Minoli sogna una soap a Palermo e punta su Pezzi con «Internet Café» di Simonetta Robiony

Minoli sogna una soap a Palermo e punta su Pezzi con «Internet Café» RAI EDUCATIONAL: TORNANO «MIXER», «LA STORIA SIAMO NOI», «IL GRANDE TALK» Minoli sogna una soap a Palermo e punta su Pezzi con «Internet Café» Simonetta Robiony ROMA Il progetto più singolare di Giovanni Minoli, tomaio in Rai come direttore di RaiEducalional dopo un'assenza per cui non si dava pace, è girare una soap in linea con la sua rete a Palermo, città dell'ieri e dell'oggi. «Ho ridato vita agli sludi televisivi di Napoli con "Un posto al sole", non vedo perchè non possa fare altrettanto con Palermo. Per me torinese sono due città che mi affascinano, ma Palermo oggi, oltre ad essere quel che è sempre stata, un luogo di storia e di arte, è il crocevia del mondo che verrà. Gli sbarchi degli immigrali avvengono in Sicilia, il conflitto tra occupati e disoccupali è là che è più vivo, il campo culturale è fertilissimo e aspetta solo di essere arato. Per di più, intorno ad Elvira Sellerie e alla sua casa editrice, c'è un vivace gruppo di giovani pronti a collaborare con noi». Se questa «educalionalsoap» è ancora un progetto, molli sono i nuovi programmi realizzali o in via di realizzazione, prossimi ad andare in onda in quegli spazi, piccoli e peregrini, semi-nottumi e semi-diurni, che le tre reti generaliste concedo no alla rete diretta da Minoli. Il primo, già iniziato, è la messa in onda di alcuni «Mixer» d'annata aggiornati all'oggi con nuove interviste ai protagonisti. «L'ho appena fatto con Maria Gabriella di Savoia e il risultalo è stato un 120Zo di share, ma di questo tipo di programmi ne potrei fare una quarantina a costo quasi zero». L'obiettivo, Minoli? «Proporre. una tv da conservare, rivista però con l'occhio dei nostri giorni. La mia idea è che se è vero che la tv uccide la Gianni M memoria perchè è un eterno presente, la tv è anche la memoria che lega il passalo all'attualità più stretta. Ecco, mi piacerebbe con RaiEducalional riannodare questi fili». Sulla stessa linea si muove anche la riproposta da febbraio di «La storia siamo noi», vecchio programma di Michele Mirabella, mandalo in onda senza studio e senza conduttore, solo con documenti, immagini, testimonianze, interviste a storici ed esperti: si comincia con la storia degli ultimi cinquant'anni di vita economica vista come uno scontro tra teorie liberiste e teorie di pianificazione, due alide interne al più vasto conflitto tra regimi democratici e regimi comunisti. Il terzo programma, previsto solo per il sabato e fatto con Sai 2000, è «Il grande talk» curato da Massimo Bernardini da un lato e dagli studenti di comunicazione della Cattolica dall'altro: una volta alla settimana verrano analizzati i prodotti televisivi per imparare a demistificarli, ovvero per insegnare alla gente come usare la tv senza farsi male. Intanto, da metà gennaio, parte «Internet café» con Andrea Pezzi trasmesso su Raitre in terza serata tre volte la settimana, mentre le altre tre sere andrà in onda «Gap», il confronto tra un uomo di cultura e un gruppo di ragazzi, coordinalo da Chiara Gamberale, giovanissima scrittrice nonché figlia di quel Gamberale coinvolto ingiustamente negli scandali langentizi degli anni Novanta. Infine arriverà la trasmissione di Pascal Vicedomini dedicala per intero allo spettacolo dal titolo «Off Hollywood»: cinema, ma anche teatro, musica e quant'altro. Una RaiEdicalional poco educational e mollo adalla a tulli la sua, Minoli? «E perchè? Sulle reti generaliste penso a una sorta di educazione permanente, ma sulla rete satellitare stiamo invece lanciando programmi specialistici. E questi due filoni sono connessi tra loro». Un esempio è quello che accadrà il 27 gennaio per la giornata della Memoria in ricordo dell'Olocausto: se sul satellite ci saranno 24 ore dedicate al tema, negli spazi delle tre reti Rai ci saranno cinque appuntamenti diversi suH'argomenlo, compresa un'intervista al figlio di Perlasca che farà da controcanto al film su di lui con Zingaretti ritrasmesso da Raiuno. Un secondo esempio, di vastità assai maggiore, è la partenza sul canale satellitare di un corso di inglese per bambini delle scuole elementari che in un futuro assai prossimo dovrebbero esser tutte fomite di parabola: a lanciare l'iniziativa, già da oggi, con piccole lezioni di inglese, è «Parola mia», la trasmissione che ha riportato dopo un lungo esilio Luciano Pispoli alla Rai. Gianni Minoli

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