Scandalo Credit Lyonnais Trichet da oggi alla sbarra

Scandalo Credit Lyonnais Trichet da oggi alla sbarra E' ACCUSATO DI FALSE COMUNICAZIONI SOCIALI Scandalo Credit Lyonnais Trichet da oggi alla sbarra Il governatore della Banca di Francia si gioca il futuro alla guida della Bce al posto dell'olandese Duisenberg PARIGI Il futuro europeo di Jean Claude Trichet si gioca da oggi in un'aula del tribunale di Parigi. Il governatore della Banca di Francia è infatti uno degli imputati eccellenti del processo sullo scandalo dei conti del Credit Lyonnais, e solo se sarà prosciolto da qualsiasi accusa, potrà aspirare alla presidenza della Banca centrale europea (Bce). Potrà candidarsi alla successione di Wim Duisenberg solo se sarà «lavato» dalle accuse di aver chiuso un occhio su irregolarità contabili della banca. Trichet era stato rinviato a giudizio a luglio per complicità in «diffusione di false informazioni ai mercati» e «pubblicazione di conti inesatti», allo scopo di mascherare l'ampiezza del deficit della banca. Le accuse risalgono ai primi anni '90 quando la banca era pubblica e Trichet era direttore al ministero del Tesoro. Assieme a Trichet, che si è sempre dichiarato fiducioso nella giustizia del suo paese, sono stati rinviati a giudizio altri otto alti dirigenti del settore, tra cui l'allora governatore della Banque de France, Jacques de Larosiere e l'ex presidente del Lyonnais Jean-Yves Haberer. Il processo, se non saranno chiesti rinvìi per supplemento di inchieste, dovrebbe concludersi il 12 febbraio, cioè in tempo per capire se Trichet possa candidarsi alla successione di Duisenberg. Jean Claude Tri het Lo scandalo del Credit Lyonnais, che investimenti avventati e cattiva gestione aveva portato sull'orlo del fallimento, è costata al contribuente francese oltre 7 miliardi di euro. Ora la banca, privatizzata nel 1999, sta per passare sotto il controllo del Credit Agricole che nelle scorse settimane ha lanciato un'opa da 20 miliardi di euro. L'olandese Duisenberg ha annunciato nel febbraio 2002 dietro pressioni europee per lasciare il posto alla Francia prima del tempo - l'intenzione di andare in pensione il 9 luglio prossimo, giorno del suo 67 compleanno, con tre anni di anticipo rispetto alla data prevista per la fine del suo mandato. Trichet sarebbe il suo successore «naturale», secondo im accordo verbale tra i capi di governo europei, strappato nel maggio del 1998 dalle autorità francesi dell'epoca, Jacques Chirac in testa. Tra gli artefici del trattato di Maastricht, e della moneta unica europea, Trichet vede ora il suo avvenire europeo sospeso ad un filo: al di là della sentenza finale, basterà un semplice rinvio del processo per fargli perdere la corsa contro il tempo per presentare la sua candidatura alla Bce. Candidatura che peraltro - come disse nel dicembre scorso una fonte vicina alle alte sfere del potere - il governo francese continua ad appoggiare e intende mantenere anche se il processo verrà rinviato. [r. e. s.] Jean Claude Trichet

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