Si muove Cofferati Nasce la «Rete»

Si muove Cofferati Nasce la «Rete» DEBUTTO UFFICIALE AL SUMMIT DEI MOVIMENTI A FIRENZE Si muove Cofferati Nasce la «Rete» Il primo bersaglio è la «Grande riforma» istituzionale: il leader sta costruendo «non un partito ma una galassia», che vuole coniugare politica e movimenti e sonda con cura il rapporto con Prodi retroscena Fabio Martini IN principio non c'era un gran feeling tra quei due. Nanni Moretti aveva appena lanciato dal palco di piazza Navona il suo urlo contro la nomenclatura dell'Ulivo e Sergio Cofferati commentò così: «Che amarezza vedere quella scena: il regista che pronuncia il suo atto di accusa e i leader immobili, a testa bassa, incapaci di replicare...». Erano i primi di febbraio di un anno fa, ma da quel giorno Sergio Cofferati e Nanni Moretti via via si sono conosciuti meglio. E il fatidico 23 marzo, il giorno della manifestazione oceanica della Cgil, il regista riceve un dono di valore inestimabile. E' uno dei pochi - assieme a Sabrina Ferilli - a poter entrare nel "camerino" di Cofferati, la tenda sotto il palco dove si stavano consumando i complimenti del dopo-comizio. Quel giorno si rompe il ghiaccio, anche se tra Cofferati e Moretti c'è la stima che può esserci tra due solitari. E' un fatto: pur scoprendosi politicamente molto prossimi, in pubblico i due non si sono mai fatti vedere uno a fianco dell'altro. E' per questo motivo che il confronto in programma al PalaCongressi di Firenze la sera di venerdì 10 gennaio non va confuso come uno dei soliti dibattiti: tanto pathos, tanta gente, tanti applausi e poi tutto resta come prima. Sul palco, uno vicino all'altro, siederanno Sergio Cofferati, Nanni Moretti, lo storico Paul Ginsborg, il fondatore di Emorgency Gino Strada. E' la prima volta che le "stelle" della magmatica galassia movimentista apparsa un anno fa si ritrovano a dibattere insieme. E per la prima volta prende forma quel che Sergio Cofferati va ripetendo da qualche settimana ai suoi amici: «Io credo alla funzione dei parliti, ma nel Paese c'è un'energia positiva straordinaria che ha dato luogo ai movimenti e che sarebbe un vero peccato disperdere. Per questo dobbiamo saper avvicinare i diversi movimenti in una Rete che consenta il dialogo e che dia consistenza ad un nuovo ceto che si sta affacciando». I nodi più grossi della Rete che Cofferati vuole lanciare nel mare politico si sono avvicinati e stretti nel corso degli ultimi mesi: i girotondi di Moretti, Flores d'Arcais, Pardi; Emergency di Gino Strada; i Social Forum più in sintonia con l'approccio cofferatiano; il Tavolo della Pace che organizza la marcia Perugia-Assisi; personaggi come Padre Sorge; il movimento degli studenti. La rete di Cofferati nel mondo dei partiti, per ora, è a maglie più larghe: Aprile e la sinistra ds, ma anche esponenti di primo piano della Margherita come Rosi Dindi (che infatti sarà a Firenze) e come Ermete Realacci. Ma la Rete non è un nuovo partito, di nuovi movimenti e di scissioni Cofferati non vuol sentire parlare. Anche in privato ripete che questi scenari sono «fantasiosi» e che invece serve «una Rete con un filo rosso comune, che non prefiguri nuovi partiti ma che lavori al loro fianco». Il filo rosso della Rete di Cofferati? «I diritti», spiega ai suoi il Cinese. Tutti i diritti. Al lavoro, alla pensione, alla scuola pubblica, ad una sanità efficiente. Ma la Rete coltiva anche un altro bersaglio. Un bersaglio grosso. Attualissimo: la Grande Riforma che potrebbe uscire da un accordo - sorprendente ma non impossibile - tra Berlusconi, Fini, Casini, Bossi, Rutelli, D'Alema, Fassino, e Parisi. Nelle chiacchierate in privato Cofferati è stato molto esplicito: «Berlusconi è in difficoltà sui problemi economici e sociali e dunque sta cercando di spostare l'attenzione su altro. Mi chiedo come mai anche i leader dell'Ulivo lo seguano, non capendo che le questioni decisive siano altre. C'è il rischio che gli elettori del centro-sinistra non capiscano...». Ma sinora Cofferati non è uscito allo scoperto, non ha attaccato frontalmente il gruppo dirigente del centro-si- nistra. Sinora Cofferati non ha pronunciato la parola «inciucio» - e neppure subordinate più gentili - soprattutto per un motivo: l'ala prodiana dell'Ulivo, per il momento, non si è sottratta davanti all'ipotesi di accordo con il centro-destra, nella speranza di un'intesa che consenta di rafforzare i poteri dei prossimi Presidenti del Consiglio. E dunque, si spera, anche di Romano Prodi. E Cofferati non intende guastare un rapporto con Prodi che si è costruito con una certa fatica, a dispetto delle semplificazioni di chi parla continuamente di ticket. Prodi lo ha confidato e fatto sapere anche a Cofferati: se il Professore riprende il comando dell'Ulivo, lui intende esserne l'unica guida. E' per questo motivo che in una afosa sera d'agosto, alla festa dell'Unità di Modena, mentre tutti parlavano gioiosamente di ticket, Cofferati gelò tutti, annunciando: «Il leader deve essere uno solo» e «finché resta in campo il cosiddetto ticket non siamo al Grande Ulivo». E dopo un autunno freddo con i prodiani, finalmente il 22 novembre scorso, Sergio Cofferati è stato invitato dagli amici del Professore in uno dei "santuari" del cattolicesimo democratico: la cittadina di Monteveglio, dove Dossetti aveva fondato la sua comunità monastica. Un incontro cordiale con lo stato maggiore prodiano, cui è seguito un accordo - del tutto informale ma particolarmen- te significativo - con "Il Mulino" per lo studio e l'approfondimento di alcune tematiche. E persino la singolare ipotesi di primarie-plebiscito - che non dispiace a Prodi, ma che è stata accarezzata per primo dal detestato D'Alema - in questo caso è condivisa da Cofferati: «Le primarie sono utili sia con uno sia con più candidati. Nel primo caso sarà un'indicazione del consenso. Con più proposte, in assenza di programma, potrebbero verificarsi rotture». Dunque, ancora per qualche giorno Cofferati non si esporrà sul tema delle riforme istituzionali, il feeling con i prodiani lo trattiene ma non gli toglierà la parola: l'ipotesi di una Grande Riforma con Berlusconi non gli piace e il Cinese nei prossimi giorni lo dirà con chiarezza. Indicando ancher.un'ipotesi alternativa al presidenzialismo della destra. Ma intanto il progetto della Associazione a rete va avanti e uno dei nodi più solidi della maglia resterà la Fondazione Di Vittorio. E su questo fronte si annuncia una novità intrigante. A fine gennaio, concluso l'impianto della piattaforma informatica, partirà un sito Internet della Fondazione che, oltre a tenere aggiornati i quattro Forum (Cultura, Storia, Scienze sociali. Scienze naturali), "sparerà" ogni giorno commenti di poche righe sui temi politici di giornata. Battute, e piccoli editoriali, ispirati da Cofferati e in alcuni casi da lui stesso firmati. Qualche giorno fa Roberta Pinotti, deputata ds di Genova tra le pochissime a parlare frequentemente con Cofferati, aveva scritto un Sms al Cinese, accompagnandolo da una chiosa: «Se non sai leggerli, posso spiegarti come si fa». E Cofferati ha risposto divertito: «Da quando sono in Pirelli sono diventato un grande esperto: oramai ho posato la stilografica...». Panche Pardi La «piazza» che ci sta è già delineata: i girotondi di Flores e dell'autore di «Ecce Bombo», Emergency di Strada, i Social Forum in sintonia, i cattolici riuniti nel Tavolo della Pace, il movimento degli studenti L'ex segretario della Cgil Sergio Cofferati I rapporti col Palazzo sono a maglie più larghe: da «Aprile» a settori della Margherita (la Bindi) e ambientalisti (Realacci) È pronto anche il sito della Fondazione Di Vittorio: da lì il Cinese (che ha scoperto internet) dirà la sua sulle dinamiche interne uliviste L'UNIVERSO DELL'EX SINDACALISTA : ; — ^ ' GIROTONDI Nanni Moretti Paolo Flores D'Arcais Panche Pardi Paul Glnsborg INTELLETTUALE D'AREA , * Umberto Eco Alberto Asor Rosa ^Paolo Sylos Labini Alberto Pepe Marcello Messori Rossana Rossanda PERSONAGGI TV Michele Santoro Sabrina Ferillf EMERGENCY Gino Strada f Sergio Cofferati (Ex segretario della CGIL) 2«^ AMBIENTALISTI MONDO CATTOLICO Padre Bartolomeo Sorge SOCIAL FORU MARGHERITA Rosi Bifidi Ermete Realacci APRILE-SINISTRA DS Fabio Mussi Pietro Polena Famiano Crucianelli Pietro Gasperoni

Luoghi citati: Firenze, Genova, Modena, Monteveglio