Politici, o ridono troppo o fanno le sfingi

Politici, o ridono troppo o fanno le sfingi Politici, o ridono troppo o fanno le sfingi Il prozac ai bambini * Come pesci nell'acqua * Meno aerei, meno fame LETTERE GENTILE OdB, ho letto tempo fa su La Stampa una piccola notizia. Carla Fracci: «Sono amica di Cofferati da anni, è fedele alle istituzioni e non ha doppi fini». Carla Fracci una esile donna che ha fatto della sua arte di ballerina uno strumento per affermare che l'essere umano, tutti gli esseri umani, hanno un grande compito, quello di essere al meglio, per sé e per gli altri. E mi riporta alla mente il cardinale Tonini, un esile uomo così vero, così rispettoso degli altri e di sé, di ciò che rappresenta. Due icone della comunicazione davanti alle quali la nostra mente si apre e capisce. Saranno le voci fioche di uomini e donne di buon senso, di grande umanità e intelligenza, e non gli schiamazzi, a far vacillare una classe di uomini politici che ridono troppo per rassicurare o si presentano come sfingi per sembrare seri, ma che in ogni caso si nascondono. Dju«*[ poiché non sanno che altro fare per rimanere arroccati ad un ruolo-privilegio che non meritano. Luciana Barisone Torino /^. ENTILE corrispondente, il po^■^ litico che ride può aver adottato il classico stile all'americama: sorrisi sfolgoranti, ottimismo a ogni costo, tutto va bene, procediamo al massimo e (se proprio la situazione è catastrofica) domani e un altro giorno. Il politico impenetrabile può non essere in grado di dare opinioni e giudizi se prima non ha consultato il leader. In tutti e due i casi, lei ha ragione, c'è mistificazione, ma forse è un vantaggio; pensi cosa potremmo dover sentire se fossero sinceri. Oreste del Buono La depressione è una cosa seria Sono una vostra affezionata lettrice. 11 vostro giornale mi piace: lo reputo di larghe vedute, ben scritto e, per quanto possibile, abbastanza obiettivo. Vi esprimo però il mio disappunto per il modo in cui avete trattalo j l'argomento del Prozac prescritto anche ai bambini. Faccio riferimento ! agli articoli comparsi sul vostro gior- j naie domenica 5 gennaio. Il primo articolo, in la pagina, «La pastiglia invece della mamma» di Elena Loewenthal è a mio parere indegna, in quanto mi sembra una speculazione personale della giornalista su una materia sulla quale non è infonnata. Il suo pezzo manca di rispetto ai bambini davvero malati di depressione (e non semplicemente tristi o agitati) e ai loro genitori, insinuando in questi ultimi uno strisciante senso di colpa. Comprendo lo sgomento generale di fronte a questa notizia ed è vero che la prospettiva delineata da Elena Loewenthal è possibile ed inquietante. Ma, a dispetto del suo catastrofismo, forse non sa che ci sono tanti specialisti preparati che fanno il proprio dovere e che con farmaci come il Prozac salvano la vita non solo di adulti, ma anche di bambini e adolescenti. Lo sa l'autrice quanti bambini e adolescenti si uccidono perché questa patologia non viene adeguatamente riconosciuta e trattala lanche per colpa di articoli come il suo, poiché il problema della depressione è anche un problema di disinformazione)? E non mi riferisco alle normali crisi adolescenziali. Rispetto il suo punto di vista ma lo trovo superficiale e fuori luogo. Il secondo articolo a pagina 11 «L'America autorizza il Prozac ai bambini» di Paolo Mastrolilli non è equilibrato perché sottolinea più che altro gli effetti negativi del fannaco. Inoltre, cito testualmente alcune righe del lesto: «La serotonina, in pratica, individua le prime cellule tumorali e le induce al suicidio. In questa maniera la malattia viene bloccala prima ancora di potersi sviluppare, ma la ricerca aveva generato il sospetto che alcuni antidepressivi, inibendo la serotonina, diventassero complici del tumore». Cosa c'entra tutto questo col Prozac? L'unica cosa che il Prozac di certo non fa è inibire la serotonina, visto che ne inibisce la ricaplazione, cioè la sua ricallura all'interno dgllo spazio sinaptico, rendendola così maggiormente disponibile. Donatella Conti psicologa Gentile Dottoressa Conti, Lei definisce il mio pezzo «indegno» «superficiale» e «fuori luogo». Ma scrive anche che «la prospettiva delineata... è possibile ed inquietante». Come profana giornalista, non posso che sentirmi lusingata da quest'ultima considerazione, che suona - paradossalmente - come un complimento: quale ambizione maggiore può avere chi, senza alcuna competenza specifica, indica una prospettiva possibile, intomo a qualsivoglia argomento? In parole povere, ritengo ancora di avere centrato la questione... Lei sfiora nella sua lettera la questione della depressione infantile e adolescenziale. Nella mia matema ingenuità, ho badato e ancora bado più a scrutare gli occhi e i gesti dei miei tre figli, che all'eventualità che lascino qualche boccone di pasta nel piatto. Ho visto da vicino di recente un caso adulto di depressione con componente ansiosa (si dice così?), e mi ha sgomentato. Lei mi dice che la depressione giovane è molto diffusa. Può aiutarmi a saperne qualche cosa di più? Indicarmi del materiale, dei libri sull'argomento? Per affrontarla anche magari, profanamente (ma con l'aiuto di qualche esperto), sulle pagine del mio giornale? |e. L] Gentile dottoressa Conti, lei avrebbe dovuto notare che nella parte dell'articolo da lei citata, il nome Prozac non compare affatto. La ricerca del professor Gordon di cui parla, però, è stata pubblicata, e ha generato anche sui media intemazionali un dibattito riguardo gli effetti degli antidepressivi sullo funzioni antitumorali della serotonina, a cui si riferisce l'articolo. Peraltro lo stesso testo riporta oggettivamente anche le smentite della casa produttrice del Prozac e le precisazioni fatte da Gordon, ma lei non ha citato questa parte. Perciò, per la precisione, mi consenta di riproporle una dichiarazione del professor Gordon, rilasciata all'agenzia britannica Reuters il 26 marzo 2002: «Noi abbiamo dimostrato che, nei test-tube, gli SSRIs bloccano l'azione della serotonina sulle cellule cancerogene». Quanto agli effetti negativi del Prozac descritti, sono quelli indicati nei due studi, e avevamo l'obbligo professionale di riportarli. Cosa dovevam fare, pubblicare la notizia positiva contenuta nelle due ricerche, che ha portato all'approvazione del farmaco per i bambini, e nascondere gli effetti negativi sottolineati nelle medesime ricerche? In attesa di nuovi studi che chiariscano l'intera questione, come quelli sollecitati dalla stessa Food and Drug Administration riguardo l'impatto del Prozac sulla crescita di alcuni bambini, abbiamo ritenuto che fosse nostro dovere di cronisti fornire ai lettori tutti gli elementi emersi finora, lasciando poi a loro e ai loro medici il diritto di farsi un'opinione. lp. m,] La posizione dell'Italia in Europa Il presidente della repubblica Ciampi, a proposito della Convenzione Uè, ha manifestato il desiderio che l'Italia si faccia promotrice di una posizione comune tra i paesi fondatori della comunità europea. Ma mentre il governo si dimostra favorevole all'iniziativa, da sinistra giungono solo le parole di Giuliano Amalo che scrive che «non vi sono ragioni perchè la sua parte politica la pensi diversamente». Il professore afferma, a ragione, che «un'Italia concorde su questo percorso europeo, sarebbe davvero un buon inizio di un anno difficile». E se il centrosinistra battesse un colpo(non dieci)? Michele di Gianna Sono un pescatore e non mi piace torturare Vorrei rispondere al signor Julius Oviashi in merito alla lettera «E il pescatore?» nella quale giudica tutti i pescatori come «torturatori-omicidi». Io sono un pescatore che si diletta nella pratica di questo sport da anni, cercando di rispettare la natura e gli animali che in essa convivono. Traggo giovamento nel vedere i pesci muoversi sinuosi e veloci nell'acqua, nel percorrere le sponde di spendidi fiumi e torrenti, osservare le cascate che si infrangono sui lucidi sassi ma non sicuramente nel torturare le povere bestiole catturate dopo una lunga battaglia! Pier Lorenzo Facchinetti Savona Una bella notizia dal Brasile Il nuovo Presidente del Brasile Ignacio Lula da Silva ha annunciato che rinvierà l'acquisto di nuovi aerei militari per destinare l'importo previsto, un miliardo di dollari, alla lotta alla fame. Coi venti di guerra che tirano, è davvero una bella notizia e un esempio da seguire. Grazie, Presidente Lula. Luca Salvi, Verona Dju«*[

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