Il pm minacciato

Il pm minacciato Il pm minacciato «Aveva già detto che mi voleva morto» Giorgio Ballarlo TORINO La notizia della fuga di Minghella ha raggiunto il sostituto procuratore Roberto Sparagna mentre si trovava in vacanza in Liguria. Anche se gli rimaneva qualche giorno di ferie, il magistrato non ha avuto dubbi: ha lasciato moglie e figlio a casa dei parenti, vicino a Genova, e si è precipitato ad attendere gli sviluppi della caccia all'uomo nel suo ufficio, al quinto piano della Procura della Repubblica dì Torino. Dottor Sparagna, ha avuto paura? «Quando si fa questo mestiere bisogna mettere in conto anche momenti poco sereni come quelli dell'altra sera. Ma la paura è un'altra cosa». Eppure quando è stato arrestato Minghella ha detto ai carabinieri che intendeva venire a Torino per saldare i conti conici , .^-.i* «Se è per questo, mi aveva già minacciato in passato. Durante i colloqfui con gli'psichiatri che ho incaricato della perizia dell'accusa, Minghella aveva detto più volte "Quello Sparagna vorrei vederlo morto". Non so se parlasse sul serio, io non ci ho mai badato più di tanto». Perché quest'odio nei suoi confronti? «Non ne ho la minima idea. Ma se non ricordo male ha minacciato anche i poliziotti che l'hanno preso, il commissario Basile e l'ispettore Montanti. Minghella continua a sostenere di essere vittima di un complotto». Il 14 gennaio riprende il processo in Corte d'Assise per l'uccisione di quattro prostitute. Pensa che Minghella si presenterà? «Non credo, finora non ha mai )artecipato alle udienze. Non vuoe neppure vedere il suo avvocato d'ufficio, che pure si sta impegnando per difenderlo nel migliore dei modi». Andrà in carcere a Biella per interrogarlo dì nuovo? «E perché? Da un punto di vista processuale non cambia nulla e per l'evasione procedono i colleghi della Procura di Biella. E poi non credo che Minghella voglia incontrarmi di nuovo: durante le indagini preliminari si è quasi sempre avvalso della facoltà di non rispondere». Si augura che vengano rinforzate le misure dì sicurezza nei confronti dì Minghella? «Non sta a me valutare questi aspetti della sua detenzione». Ma in passato aveva già tentato la fuga dal carcere delle Vallette... «Per l'esattezza nel luglio del 2001, pochi mesi dopo il suo arresto per l'assassinio di tre prostitute. Con delle lenzuola è riuscito a superare due muri di recinzione e si apprestava a oltrepassare l'ultimo, per fortuna l'hanno preso in tempo». Poi è stato mandato nel carcere di massima sicurezza di Cuneo. «Sì, nel reparto "incolumi", dove era anche protetto dagli altri detenuti. Sa, in carcere certi reati contro le donne non sono molto ben visti. Infine, nel maggio dello scorso anno è stato trasferito a Biella, un altro istituto di massima sicurezza». Dal quale, tuttavia, non sembra cosi difficile evadere... «Guardi, queste sono considerazioni che devono fare i colleglli dì Biella. Io voglio solo dire una cosa: Maurizio Minghella è un uomo pericoloso, non un ladro di polli. In un Paese civile cose di questo genere non dovrebbero mai succedere».

Persone citate: Dottor Sparagna, Maurizio Minghella, Minghella, Roberto Sparagna

Luoghi citati: Biella, Cuneo, Genova, Liguria, Torino