Israele replica con un raid e blocca i dirigenti Anp di Aldo Baquis

Israele replica con un raid e blocca i dirigenti Anp DOPO LA STRAGE NEL CENTRO DI TEL AVIV IN CUI SONO MORTE VENTIDUE PERSONE E 120 SONO RIMASTE FERITE Israele replica con un raid e blocca i dirigenti Anp Londra protesta: gli inviati di Arafat dovevano illustrarci il piano di riforme Aldo Baquis TEL AVIV Israele si prepara alla reazione, dopo la strage avvenuta domenica nel centro di Tel Aviv dove due palestinesi delle Brigate dei martiri di al-Aqsa (al Fatali) hanno massacrato 22 persone e ne hanno ferite altre 120. Sul piano militare Gerusalemme si è accontentata ieri di un breve raid aereo contro una fabbrica militare a Gaza e di una contenuta incursione terrestre nella vicina città di Rafah. Fra i vertici militari, però, serpeggia la frustrazione: l'intera Cisgiordania è da mesi sotto occupazione militare, eppure in ogni dato momento lo Shin Bel, il servizio di sicurezza intemo, ha notizia di 30-40 attentati in fase avanzata di progettazione. Non solo: i due kamikaze che hanno fatto esplodere a Tel Aviv polenti ordigni (sadicamente potenziati con chiodi, biglie, bulloni, viti) erano partiti la mattina di domenica da Nablus: una città sottoposta a coprifuoco per settimane, circondata adesso da un vallo che dovrebbe ulteriormente ridurre le capacità offensive delle cellule terroristiche. Oltre le perdite, dunque, la beffa: come ha affermato un responsabile israeliano alla sicurezza, il colonnello Yossi Kuperwasser dell' intelligence militare, sono stati progettati e realizzati proprio dalla cellula di Tanzim (al Fatah) di Nablus non solo il duplice attentato suicida di Tel Aviv, ma anche quello del kibbulz Melzer ( 10 novembre) e quello successivo contro la sede del Likud a Beit Shean, presso Tiberiade. Ieri esponenti diversi di al Fatah hanno alternativamente confermato e negato che i due kamikaze immolatisi a Tel Aviv fossero membri di quel movimento. Ma per il ministro della Difesa israeliano Shaul Mofaz, che è incline ad ipotizzare una cooperazione stretta fra i militanti di base delle diverse organizzazioni palestinesi di lotta armata (da Hamas, alla Jihad a Tanzim), la cosa non fa soverchia differenza. «E' TAutorità nazionale palestinese, è il suo presidente Yasser Arafat che inculca fra i palestinesi la necessità del terrorismo», ha detto Mofaz alla Knesset. Per questa ragione, poche ore dopo le due esplosioni di Tel Aviv, il governo di Sharon è tornato a infierire proprio sui dirigenti Anp. A costoro è stato negato il permesso di raggiungere Londra dove, su invito del premier Tony Blair, dovevano illustrare in dettaglio il programma di riforme messo a punto da Arafat e approvato dal Parlamento palestinese. Israele ha anche impedito la convocazione a Ramallah di un congresso dedicato alla discussione della Costituzione palestinese. Il governo britannico ha subito reagito con stizza. Il ministro degli Esteri Jack Straw ha ieri chiamato al telefono il suo omologo israeliano Benyamin Netanyahu per esprimergli il suo malcontento. «Dite tanto di lottare contro il terrorismo - ha esclamato Straw, dopo aver condannato il massacro di Tel Aviv - e poi andate a colpire proprio quei palestinesi che si oppongono alla lotta armata». Netanyahu non si è perso d'animo. «Arafat - ha replicato manda a Londra delle marionette. Da un lato i palestinesi si riempiono la bocca di riforme, dall'altro ci mandano contro i kamikaze. Sono le stesse identiche persone». Israele intanto è a lutto. Per tutta la giomata i notiziari radio hanno seguito il progressivo e laborioso riconoscimento dei cadaveri. sei dei quali restano ancora senza un nome. Degli altri si sa adesso che dieci erano israeliani e sei stranieri. Fra le vittime vi sono cittadini rumeni, bulgari, cinesi e un abitante del Ghana. Decine di persone sono ancora ricoverate in ospedale, due sono gravi. Inevitabilmente alcuni commentatori si sono domandati «a chi giovi» il nuovo attentato palestinese, a tre settimane dalle elezioni politiche in Israele. Lo stesso candidato laburista Amram Mitzna ha ammesso che il suo partito subirà un contraccolpo. Anche uno dei più noti dirigenti palestinesi, Mohammed Dahlan, ha accusato ieri gli organizzatori della strage di fare il gioco di Sharon, avendo suscitato in Israele una forte ondata emotiva antipalestinese. Sharon, da parte sua, si è presentato nelle corsie dell'ospedale Ichilov di Tel Aviv per rincuorare i feriti: in periodi non preelettorali non lo aveva mai fatto. Secondo la televisione commerciale Canale 10 la telecamera che lo ha ripreso al capezzale di una delle vittime era del Likud. Le immagini potrebbero andare in onda già nei prossimi giorni, con l'avvio ufficiale della campagna elettorale. Nel lutto nazionale sei delle vittime restano ancora senza un nome Frustrazione fra i vertici militari poiché l'occupazione armata della Cisgiordania non è valsa a impedire altri attentati Sharon si è presentato nelle corsie d'ospedale per rincuorare le decine di ricoverati In periodi non elettorali non lo aveva mai fatto Le immagini andranno in onda già nei prossimi giorni, con l'avvio della campagna Due palestinesi arrestati dai soldati israeliani: la rappresaglia per l'attentato di domenica è stata durissima Volontari cercano resti umani su una lanterna cinese