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Magallanes e Lucarelli pedine chiave Magallanes e Lucarelli pedine chiave Bruno Bernardi TORINO E venne il giorno della svolta per il Toro. Nel bene, come nel male. Tre punti per sorpassare l'Atalanta nello spareggio-salvezza e indurre la società a compiere un sacrificio sul mercatino di gennaio con un paio di colpi: l'interista Dalmat, il parmigiano Marchionni e i laziali Liverani e Manfredini sono nel mirino di Mazzola. Da quando è allenata da Vavassori, l'Atalanta ha regolarmente perso la prima gara ufficiale del nuovo anno solare. Ma il Toro, più che sulla tradizione avversa dei bergamaschi, deve affidarsi alle sue risorse, sputando l'anima, e al 120 uomo, il pubblico. Un risultato negativo non solo lascerebbe gli Ulivieri boys al penultimo posto in classifica, rilanciando una diretta concorrente, ma significherebbe un durissimo, e probabilmente decisivo, colpo sul morale di tutto l'ambiente granata. .JJn pareggio sarebbe una mezza sconfitta e, comunque, rappresenterebbe un'altra grossa occasione di rilancio sprecata. Come può centrare il successo un Toro che, negli ultimi tre impegni casalinghi, nei quali ha subito altrettante sconfitte, non è mai andato a segno? Un digiuno di 272', dal tiro vincente di Castellini con il Bologna. L'impresa non è proibitiva se la squadra si esprime come a Udine e con la Roma. La formula a una punta (in attesa che Ferrante trovi la forma migliore e Franco sia pronto a giocare), due fantasisti, tre centrocampisti e quattro difensori, sembra essere al momento quella che dà più garanzie di solidità, con discreta predisposizione alla costruzione. Molto dipenderà da Magallanes. E' lui che, tecnicamente, può far compiere un salto di qualità alla manovra, saltando l'uomo e offrendo a Lucarelli qualche assist. Lucarelli, tornato a segnare a Udine dopo quasi un anno, aveva poi fallito con la Roma il rigore che si era procurato proprio lui. Anche se i numeri e i fatti indurrebbero a pensare il contrario, il gigante ha il gol nel suo Dna. Deve crederci, fortissimamente.