Altri controlli a sorpresa a Baghdad

Altri controlli a sorpresa a Baghdad Altri controlli a sorpresa a Baghdad WASHINGTON L'America compie oggi un altro passo verso l'intervento militare. Dal National Naval Medicai Center di Bethesda (Baltimora) salpa la nave ospedale «Comfort», con destinazione l'isola di Diego Garcia, grande base militare nell'Oceano Indiano. La Comfort fu impiegata anche in occasione della prima guerra del Golfo del 1991 e a New York dopo l'attentato dell'I 1 settembre. A bordo sono imbarcati 225 marinai e 61 medici civili. La nave ospedale può dare ricovero a circa 1000 pazienti, ha due sale operatorie ed è equipaggiata per prestare soccorso ai soldati in caso di attacco con armi biologiche e chimiche. Ieri gli ispettori delle Nazioni Unite hanno fatto un controllo a sorpresa nel complesso che ospita il Direttorato di controllo iracheno sugli armamenti. Per oltre sei ore sono state bloccate tutte le entrate del complesso mentre venivano ispezionati i locali della compagnia Al Basii, che si trova al suo interno. A nessuno è stato permesso di lasciare il perimetro del Centro. Il Direttorato per il monitoraggio sugli armamenti cura i collegamenti con gli ispettori Onu e suoi funzionari hanno accompagnato tutte le ispezioni dal 27 novembre. È rimasto bloccato all'interno anche il suo capo, generale Hussam Mohammed Amin. Nel trentassettesimo giorno di permanenza in Iraq, gli ispettori hanno visitato siti nell' area di Baghdad e nella seconda e terza città del Paese, Bassora nel Sud-Est e Mossul nel Nord. I tre siti vistati sono la fabbrica «7 aprile» di Nahrwan, 20 km a SudEst di Baghdad, e un'altra fabbrica a Ramadi, 100 km a Ovest della capitale. Ispezionati anche il Centro di studi oceanografici dell'Università di Bassora e l'ospedale Ibn Sina di Mossul. Ma secondo il domenicale britannico «Observer» gli ispettori dell'Orni capitanati da Hans Blix manifestano crescenti timori che George Bush ignori il loro lavoro e ordini l'invasione anche se non saranno trovate armi di distruzione di massa. Il giornale sottolinea che nei siti in cui, secondo americani e britannici, dovevano esserci armi nucleari, sono stati trovati impianti arrugginiti e disattivati. Ieri nuove voci si sono alzate contro la guerra in varie parti del mondo. Il ministro della difesa russo Serghei Ivanov ha ribadito che «un eventuale attacco degli Usa e dei loro alleati all'Iraq senza l'avallo dell'Onu non sarebbe legittimo né giustificato». Il premier turco Abdullah Gul, al termine di un colloquio a Sharm-elSheikh con il presidente egiziano Hosni Mubarak, ha detto che «cercheremo in ogni modo di impedire questa guerra fino all'ultimo». E il premio Nobel sudafricano per la pace Desmond Tutu ha attaccato il premier britannico Tony Blair per il suo «allarmante» sostegno agli Usa. [e.st.l Hans Blix Hans Blix