La manager rampante pedala con il Pirata Der riportarlo in vetta

La manager rampante pedala con il Pirata Der riportarlo in vetta MARCO PANTANI SI AFFIDA DA ANNI A UNA PROCURATRiCEf CASO MOLTO RARO TRA I GRANDI CAMPIONI La manager rampante pedala con il Pirata Der riportarlo in vetta Il corridore di Cesenatico la chiamò nel '98 dopo la doppietta Giro-Tour Da allora Manuela Ronchi, 36enne piemontese, è sempre al suo fianco personaggio Giorgio Viberti LA chiamano zia Manu e lei, in fondo, non disdegna il nomignolo. «Pronto, sono la Manu. In questo momento non posso rispondere, ma se volete...». Anche la sua voce registrata sul cellulare sfronda sul nascere formalismi e affettazione. Manuela Ronchi, 36enne «imprenditrice» piemontese di Verbania, è la manager rampante di Marco Pantani e di altri vip dello sport e dello spettacolo, eppure - ci tiene a sottolineare non antepone mai le leggi del business ai valori umani. L'hanno definita la Donna del Pirata senza malizia però - dopo che nell'agosto del '98 Pantani, reduce dalla doppietta Giro-Tour, le aveva affidato i suoi destini di atleta. Un legame diventato negli anni tanto stretto che qualcuno ha ritenuto proprio la Ronchi responsabile del recente mancato inserimento di Pantani nel team di Mario Cipollini. Signora Ronchi, come si difende da quelle accuse? «A Marco voglio bene, ormai siamo amici, e credo di aver fatto la scelta migliore per il suo bene. Volevano sfruttarne l'immagine di uomo, oltre che le prestazioni di corridore. Non sarebbe stalo giusto. Il tempo mi darà ragione». Come nacque il suo rapporto di lavoro con Pantani? «Era l'agosto del '98, Marco aveva appena vinto Giro e Tour. Ero a Riccione, per una convention dei discografici di Laura Pausini, quando mi dissero che Pantani mi cercava al telefono: credevo di essere su "Scherzi a parte"». Ma lei era già così conosciuta come manager? «In verità avevo cominciato come interprete, dopo la laurea in Lingue e Letterature straniere. Me la cavavo bene con l'inglese, il francese e il russo, così nel '92 grazie a Gerry Scotti entrai nell'organizzazione di alcuni programmi tv, gestendo l'immagine di numerosi personaggi del piccolo schermo». Gente famosa? «Eccome, da Federica Panicucci a Paola Barale, da Davide Mengacci a Rossana Casale, da Simona Ventura a Fabrizio Frizzi e Tiberio Timperi». Erano tutti suoi «assistiti»? «Diciamo che spesso ho gestito la loro immagine come quella di altri personaggi come Antonella Ruggiero, Tosca, Alex Dritti, Laura Pausini, Nec, Claudio Baglioni, Andrea Bocelli, Zucchero...». Tanti artisti, ma nemmeno un campione dello sport. «Di sport agonistico non capivo molto. Da ragazza avevo praticato e poi anche insegnato nuoto, ginnastica artistica e sci, ma mai a grandi livelli». Dunque come cominciò con gli atleti famosi? «Per caso, durante un viaggio aereo nel '96. Ero con Federica Panicucci e a bordo c'era anche Piaggi. Federica me lo presentò e cominciò a "sponsorizzarmi". Da allora lavoro spesso con Max». Quindi fu Biaggi la sua credenziale con Pantani? «In un certo senso sì, anche se Marco mi dimostrò subito cieca fiducia. Ci parlammo una sera in un ristorante famoso per il pesce. Mi chiese di gestire la sua immagine e aggiunse, fiducioso: "A cena si concludono buoni affari". Cominciai a proporlo come personaggio fino a diventare di fatto la sua manager a 360 gradi». E adesso, o tre che Pantani, lei gestisce decine di vip. «Tramite due mie società, la Action Agency e la Music in Action, ho contatti con quasi 800 atleti o sportivi, fra i quali anche calciatori come Kallon, Maldini, Ceco, Frei, Abbiati, il cestista Pozzecco, la pallavolista Cacciatori, il motociclista De Angelis, il tecnico di tennis Piatti, e con molti altri big dello spettacolo, per un volume di affari annuo di oltre un milione e mezzo di euro». Pantani viene da una lunga crisi: forse l'ha un po' trascurato, con tutti quei personaggi famosi da seguire. «Se mai il contrario, perché Marco mi assorbe all'80%, E poi lui sarà sempre speciale: non dimenticherò mai che scelse me quando era al top della celebrità. Siamo molto simili nel carattere, diciamo sem- Cominciò con Gerry Scotti nel settore dello spettacolo curando l'immagine di big come la Ventura, Mengacci Timperi, la Panicucci e Frizzi Fu Max Biaggi, incontrato per caso in aereo, a farle conoscere il mondo dello sport. Una cena di pesce sancì l'accordo con Marco pre quello che pensiamo. Per questo tra noi c'è grande feeling». Ma suo marito Paolo non è mai stato geloso del Pirata? «Qualche volta sì e anche Marco a volte è stato un po' geloso di mio marito. Ma non ci sono mai stati equivoci o malintesi. E ora anche Paolo è davvero legato a Marco, diventalo uno della famiglia anche se spesso bisticciamo». E' più difficile avere a che fare con il Pirata, con i giudici o con i giornalisti? «Direi con i giornalisti, perché e difficile creare quel clima di grande fiducia che invece richiederebbero certi delicati argomenti personali. Ma fa parte del lavoro». Non si è mai sentita una donna fragile e indifesa in un mondo maschilista? «No, questo no, anche se essere più franca che diplomatica a volto mi ha creato qua che problema». Da donna, amica, manager e confidente di Pantani, dunque, ci potrà dire: Marco potrà ancora tornare il Pirata che tutti rimpiangono? «Marco ha sofferto tanto, ma non è ancora pronto a vivere senza bicicletta. Ha un talento incredibile, bloccalo però a livello mentale. E' come una perla preziosa, che ha perso lo smalto ma può ancora tornare a brillare. I soìdi non c'entrano nulla. Marco ne ha già guadagnati abbastanza per vivere bene. Deve rimettersi in gioco, e io ci credo e ci spero ancora, anche se per me resterà sempre e comunque una persona straordinaria per umanità e sensibilità». Marco Pantani accompagnato da Manuela Ronchi, la 36enne manager di Verbania che segue il Pirata dall'agosto del '98

Luoghi citati: Cesenatico, Riccione, Verbania