Tremonti: conti molto buoni adesso in Europa siamo più forti

Tremonti: conti molto buoni adesso in Europa siamo più forti IL MINISTRO DELL'ECONOMIA SODDISFATTO PER I DATI DEL FABBISOGNO DI FINE ANNO Tremonti: conti molto buoni adesso in Europa siamo più forti «Il governo si attende un risultato positivo anche sulla riduzione del debito pubblico La nostra economia non è in recessione, attraversa solamente un momento di stallo» Roberto Ippolito ROMA Si mostra soddisfatto Giulio Tremonti. Per quello che sta accadendo in questi giorni. E anche per quello che accadrà presto per quanto riguarda l'andamento dei conti pubblici. Il ministro dell'economia commenta, il giorno dopo la diffusione da parte dei suoi uffici, la notizia della discesa che è stata registrata dal fabbisogno dello Stato. Tremonti, intervistato ieri dal «Tgl», osserva che «dopo tanti mesi di catastrofismo i dati che contano sono quelli di fine anno» e sottolinea che la riduzione del fabbisogno che è stata resa nota per il 2002 «è un dato oggettivamente molto buono». Il minore fabbisogno dello Stato è la premessa per un quadro generale più rassicurante. Tanto che Tremonti fa sapere di credere, adesso, «che vada bene anche il dato sui.debito pubblico che verrà fuori nelle prossime settimane», i, i Debito pubblico che, rappresenta un problema molto pesante in assoluto per l'Italia ma anche in rapporto agli altri quattrodici paesi dell'Unione Europea: l'Italia registra il livello più elevato di tutti. E, a parte il caso particolare del Belgio, si stacca nettamente dai partner europei. Si tratta di un fardello non sostenibile e non in linea con i parametri della stessa nascita dell'euro. Grazie al dato positivo sul debito pubblico che è atteso per le prossime settimane, Tremonti vede ora in miglioramento anche la posizione dell'Italia all'interno dell'Unione Eurojiea: «Nel complesso ci presentiamo bene in Europa, si stabilizza il bilancio dello Stato, si i Stabilizza il.risparmio dei cittadini e si stabilizza la posizione europea del nostro paese». Tremonti replica anche ai rilievi che sono stati formulati dall'opposizione a proposito dell'andamento dei conti pubblici. Il ministro dell'economia afferma che «l'opposizione ha il diritto e il dovere di criticare. ma non quello di insultare come a volte è successo e speriamo non succeda più». Il ministro fa poi presente che i cittadini dovrebbero chiedere all'opposizione di chiarire quando critica il governo come si comporterebbe qualora si trovasse al suo posto: «Se la critica fosse accompagnata dalla proposta sarebbe molto meglio per tutti». In un'altra intervista, concessa al Tg Veneto della Rai, Tremonti analizza inoltre le attuali forti difficoltà dell'economia. E dichiara che l'economia italiana «non è in recessione, ma semplicemente attraversa un momento di stallo». Il ministro osserva che «recessione vuol dire perdere il livello di ricchezza dell'anno prima, degli anni passati». E «invece stare in stallo significa conservare quel livello di ricchezza, non crescere». Tremonti tuttavia fa presente come oggi lo scenario sia effettivamente ancora buio. E dichiara che «la congiuntura economica in Europa non va bene». Le ripercussioni del cattivo andamento internazionale si fanno sentire in particolare nel Nord Est dell'Italia: il Nordest, infatti, «dipende tantissimo dall'economia intemazionale, è molto dipendente dalla Germania». Pertanto, sostiene il ministro, «quando tutto il continente rallenta è chiaro che anche il Nord Est rallenta, ma non siamo in recessione». Di fronte a un quadro di questo tipo, è sempre più importante riuscire ad aiutare le imprese nel loro cammino di crescita: «Credo che molto dipenda dal credito, dalle banche e su ques.tojiflvremmo^cpminciare a faré'ùiiafiflessione». Per quanto riguarda il governo è sufficiente in\[gge, secondo il ministro, che la sua attività non significhi mettere «troppi vincoli» e porre «troppi ostacoli». Tremonti ricorda poi che «le piccole e le medie imprese sono la base, la forza dell'economia italiana».E quindi l'è piccole imprese «non sono un limite, ma la ricchezza». LA CRONOLOGIA DEL FABBISOGNO I risultati conseguiti a finèanno per quanto riguarda il fabbisogno (in milardi di lire fino al 2002 e gli ultimi tre anni tradotti in euro) \ FABBISOGNO CONSEGUITO

Luoghi citati: Belgio, Europa, Germania, Italia, Roma