Bush raddoppia e annuncia un piano da 600 miliardi

Bush raddoppia e annuncia un piano da 600 miliardi NUOVI PROGRAMMI DI STIMOLO DELL'AMMINISTRAZIONE USA SARANNO VARATI MARTEDÌ' Bush raddoppia e annuncia un piano da 600 miliardi Muovo taglio alle tasse e più sussidi ai disoccupati per rilanciare l'economia NEW YORK Un'iniezione di fiducia da 600 miliardi di dollari in dieci anni: è la cura di cui ha bisogna l'economia americana secondo il presidente Bush, che si prepara ad annunciare un colossale pacchetto di stimoli martedì a Chicago. Gli Stati Uniti, secondo i dati ufficiali, sono entrati in recessione nel marzo del 2001, quando la nuova amministrazione repubblicana era in carica da circa due mesi. Ma in realtà hanno vissuto un solo quarto di crescita negativa, cioè quello dell'I 1 settembre. Da a lora in poi il prodotto interno lordo ha ripreso a crescere, fino al 4nZn del trimestre da luglio a settembre scorso, però la ripresa non ha mia assunto un ritmo convincente. La disoccupazione è tornata sopra il 6nZn, poco in termini generali ma molto per le abitudini prese dal paese negli anni Novanta, e tra scatti, frenate e ripartenze, gli analisti si aspettano un altro dato deludente per la crescita nel quarto con cui si è chiuso il 2002. Le vendite natalizie sono andate male, e se a tutto questo si aggiungono gli scandali finanziari e la chiusura negativa dell'anno borsistico per tre volte consecutive, ce n'è abbastanza per temere il cosiddetto «doublé dip», ossia la ricaduta nella recessione. Soprattutto ce n'è abbastanza per temere ripercussioni elettorali nel 2004, quando Bush cercherà di ottenere la conferma per altri quattro an¬ ni. Quindi mentre prepara la possibile invasione dell'Iraq, la Casa Bianca ha messo a punto anche il nuovo pacchetto di stimoli economici, proprio per non cadere nello stesso errore di Bush padre, che con una tempistica assai simile a quella del figlio trionfò nella Guerra del Golfo del 1991, per perdere poi la sfida contro lo sconosciuto Bill Clinton a causa della recessione trascurata. Per dare un chiaro segnale diverso, George junior ha già cambiato la squadra economica, sostituendo il ministro del Tesoro O'Neill e il consigliere Larry Lindsey con John Snow e Stephan Friedman. Ora arriva anche la manovra sui conti. Fino a venerdì sera, sembrava che il pacchetto della Casa Bianca dovesse raggiungere i 300 miliardi di dollari. Poi, dopo un'ultima riunione nel ranch del Texas, il presidente ha deciso di raddoppiare, inserendo nella lista riduzioni fiscali più aggressive e aiuti federali ai 50 stati, che comunque sarebbero usciti dalle casse nazionali. Secondo le indiscrezioni trapelate finora, il pezzo forte del pacchetto è un'accettata alle tasse sui dividendi azionari. In origine il taglio doveva essere del 50nZo, generando da solo circa 150 miliardi di dollari in dieci anni: ora, però, Bush sembra intenzionato ad affondare ancora di più la scure, per favorire il ritorno della gente in borsa. Poi ci sono riduzioni fiscali per incoraggiare gli investimenti di capitale delle aziende, contributi alle finanze disastrate degli stati, sussidi di disoccupazione allungati, alleggerimenti delle tasse sul reddito per le classi medie e basse, ma anche per i più ricchi. L'obiettivo, secondo la Casa Bianca, non è un cura shock per ottenere risultati nel prossimo trimestre, ma piuttosto un intervento di lungo termine che dovrebbe dare risultati concreti e stabili proprio a ridosso delle presidenziali del 2004, a meno di catastrofi geopolitiche, problemi imprevisti in Iraq e nuovi attacchi terroristici. L'iniziativa di Bush, però, ha tanto valore economico quanto politico, come dimostra la reazione immediata che ha suscitato nell'opposizione democratica. Il capo della minoranza al Senato Tom Daschle, considerato uno dei probabili candidati alla Casa Bianca nelle prossime elezioni, ha usato il suo discorso radiofonico del sabato per attaccare subito il pacchetto di stimoli: «E' l'idea sbagliata, al momento sbagliato, per aiutare le persone sbagliate. Farà solo aumentare deficit e debito». Secondo i calcoli di Daschle, grazie al piano Bush chi guadagna oltre 1 milione di dollari all'anno riceverà riduzioni fiscali per 24.000 dollari, mentre chi ne guadagna tra 40.000 e 50.000 dovrà accontentarsi di un assegno da 76 dollari. Una disparità che promette di essere al centro della prossima campagna elettorale dei democratici. [p. mas.] AinElWVpuLpcseusBcirlaadsNAplgeraapdslAptsirPnrdg I presidente americano George W. Bmh

Luoghi citati: Chicago, Iraq, New York, Stati Uniti, Texas