Commendator Collina, sempre il migliore di Roberto Beccantini
Commendator Collina, sempre il migliore DA WIESBADEN L'ANNUNCIO CHE PER LA QUINTA VOLTA CONSECUTIVA E' IL NUMERO UNO AL MONDO, DAL QUIRINALE L'ONORIFICENZA DEL PRESIDENTE CIAMPI Commendator Collina, sempre il migliore «U n anno straordinario, ma bisogna guardare avanti» personaggio Roberto Beccantini SPACCIATORI di sospetti e sniffatori di moviole, beccatevi questa: Pierluigi Collina è stalo nominato commendatore della Repubblica dal presidente Carlo Azeglio Ciampi e miglior arbitro del mondo per la quinta volta consecutiva. Sì, proprio lui, quello del dito nel gorgonzola - per carità, non parlatene a Bearzol - e della mano di Inzaghi, che spinse Fabio Capello ad aprire il primo «ombrello» a scopo didattico che si ricordi (ehi, l'ha presa col braccio, così: e mimò il famigerato gesto). Le notizie arrivano dal cuore di Roma e dalla teutonica Wiesbaden, città natale di John McEnroe e, più terra terra, sede della Federazione Intemazionale di storia e statistica del calcio (Iffhs). Era la giornata nazionale della Bandiera, ieri: una ricorrenza che Collina, a modo suo, aveva festeggiato il 30 giugno scorso, in occasione della finalissima BrasileGermania, affiancando agli attrezzi del mestiere un piccolo tricolore, «affinché, in assenza dell'inno, che non ci spettava, anche l'impegno e la presenza dell'Italia venissero riconosciuti». Ciampi gradì molto. Dall'ordine al merito al merito tout court. Ouasi un plebiscito: 222 voti, contro i 72 dello svizzero Urs Meier, secondo, e i 47 del danese Kim Milton Nielsen, terzo. Non più di quindici, gli arbitri segnalati: ignorato Moreno. Il punteggio, attribuito da 87 esperti sparsi per il mondo - giornalisti della catta stampata, delle radio e delle televisioni - costituisce il nuovo record assoluto. Non l'unico: nessuno si era mai imposto con un margine cosi schiaccante ( 150 punti), nessuno l'aveva mai vinto per cinque volte di fila (l'ungherese Sandor Pubi si è fermato a quattro). Ancora: dal 1987, anno di istituzione del referendum. Collina è l'unico italiano a essere stato incoronato: Gigi Agnolin fu secondo nel 1988 e 1989, Pierluigi Pairettonel 1996. «Ringrazio il Presidente, ringrazio i giurati. Provo una soddisfazio¬ ne enorme - ha dichiarato Collina è un premio alla persona, sì, ma anche e, me lo lasci dire: soprattutto, alla struttura italiana, a un sistema che gli altri considerano da tempo un modello, un riferimento. In questo caso, non penso che si possa parlare di banale coincidenza. Se sono diventato Collina, lo devo a un'organizzazione che, negli anni, ha lavorato come meglio non avrebbe potuto, a livello preparativo e sul piano dell'impiego». Apprezzato all'estero, scorticato in patria. «Rispetto l'opinione di lutti. Non sono un marziano, ho sbaglialo e sbaglierò ancora. Vorrei solo rammentare che in ben quattro occasioni su sei ho avuto il piacere e l'onore di ricevere l'Oscar dell'Associazione calciatori. I giocatori, cioè i protagonisti massimi». L'ultima consegna, per la verità, finì male: le battute di Gene Gnocchi sull'alopecia provocarono stizzose schermaglie. Consulente finanziario, bolognese esule a Viareggio, il 13 febbraio compirà 43 anni. Dall'«oiTÌbile» 2002 ha estratto la sua stagione più bella, culminata nel gran ballo di Yokohama, Brasile-Germania 2-0, doppietta di Ronaldo. Dedicò la designazione all'arbitro «ignoto», a tutti coloro che calcano i campi delle serie inferiori, soldati Ryan esposti, spesso, alle più turpi rappresaglie. «Ma non è ancora tempo di ricordi. Quelli, li tengo per quando smetterò. Non mi sento appagato, tutt'altro, e non è indietro che guardo, ma avanti, sempre». Venerdì 10 gennaio dirigerà Lione-Marsiglia, partitissima del campionato francese. Il 18 dicembre, in compenso, avrebbe dovuto «fischiare» Real-Resto del Mondo, atto conclusivo del centenario madridista, invitato espressamente dal club e dalla federazio¬ ne iberica. Gli arbitri spagnoli si opposero e non se ne fece nulla («una protesta comprensibile, perché scomodare uno da fuori per un fatto squisitamente intemo?»). A primavera uscirà il suo libro, un viaggio-analisi fra ragione e sentimento. Collina è, oggi, il personaggio più personaggio del reame, testimonial e «giudice», il prestigio ostaggio della popolarità, due rigori in tre minuti (a Venezia, I SUOI FISCHI CELEBRI Jfy 9 marzo 1997 Inter-Juve 0-0, prima convalida e poi annulla un gol di Ganz in fuorigioco. Spiega la decisione a Hodgson, in panchina, poi ai giornalisti in sala-stampa JE& 14 maggio 2000 Ultima di campionato, diluvio sul Curi, posticipa di 71' l'inizio del secondo tempo di Perugia-Juve. Bianconeri k.o., scudetto alla Lazio ^11 giugno 2000 Europei, Olanda-Repubblica Ceca 1-0. Assegna un rigore agli olandesi che scatena la reazione di Nedved e e. Per i tifosi cechi diventa «ET.» e «Mussolini» .© 7 aprile 2002 Venezia-Roma 2-2. Sul 2-0 i padroni di casa, concede due rigori in tre minuti alla Roma. Le altre grandi ne ottengono l'esclusione dalla griglia-scudetto. Jgi 7 dicembre 2002 Milan-Roma 1-0, convalida il gol di Inzaghi viziato, all'origine, da un colpo di mano. Non punisce una gomitata di Inzaghi a Zebina. Romanisti furibondi Pierluigi Collina, 42 anni, commendatore come Schumacher, Todt e Cipollini
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