Mauriziano, in ri il clero di Gianni Giacomino
Mauriziano, in ri il clero LETTERA CON 21 FIRME INVIATA AL COMMISSARIO REGIONALE E AL CARDINALE P0LETT0 Mauriziano, in ri il clero sacerdoti chiedono di salvare l'ospedale di Lanzo Gianni Giacomino LANZOTORINESE I parroci delle Valli di Lanzo scendono in campo per difendere le specialità e 125 posti letto dell'ospedale Mauriziano di Regione Oviglia. Con una lettera inviata anche al cardinale di Torino Severino Poletto, ventuno tonache hanno chiesto un incontro con il commissario Anna Maria D'Ascenzo. «Decida lei il giorno, l'ora e la sede, noi ci saremo - spiega don Gerardo Vicenza sacerdote a Cafasse e vicario zonale -. Vogliamo capire quale sarà il vero futuro della struttura di Lanzo, siamo preoccupati». L'obiettivo dei parroci è quello di fornire al commissario un quadro completo della realtà delle Valli di Lanzo. Dimenticare forse per un attimo calcoli. buchi di bilancio, tagli del personale, bracci di ferro politici e analizzare le paure e le aspettative della gente, di quell'utenza che aveva trovato nel Mauriziano un ospedale «familiare». «Innanzitutto - precisa ancora don Vicenza - bisogna tenere conto che il Mauriziano di Lanzo è situato in un punto dove confluiscono quattro valli alpine, una posizione strategica per migliaia di persone». «Per molti nostri parrocchiani, spesso anziani, raggiungere Ciriè significa percorrere anche 30 o 40 chilometri, entrare in un mondo che non conoscono che in un certo senso li spaventa - continuano i sacerdoti tra i quali ci sono anche don Remo Ghignone, il cappellano dell'ospedale e monsignor Vincenzo Chiarie, parroco di Vallo -. Gli ospedali come Ciriè funzio¬ neranno anche bene ma sono affollati e vicini alla saturazione, a Lanzo si respira un'aria diversa». Anche se dall'altare si passa ai banchi di Palazzo Cisterna la musica non cambia. Gianfranco Novero, consigliere provinciale della Lega Nord e anche impegnato nel comune di Lanzo e in Comunità Montana ha ammesso come l'unica soluzione per la sopravvivenza del Mauriziano di Lanzo sia che passi sotto la Regione e quindi all'Asl 6 di Ciriè. «Perché è l'unico ente che credo non licenzierebbe quei 120 dipendenti dichiarati in esubero - cominia Novero - per questo, tutti insieme, dobbiamo far pressione in questa direzione». Attacca: «Poi è ora di finirla con dichiarazioni che chiedono le dimissioni di D'Ambrosio, di Ghigo, chi non vuole il commissario straordinario generale dell' Asl 6 Sergio Bertone e via dicendo, tutto per raccattare qualche voto. Bertone, che io conosco da quando ricoprivo l'incarico di revisore dei conti all'ospedale civile di Ciriè, è l'unico tecnico in campo sanitario in grado di risanare il Mauriziano». Un deficit enorme. Basti pensare che lo scorso anno a Lanzo i costi hanno superato di 8 milioni di euro i ricavi. E che per mantenere il personale composto da 360 dipendenti si sono spesi 16 milioni e 680 mila euro. «Troppi chiude il consigliere del Carroccio -. E poi mi chiedo come sia possibile che il numero degli infermieri 134, risulti identico a quello dei tecnici generici che con la sanità non c'entrano quasi nulla». Continua la mobilitazione per salvare l'Ospedale Mauriziano di Lanzo Continua la mobilitazione per salvare l'Ospedale Mauriziano di Lanzo
Persone citate: Anna Maria D'ascenzo, D'ambrosio, Gerardo Vicenza, Ghigo, Gianfranco Novero, Oviglia, Remo Ghignone, Sergio Bertone, Severino Poletto, Vincenzo Chiarie
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