Una sostanza antica per un'arma nuova di Eugenia Tognotti

Una sostanza antica per un'arma nuova GIÀ SPERIMENTATA DA AL QAEDA E FORSE IN IRAQ, E' UNA DELLE PIÙ' POTENTI TOSSINE VEGETALI Una sostanza antica per un'arma nuova Eugenia Tognotti PIÙ' volte evocata come una delle possibili armi biologiche prodotte in Iraq e sperimentata dai terroristi di Al Qaeda insieme al gruppo radicale curdo Ansar al Islam, è comparsa infine a Londra, all'esordio di questo 2003: è la ricina, una delle più pericolose e potenti tossine vegetali, ben conosciuta dai servizi segreti dell'Est che la usavano contro i dissidenti. Tre o quattro piccoli semi sono in grado di uccidere un bambino, dieci sono sufficienti per un adulto. In caso di ingestione l'intossicazione si manifesta solo alcune ore dopo ed è caratterizzata da violenti dolori addominali, vomiti, diarrea, emorragie intestinali, distur¬ bi del ritmo cardiaco che conducono rapidamente alla morte. Non si conoscono antidoti alla velenosa proteina, che debitamente lavorata e concentrata è duecento volte più potente di uno dei più conosciuti veleni tradizionali, il cianuro. Un elemento questo, che, almeno sotto l'aspetto dell'incontrollabilità e della capacità di previsione, rende la mortale tossina più temibile di altre «armi» ben conosciute come l'antrace o il vaiolo, contro le quali è possibile apprestare un'efficace strategia difensiva attraverso vaccini e altri presidi terapeutici. La reticenza degli investigatori e la laconicità dei primi comunicati, che si limitano ad accennare genericamente a «materiali ed equipaggiamenti», rende difficile ogni ipotesi circa il possibile obiettivo e i metodi di diffusione: bisogna volgere lo sguardo al passato e riferirsi a cronache non recentissime per ritrovare la registrazione di un'arma da fuoco camuffala da ombrello capace di sparare un piccolo proiettile composto di 9/10 di platino e 1/10 di iridio. Il rivestimento, riempilo con la mortale tossina della ricina, si apre solo a contatto del calore del corpo: cosi, nel 1978, si tentò di uccidere due disertori bulgari, l'uno a Londra, l'altro a Parigi. Quest'ultimo, diretto a sopprimere Kostov, falli l'obiettivo perché il proiettile si arrestò nello strato adiposo sottocutaneo, facendo mancare il calore necessario al proiettile. Ma la continua evoluzione delle conoscenze tecnologiche, che ha accompagnato da vicino quella delle armi chimiche e biologiche, potrebbe aver fatto comparire sull'inquietante scena della guerra biolerroristica non solo altri obiettivi (come acquedotti, raccolti, settori agroalimentari), ma anche nuovi sistemi di diffusione: oggetti, contenitori pressurizzati, proiettili, in un intreccio di vecchio e di nuovo. Antica è l'innocua pianta da cui ha origine la terribile tossina: il Ricinus communis, un'euforbiacea originaria delle regioni dell'Asia e dell'Africa, che si trova, inselvatichita, anche nell'Italia meridionale. Sono i suoi semi, dalla superficie liscia e lucente, ad essere velenosi. I principi attivi sono la ricinina, blandamente tossica, e la mortale ricina, capace di provocare la morte. Liberalo da queste sostanze, con particolari procedimenti, l'olio estratto dai semi maturi è un purgante «storico», incubo di intere generazioni di bambini. Ma c'è anche l'olio di ricino adoperato nell'industria delle vernici, come componente della miscela per motori e lubrificante per i freni, la pacifica produzione in cui sarebbero state impegnate alcune fabbriche irakene sospettate in passato dall'Onu di produrre armi chimiche e biologiche. Se verrà confermata la scoperta fatta a Londra sarà difficile ignorare la mortale serietà della minaccia che incombe anche sul!' Europa.

Persone citate: Kostov

Luoghi citati: Africa, Asia, Europa, Iraq, Italia, Londra, Parigi