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Il greggio torna sopra i 32 dollari SCORTE USA Al MINIMI Il greggio torna sopra i 32 dollari ROMA Il prezzo del petrolio continua a salire, soprattutto a causa del perdurare della crisi in Venezuela, dove da cinque settimane è in atto uno sciopero del settore, che si ripercuote sulle scorte Usa, scese ai livelli minimi da 26 anni. Nonostante le assicurazioni del presidente Chavez, il quale sostiene che entro un mese e mezzo il Venezuela, tornerà a esportare 3 milioni di barili al giorno, gli operatori non credono che la produzione del paese sudamericano possa riprendere a pieno ritmo nel breve periodo. Gli operatori dubitano infatti che il Venezuela possa uscire rapidamente dalle agitazioni che ormai durano da un mese: «Gli scioperanti venezuelani sembrano voler tenere duro e ciò sta prosciugando le scorte», spiega Stephen Hancock, analista dell'energia alla Barclay Bank di Londra. E proprio a Londra ieri pomeriggio si è verificata una brusca e corposa accelerazione dei corsi petroliferi, causata dai timori dell'impatto che potrebbe avere sul mercato del greggio un'eventuale guerra all'Iraq abbinata alla crisi venezuelana. Così il future di febbraio del Brent ha guadagna il 2,680Zo salendo a 30,22 dollari ^3n/) circa dalla chiusura di giovedì), dopo avere toccato un massimo di 30,28 dollari. I prezzi hanno continuato a salire anche a New York, dove sono stati toccati i 32,63 dollari al barile, con un apprezzamento del 2,50Zn. Intanto dal Brasile, dove si è recato per la cerimonia di insediamento del presidente Luiz Inacio Lula da Silva, Chavez ha lanciato la proposta di creare una specie di Opec latinoamericana, una confederazione fra i vari monopoli petroliferi di Stato del Sud America, che dovrebbe chiamarsi Petro-America. «Si ^btrebb* iniziare con la Petrobras e la Pdvsa, e finirebbe pel includere la Ecopetrol, PetroEcuador e PetroTrinidad», ha detto Chavez, ma non sono note le reazioni dei Paesi chiamati in causa.