I francesi chiudono il Monginevro

I francesi chiudono il Monginevro IL PROVVEDIMENTO, CHE SCATTERÀ IL 31 GENNAIO, RIGUARDA ANCHE IL COLLE DELLA MADDALENA I francesi chiudono il Monginevro I valico sarà proibito al traffico merci pesante Gianni Bisio Sono contenti per la «ritrovabile pace» i sindaci di Gesana e Claviere, meno gli ambientalisti della vai si Susa, sono preoccupati gli addetti alla viabilità e alla sicurezza della Sitaf, mentre paiono soddisfatti del prevedibile aumento dei passaggi gli azionisti della società, furibondi senza differenze invece gli autotrasportatori: la decisione unilaterale del governo francese di chiudere al traffico merci pesante dal prossimo 31 gennaio il valico del Monginevro, oltre a quello della Maddalena, nel Cuneese, è giunta all'improvviso e da molti viene interpretata come l'ennesimo tentativo dei nostri cugini d'oltralpe di emarginarci dall'Europa. Dopo la «frenata», tutta francese, sull'Alta velocità Torino-Lio¬ ne, che preoccupa Confindustria, dopo le resistenze - sempre transalpine - al raddoppio del tunnel autostradale del Frejus, ora tocca ai due valichi «gratuiti» del Piemonte, dove potevano transitare senza particolari problemi merci pericolose e, dal 26 dicembre, 1 Tir eurozero, mezzi che rappresentavano il 5 per cento dei passaggi al Frejus, oggi vietato ai diesel non ecologici. La decisione francese sarà certamente al centro dell'incontro in programma il 15 a Roma fra il ministro dei Trasporti Lunardi e il suo collega francese Gilles de Robien, convocato per riaprire il traforo del Bianco al doppio senso. Gli autotrasportatori, i più penalizzati, pretendono una reazione decisa del governo italiano. Roberto Serra, sindaco di Gesana, non ha esitazioni: «Per me è assolutamente positivo: la pressione del traffico stava diventando intollerabile, anche se la variante esterna ha tolto i passaggi dalla centrale via Roma. Ma seicento Tir al giorno, per di più concentrati in poche ore, per ima strada di montagna sono veramente troppi. Al traforo del Frejus, su un'autostrada, ne passano 4000-4500. E i problemi per la neve e il ghiaccio, soprattutto per le cisterne senza separatori intemi, sono tanti: in salila si impennano perché il carico si sposta indietro e bloccano tutti. Anche le catene talvolta non servono a nulla: le potenze dei molori le spaccano, ma i Tir non si muovono». Il punto dolente per la formazione di ghiaccio è la zona tra Gesana e Claviere: umidità, correnti fredde e conformazione del terreno ne fanno una trappola per i mezzi pesanti: negli anni scorsi ci sono stati oltre 100 interventi dei vigili del fuoco per liberare la strada. «Ben venga il blocco delle merci, anche perché in questo caso mi pare che non intendano penalizzare il traffico locale, cioè fieno, cereali, legname e latte che si muove fra le due valli in un raggio di 30-40 km»: Franco Capra, sindaco di Claviere, dice che c'è già slato un assaggio della pace che deriverebbe dal blocco delle merci quando i francesi, lo scorso autunno, fecero dei lavori sulla strada MonginevroBrian^on, concedendo solo il traffico locale nelle ore serali. Ora si sta pensando alla variante anche per Claviere in occasione delle Olimpiadi: l'Anas sta studiando una galleria sotto il paese. k Un tir in difficoltà sulla neve nei tornanti che portano al valico del Monginevro

Persone citate: Franco Capra, Gianni Bisio, Gilles De Robien, Lunardi, Roberto Serra

Luoghi citati: Claviere, Europa, Piemonte, Roma, Torino