Un agente infiltrato dietro l'inchiesta sui «guerrieri di luce»

Un agente infiltrato dietro l'inchiesta sui «guerrieri di luce» . I RETROSCENA DI UN'INDAGINE PILOTA Un agente infiltrato dietro l'inchiesta sui «guerrieri di luce» Dopo le denunce, un ispettore della squadra mobile ha seguito per mesi corsi e conferenze acquisendo prove e documenti Un ispettore della squadra mobile confuso tra il popolo dell'Istituto delle motivazioni. L'investigatore ha seguito con encomiabile pazienza, per mesi, le conferenze aperte tenute dagli istruttori e dai consulenti dell'Idm e da esperti esterni al centro di via Pedrotti. Un modo per vivere in diretta l'atmosfera di quella che l'associazione definisce «lo spirito dell'Idm». E poi letture su letture, studi sulle psicosette. Insomma, non è un'indagine da affrontare senza basi, questo primo passo nel mondo misterioso dei centri New Age, dove il confine tra legalità e illegalità può essere labilissimo. Fra poche ore ci saranno i primi interrogatori, verranno sentiti i responsabili, i testimoni delle vicende denunciate negli esposti. Al centro la morte misteriosa di un ristoratore che stava per affrontare la «passeggiata sui carboni ardenti» e una serie di suicidi. Un lavoro faticoso, complesso, legato a fattori spesso evanescenti. «Ma doveroso - spiegano alla Squadra mobile - accendiamo una luce su un mondo ancora sconosciuto. In Francia e negli Usa ci sono state ricerche ed inchieste su questo tipo di organizzazioni, da noi ancora nulla. Questa potrebbe essere un'inchiesta pilota a livello nazionale». Un capitolo a parte riguarda la contabilità. I documenti acquisiti in più riprese dalla squadra mobile parlano di un giro di miliardi, grazie alla vendita dei corsi a migliaia di persone. A fianco del nome di ciascun istruttore sono segnati il numero di «studenti» e il rendiconto finanziario. Gente che non scherza, con i ritardatari. Ne sa qualcosa Davide R. che si era iscritto al corso di leadership, uno dei più costosi, ma che poi non era riuscito a pagare la retta. C'è una lettera privata, in cui in primo luogo Davide si scusa per «il disguido» dovuto a improvvise difficoltà e per non avere mantenuto la parola data. Poi il «fermo» impegno a pagare a rate, 150 euro, seguendo un piano di rientro. Infine un ringraziamento per la «comprensione» dimostrata dall'Istruttore. Nel dossier consegnato dal commissario capo Alberto Somma al pm Pierluigi Zanchetta non mancano i commenti sull'andamento delle iscrizioni, il probabile ricavo e i guadagni incassati dai responsabili, minuziosamente inseriti nelle caselle, con tanto di grafici. Gli Istruttori si identificano attraverso le sigle, men¬ tre gli Assistenti viaggiano su altre dimensioni, molto inferiori. Per i semplici iscritti, i benefit relativi all'arruolamento di altri soci, sono costituiti da sconti sui corsi, regali e citazioni al merito. Benemerita assoluta dell'Idm, senza alcun dubbio, la signora Liberata L.G., che è riuscita - nel corso degli anni - a trascinare all'Idm centinaia di persone, parenti, amici, vicini di casa. Forse anche i passanti. La sua foto compare regolarmente dal '94 sulla rivista dell'Idm che non sa più come ringraziarla. In un'intervista Liberata spiega le ragioni del suo sfrenato proselitismo: «E' facile convincere le persone, quando si tratta di avvicinarle allo splendido mondo Idm». Altro che dubbi. Una catena di Sant'Antonio, una piramide finanziaria, con i corsi al centro dello scambio? Troppo presto per dirlo, bisogna aspettare la fine delle indagini. In questo caso, però, sarebbe un fronte inedito, dopo il caso di Alpha Club (vendeva servizi e benefit) e il caso del tubo Tucker. L'Idm si occupa solo e semplicemente di formazione. Se non puoi pagare in contanti, c'è pronto il modulo di una finanziaria. [m. nu.l PIROBAZIA E TRUCCHI Della «pirobazia», cioè della passeggiata sui carboni ardenti si è occupato anche il Cicap, il «Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale». Ecco cosa scrive Massimo Polidoro. «Dal greco pyro (fuoco) e bàinein (camminare), questo termine viene usato per indicare il famoso fenomeno della camminata sui carboni ardenti. Sebbene tale abilità sia presentata ancora oggi come un'impresa impossibile per la persona media, a meno di non possedere doti soprannaturali o di ricorrere a "misteriosi" rituali di meditazione, si tratta di una prova che chiunque, con la dovuta attenzione, potrebbe fare. Non è necessaria alcuna preparazione dell'anima e non servono unguenti miracolosi con cui proteggere la pianta dei piedi dalle bruciature, semplicemente perché se Il piede non rimane a contatto troppo a lungo con lo braci non si brucia; la brace, infatti, è un pessimo conduttore di calore. Un esempio può illustrare meglio la situazione; si immagini di portare un forno a 200" per cuocere una torta. Tutto quello che si trova all'interno del forno, dopo un po', avrà raggiunto la temperatura di 200"; tuttavia, se mettiamo una mano nell'aria del forno sentiamo che è calda ma non ci bruciamo (nonostante anch'essa sia a 200"), nemmeno se tocchiamo la torta ci bruciamo, rimaniamo invece ustionati se sfioriamo la teglia di acciaio. Questo pei che l'acciaio conduce molto bene il calore, mentre la torta, l'aria o la brace lo conducono molto meno. Naturalmente, è anche necessario imitare la sosta sulle braci ardenti: è stato calcolato che in media, una persona normale può compiere tre passi con ogni piede (circa sei metri) senza bruciarsi; chi compie percorsi più lunghi, spesso nel corso di esibizioni altamente pubblicizzate, può ricorrere ad altri artifici, tra cui quello di non mantenere la stessa temperatura (che dovrebbe essere sugli 800") lungo tutto il percorso ma di creare, per cosi dire, delle "oasi" di carboni spenti». PDpoitaco«(cufecasiumso"mtrlaNpspbIlabcUsfTdrtnc(nbuaclmNsppspepqtsd

Persone citate: Alberto Somma, Alpha Club, Davide R., Liberata L.g., Massimo Polidoro, Pierluigi Zanchetta

Luoghi citati: Francia, Usa