Ciampi: fiducia per il nuovo anno L'Italia può fare di più e meglio

Ciampi: fiducia per il nuovo anno L'Italia può fare di più e meglio UN MESSAGGIO PIENO DI SPERANZA NEL 206o ANNIVERSARIO DELLA BANDIERA ITALIANA Ciampi: fiducia per il nuovo anno L'Italia può fare di più e meglio ROMA Nel 2001 aveva proposto che ogni casa inalberasse la bandiera, l'anno scorso s'era compiaciuto che l'idea avesse avuto largo seguito. Quest'anno, per celebrare la Festa del Tricolore da lui fortissimamente voluta, Carlo Azeglio Ciampi ha diffuso un breve messaggio televisivo agli italiani, andato in onda sulla terza rote Rai in inizio mattinata. Ancora un piccolo passo in avanti, per la festa del 7 gennaio, mentre il Parlamento dovrà poi disporre regole precise per la nuova festività. Il presidente della Repubblica ha collo anche l'occasione per spronare gli italiani, in un inedito messaggio di inizio d'anno. «L'Italia può fare di più e meglio nell'accrescere il proprio sviluppo e nel diffonderlo nelle varie regioni del mondo» ha detto Ciampi dopo aver esordito con un «guardiamo all'anno appena iniziato con fiducia e speranza», esortando ad «operare con impegno in tutti i campi della vita civile, dall'economia alla cultura». Ma, a ribadire i valori fondanti della Repubblica, e tra questi la bandiera come simbolo immedialo, il capo dello Slato ha ricordato la storia del vessillo italiano, nato a Reggio Emilia il 7 gennaio di \ «duece.ntosei anni fa dal Congresso della Repubblica Cispadana nei colori dei verde, bianco e rosso quale simbolo delle libertà civili e della speranza di indipendenza e fratellanza tra cittadini dalle storie e vicissitudini diverse». Una generazione, quella, «di uomini coraggiosi, amanti della storia e della cultura, della nostra terra e delle sue tradizioni, che seppe far diventare realtà quel sogno, nel Risorgimento nazionale». Ciampi ha poi ricordato le parole rivolle da Luigi Einaudi il 7 gennaio del 1947 all'allora capo dello Stalo Enrico De Nicola: «Il nostro popolo é un popolo giovane, che ha dinanzi a sé l'avvenire. Il tricolore non è abbassato. Esso simboleggia la persistente ragion d'essere dell'Italia in un mondo rinnovellato; esso ci addita la via per la salvezza della Patria. Nell'unità d'Italia è il segreto del nostro avvenire». E quando il Tricolore viene issalo, per esempio nelle gare sportive intemazionali, mentre risuona l'inno di Mameli, «noi avvertiamo il sentimento di essere stretti in una sola bandiera, che vuol dire con Goffredo Mameli condividere "una speme", la stessa speranza». Quella speranza, oggi, è «il dovere prioritario di sostenere il ritorno a una vita normale di tutte le comunità, dal Molise, alla Sicilia, alle isole Eolie, che negli ultimi tempi hanno subito o subiscono la violenza della natura». Il riferimento alle gare sportive, ai «nostri ragazzi e ragazze, all' impegno di disciplina e vitalità che danno a lutti noi», ha avuto ieri stesso un seguito. Ciampi poi al Ouirinaln ha ricevuto e nominalo commendatore Pierluigi Collina, slimalo noi mondo come uno degli arbitri migliori, tanto che solo pochi giorni fa ha avuto quella designazione por il quinto anno consecutivo dall'istituto di storia del calcio. Significativi anche i riconoscimenti assegnali nel giorno del Tricolore, tutti per «elette virtù civiche ed esemplare spirilo di solidarietà». Un cittadino. Federico Dalera, che ad Alessandria ha inseguito e disarmalo due ladri dopo un furto in tabaccheria, rimanendone gravemente ferito. Medaglia d'oro al valor civile a un alpinista, Simone Moro, che slava tentando di battere un record sull'Everest ma ha rinunciato all'impresa per soccorrere, a 8 mila metri, un giovane rocciatore inglese precipitato lungo la parete, riuscendo a portarlo in salvo personalmente. Un nuotatore, Benito Garbisa, che ha portato a riva un bambino handicappato in difficoltà nel mare davanti a Venezia. Un ispettore di polizia, Davide Zaccone, che mentre era in libera uscita a Riccione ha aiutato conducente e passeggero di un auto che, inseguita dalla Stradale, era finita fuori strada, estraendoli dalla vettura che rischiava di prendere fuoco. Un sovrintendente di polizia, Roberto Bando, un agente. Federico Bertoni, e un cittadino, Golthard Lanz, meritevoli di aver dato soccorso, mettendo a rischio la propria vita, a due cittadini tedeschi precipitati con l'auto nelle acque gelide dell'Isarco. Anche la terza carica dello Slato, Piorferdinando Casini ancora in visita ufficiale in Malesia, ha ricordalo che «nella giornata dol Tricolore avvertiamo tulli l'orgoglio della nostra appartenenza nazionale e il valore della nostra identità». Perché la bandiera, dice il presidente della Camera, «non è solo il simbolo dell'unità di tutti gli italiani, ma anche il riferimento permanente degli italiani residenti in tutte le parti del mondo, anche le più sperdute». A Reggio Emilia invece come oratore ufficiale alla cerimonia nei luoghi in cui il Tricolore nacque c'era, a sorpresa, il sindaco di Roma. Veltroni s'è richiamato più volto a Ciampi, rimarcando che «si può parlare di tutto, ma non si può mettere in discussione l'unità degli italiani». [r. r.] Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi durante il messaggio sulla giornata nazionale del Tricolore