Il Polo boccia la protesta dell'Anm
Il Polo boccia la protesta dell'AnmALL'APERTURA DELL'ANNO GIUDIZIARIO CON LA COSTITUZIONE. BIONDI: UN RIPASSO FA BENE Il Polo boccia la protesta dell'Anm ROMA Il segretario di Unicost, Giuseppe Gennaro, lo ribadisce. Alla cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario, i magistrati arriveranno con la Costituzione sottobraccio. «Si tratta di una decisione assunta nell'ultima riunione di giunta dell'Anm spiega - per riportare l'attenzione dell'opinione pubblica sui temi della giustizia». Un gesto a effetto che segue di un anno l'ormai noto «resistere, resistere, resistere» di Francesco Saverio Borrelli e che - tra favorevoli e contrari - fa già discutere. La contiguità di tempi tra l'inaugurazione dell'anno giudiziario - il 13 gennaio - e la ripresa, a metà del mese, della discussione sulla riforma dell'ordinamento giudiziario in r-mmissione Giustizia del Senato, crea una concomitanza esplosiva. Il centrodestra ha già annunciato di voler procedere con la separazione delle carriere, punto su cui il fronte dei magistrati è irremovibile. «Il rischio - dice Gennaro - è la creazione di un pm dipendente dall'esecutivo o di un ibrido, di un pm, cioè, separato, autonomo e privo di sostanziali controlli. Del resto, anche il Capo dello Stato nel messaggio di fine anno ha parlato di giustizia efficiente che dia risposte in tempi ragionevoli e sia amministrata da magistrati indipendenti». Da Forza Italia replica l'avvocato Carlo Taormina che provocatoriamente ^benedice» l'iniziativa dell'Anm: «Fanno bene a sfilare con la Costituzione in mano. Il nuovo articolo 111 della Carta Costituzionale, quello sul giusto processo - ragiona Taormina - impone l'assoluta attuazione del principio di terzietà e imparzialità del giudice rispetto alle parti, e cioè al pm e all'imputato. Questo principio porta difilato alla separazione delle carriere». E il vicepresidente della Camera, Alfredo Biondi, consiglia ai magistrati «un ripasso della Costituzione sul giusto processo, un'altra occhiata alla presunzione di non colpevolezza del cittadino fino a sentenza definitiva di condanna, l'eccezionalità della custodia cautelare, da applicar- si quando nessuna altra misura risulti adeguata o quello sulla soggezione del giudice solo alla legge, che i giudici devono applicare e che spetta al legislatore e solo a lui emanare. Ecco conclude - un'occhiata anche a questi principi a cui l'indipendenza e imparzialità della magistratura costituiscono il presupposto, può essere un promemoria utile a tutti anche dopo le celebrazioni inaugurali». Insomma, il clima non è dei migliori per l'avvio della discussione al Senato della riforma dell'ordinamento giudiziario. Anche il radicale Capezzone critica i magistrati: «Ormai siamo al tragicomico». A fianco dei giudici è invece schierato il centrosinistra e il capogruppo Ds in commissione Giustizia al Senato, Guido Calvi, sottolinea che «il gesto simbolico dell'Anm, dopo un amjo di aggressioni a principi fondanti del nostro sistema costituzionale, appare un giusto ed opportuno monito a tener fermi i valori su cui è fondato il nostro Stato». (m. mon.l " ministro delia Giustizia Roberto 0^1» e n sottosegretario Mkheie vietti
Persone citate: Alfredo Biondi, Capezzone, Carlo Taormina, Giuseppe Gennaro, Guido Calvi, Saverio Borrelli
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