Quattrocento ucraine alla messa in Basìlica

Quattrocento ucraine alla messa in Basìlica L'INIZIATIVA HA RICHIAMATO DONNE CHE LAVORANO COME COLF E BADANTI NELLE FAMIGLIE E ASPETTANO LA REGOLARIZZAZIONE Quattrocento ucraine alla messa in Basìlica Preghiere e commozione alla prima celebrazione con rito greco-cattolico riale Don Roberto Salsa, che ne ha sottolineato il significato ed ha ringraziato queste persone impegnate lontano dalla propria casa per cure e assistenze difficili, nelle quali l'aspetto economico diventa secondario rispetto al senso di profonda umanità e carità con cui assolvono al loro compito. Ascoltando alcune delle donne intervenute, in attesa di regolarizzazione, si capisce subito che i maggiori problemi attuali derivano proprio dal prolungarsi dei tempi per l'attuazione della legge che le toglierà dalla posizione precaria e le doterà di regolare permesso. «Manco da casa da quasi due anni. Aspettavo la legge per regolarizzarmi e tornare a trovare mio marito e i miei figli, ma purtroppo ritardi imprevisti pregiudicano i miei programmi». «Ho un fratello in fin di vita, ma non posso allonta¬ narmi dall'Italia neppure per questa emergenza perchè non potrei più tornare, mentre ho bisogno ancora di lavorare». Queste le lamentele che, in toni simili, si sentono ripetere più spesso. «In effetti - aggiunge De Benedetti - si stanno creando delle situazioni paradossali. La regolarizzazione di coloro che hanno presentato domanda inizierà nei prossimi giorni, ma temiamo che i tempi siano troppo lunghi e auspichiamo che qualche provvedimento possa eliminare problemi e difficoltà». Giovanni Quarato presiede l'associazione «Migranti» che cura i problemi delle donne extracomunitarie: ((Attualmente sono degli ostaggi - dice -. Non si sa di chi e non si vuole accusare nessuno, ma questa è la realtà dei fatti». Intanto i promotori della funzione di ieri annunciano altri analoghi appuntamenti di carattere spirituale per le prossime settimane. Il 25 gennaio è in programma una funzione a Novara con l'intervento di un Vescovo ucraino, mentre ancora nel Verbano si sta preparando una solenne funzione religiosa per il periodo pasquale. Sergio Ronchi VERBANIA Appuntamento a San Vittore ieri pomeriggio alle 14.30 per Natascia, Irina, Tatiana, Veronica e tante, tantissime donne ucraine. La basilica intrese ne ha accolte oltre 400 per un evento senza precedenti e cioè una Messa celebrata nella loro lingua e con il rito greco-cattolico. Hanno seguito la funzione, presieduta dall'ucraino Padre Yuriy coadiuvato da alcuni sacerdoti locali, con grande devozione, cantando e pregando senza pausa, ed anche con profonda commozione. L'iniziativa è dovuta alla Parrocchia e alla Caritas del Vicariato, impegnate da tempo nel sostenere queste donne che in grande quantità svolgono compiti di collaboratrici domestiche e di assistenza ad ammalati e anziani, assolvendo ad una importante funzione sociale. «Abbiamo voluto nella circostanza dare loro anche una testimonianza di sostegno spirituale », dice Giovanni De Benedetti della Caritas locale. La celebrazione b stata introdotta dal Vicario territo- L'ucraìno Padre Yuriy ha celebrato coadiuvato da alcuni sacerdoti locali in un'affollata Basilica di San Vittore

Persone citate: De Benedetti, Giovanni De Benedetti, Giovanni Quarato, Roberto Salsa, Sergio Ronchi

Luoghi citati: Italia, Novara