«Cosi innescano altre polemiche» di G.ruc

«Cosi innescano altre polemiche» «Cosi innescano altre polemiche» Vietti: un'iniziativa che danneggia l'immagine della magistratura intervista ROMA A chi giova brandire la Costituzione nel giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario? Non certo all'iimnagine dei magistrati, che per l'opinione pubblica si appannerà ulteriormente. E non aiuta neppure il tentativo di dialogo sulle riforme tra maggioranza e opposizione perché la protesta delle toghe sicuramente sarà foriera di nuove polemiche tra il centrodestra e il centrosinistra». Il sottosegretario alla Giustizia, Michele Vietti, dissente dall'iniziativa dell'Anm in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario e, rivolgendosi ai suoi colleghi di maggioranza, l'esponen¬ te dell'Udo avverte: «Dobbiamo procedere, sotto la regia di Palazzo Chigi, alle riforme strutturali di settore, ordinamentali e procedurali. Basta con le singole iniziative estemporanee di deputati e senatori che rispondono più a logiche del particolare che alla funzionalità del sistema giustizia». Sottosegretario, se i magistrati avvertono l'esigenza di ricordare i valori e i princìpi della Costituzione vuol dire che ritengono che oggi questi principi siano messi m discussione? «Nessuno può censurare in sé il fatto che si sventoli la Costituzione. Però, per il contesto in cui viene fatto - la solenne cerimonia dell'apertura dell'anno giudiziario l'iniziativa si presta ad essere interpretata dall'opinione pubblica come contestazione di una magistratura schierata. E la fiducia nei confronti della giustizia ne soffrirà ulteriormente». In questo caso, il problema non riguarda i magistrati ma l'interpretazione che sarà data a questa iniziativa. «Sono preoccupato per un altro ordine di motivi. Questa forma di protesta è inopportuna. Dopo le sollecitazioni del Capo dello Stato, le dichiarazioni del presidente Berlusconi, 1.1 non chiusura dell'opposizione sembrerebbe che si siano create le condizioni per un percorso condiviso di riforme. Riaccendere i fuochi delle polemiche rischia di mettere a repentaglio questo clima. All'Anm poi dico: la Costituzione va sempre letta tutta e, dunque, va ricordato che i giudici sono soggetti alla legge, che la legge lata il Parlamento e che il Parlamento è sovrano». Nella lettera dell'Anm che pro¬ muove le iniziative dell 3 e del 18 gennaio, si esprime un giudìzio critico sull'operato del governo, del Guardasigilli, in materia di giustizia. Critiche ingenerose? «La loro ricostruzione dei fatti non è veritiera, omettono delle iniziative, presentano quelle fatte in maniera riduttiva. L'Anm polemizza con il ministero di Giustizia per non aver fatto nulla nella direzione di accelerare i tempi dei processi: questo non è vero. Per esempio, la prossima settimana il Consiglio dei ministri approverà la riforma del diritto societario che contiene un rito speciale per le cause in materia commerciale e che rappresenta un'anticipazione sperimentale della riforma del Codice di procecfura civile che il ministero sta traducendo in legge delega». Uno dei temi caldi della pole¬ mica riguarda l'ordinamento giudiziario. La riforma Castelli è ancora congelata al Senato mentre vari esponenti della maggioranza, lo stesso presidente del Consìglio, sì sono espressi per la separazione delle carriere. Lei è d'accordo? «La maggioranza, sotto la regia di palazzo Chigi, deve trovare una posizione comune da discutere poi con l'opposizione. Per quel che mi riguarda, ritengo che il giudice non possa fare il pubblico ministero quando c'è il rischio di veder appannata la sua immagine di terzietà. Lo strumento per garantirlo tecnicamente mi è indifferente. All'Anm chiedo di esplicitare le sue proposte sulla progressione delle funzioni legata alla produttività. Una sentenza in più aiuterebbe ad accelerare i processi più di una protesta». [g.ruc]

Persone citate: Berlusconi, Castelli, Michele Vietti, Vietti

Luoghi citati: Roma