Volano topi sui parquet Nba, choc in America

Volano topi sui parquet Nba, choc in America UNA MISTERIOSA FORMA DI CONTESTAZIONE SCUOTE IL MONDO DEI GIGANTI DEL BASKET Volano topi sui parquet Nba, choc in America Paolo Mastrolilli NEW YORK TANTI anni fa, nei teatri di Roma, si usava la «gattata». Quando un comico non faceva ridere, un cantante stonava, o una ballerina aveva le gambe storte, il gentile pubblico pagante faceva valere il proprio disappunto lanciando un gatto morto sul palco. Tra le auguste rovine dell'ex città imperiale i felini randagi abbondavano, e quindi la materia prima non mancava mai. Per precauzione, gli amanti dello spettacolo più esigenti si rifornivano sempre di gatti morti prima di uno show a cui tenevano in maniera particolare, in modo da essere pronti a far conoscere la loro opinione in qualunque momento. Se è vero che gli Stati Uniti, con il loro simbolo a forma di aquila reale, sono gli eredi contemporanei dell'antica Roma, qualche similitudine bisognava trovarla pure nelle arene, dove ai tempi dei Cesari scorreva il sangue dei gladiatori e delle fiere, mentre ai tempi di Bush secondo scorre quello di qualche scazzottata casuale tra i giocatori e dei topi. Avete letto bene: roditori veloci e amanti dei rifiuti, dotati di disgustosa pelliccetta grigia. L'ultima moda dei tifosi dell'Nba, il più bel campionato di basket al mondo, è proprio quella di coinvolgere i topi nell'azione, grosso modo sulla falsariga della «gattata» romana. Il primo episodio infamante è avvenuto sabato scorso a Salt Lake City, la città dei mormoni che l'anno scorso aveva ospitato addirittura le Olimpiadi della neve. La stella della squadra locale Karl Malone, colossale ala degli Utah Jazz, si stava concentrando sulla linea del tiro libero per aggiungere un altro punto alla sua prestigiosa carriera. Proprio mentre aveva cominciato ad alzare la palla, si è visto arrivare addosso dalle tribune un topo morto. Un compagno di squadra ha scalciato il povero roditore fuori dal campo. Poteva sembrare uno scherzo isolato di cattivo gusto, ma la «topata» si è ripetuta martedì a Phoenix, all'ultimo minuto del match. Stavolta però il roditore ha preso il volo mentre era ancora vivo, ed è atterrato sul parquet in piena forma, cominciando a correre tra le gambe dei giocatori. Le autorità di polizia stanno indagando, e finora l'unica connessione trovala tra i due episodi è che in entrambi i casi la squadra ospite erano i Sixers di Filadelfia. Era il team di Julis Erving, guidato oggi da Alien Iverson, un gangster-giocatore che ha avuto diversi problemi con la giustizia e coi tifosi. Dunque i lanciatori di topi ce l'hanno con lui, con i Sixers, col peggioramento dello spettacolo nell'Nba, oppure hanno solo voglia di farsi notare? O tempora, o moresl, direbbe comunque Cicerone. Karl Malone, degli Utah Jazz (destra), si è visto arrivare un topo in partita

Persone citate: Alien Iverson, Bush, Cesari, Cicerone, Karl Malone

Luoghi citati: Filadelfia, Phoenix, Roma, Salt Lake City, Stati Uniti, Utah