo corrispondente air840Zo degli oneri straordmari di ristrutturazione che si era impegnata a versarle, pur in assenza della necessaria documentazione probatoria, molte volle sollecitata e mai pervenuta». Secondo la società di Erede «la crisi attuale nasce dal reiterato e ingiustificato rifiuto di Prandi di fornire un piano industriale preci¬ so e circostanziato necessario al sostegno degli affidamenti bancari concessi a Lima spa». Prandi contro-replica di aver presentato il piano operativo lo scorso 13 dicembre. La crisi del trenino ha ragioni profonde. Una volta questo era il gioco elettrico per eccellenza, adesso i concorrenti sono troppi, dai computer in giù. Eppure a Natale le vendite hanno svuotato i magazzini Lima. Speriamo che sia il viatico del rilancio. Un locomotore Rivarossi (marchio del gruppo Lima) «Fairbanks-MorseC-Liner»

Persone citate: Erede, Fairbanks, Paolo Prandi, Prandi, Sergio Erede

Luoghi citati: Germania, Isola Vicentina, Lima, Rivarossi