«La Ru486? Un sistema stura-utero»
«La Ru486? Un sistema stura-utero» CE' L'INTERVENTO CONTRARIO ANCHE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE, ROBERTO GOTA «La Ru486? Un sistema stura-utero» L'assessore Gilardoni condanna l'aborto farmacologico Maria Paola Arbeia NOVARA «Stura-utero». L'assessore comunale alla Cultura Gabriello Gilardoni, di An, definisce così, l'aborto farmacologico: «In termini crudi - ammette - che possono rendere l'idea dell'effetto. Uno "stura-utero" per dormire sonni tranquilh». Guardoni ha inviato ieri ai giornali la sua dichiarazione a proposito della «Ru 486». Poche ore prima di Capodanno era stato anche il presidente del Consiglio regionale, il leghista Roberto Gota, a schierarsi nel fronte del «no», con termini meno drastici. Gilardoni parte dalla notizia della clonazione di Eva, notizia di fine anno al momento ancora in attesa di una (anche minima) prova scientifica: «Eva, la fantomatica nuova primogenitrice del terzo millennio, si teme possa essere venuta al mondo sconvolgendo l'ordine naturale della vita e ponendo gravi problemi a quanti, come me, credono fermamente nella vita come dono di Dio e sacra dall'inizio alla fine. Questi sono però problemi che si può porre un credente. Invece quali possono essere quelli che si porrebbe colui che non crede e come tale arriva a non dare valore alla vita sin dalla sua origine? E propone ora, seguendo tale logica, l'adozione della pillola Ru486 che in quanto sostitutiva dell'aborto chirurgico rappresenta l'aborto farmacologico, ancor più comodo e al di fuori di qualsivoglia consulto- rio medico o psicologico. Non sarà che alla fine per costui, in forza della logica materialistica, entrambe le cose possono trovare giustificazione in questo mondo impazzito?». Va detto che per l'aborto farmacologico sono prescitte condizioni ben precise con controlli e supporti medico-ospedalieri. Due giorni prima era stato il presidente Roberto Gota a scrivere: «Auspico che il Governo regionale del Piemonte si pronunci in modo chiaro sulla pillola abortiva affinché non venga impiegata nel territorio della nostra regione. La RU 486 è una pillola abortiva, sono dunque contrario al suo impiego. Per la stessa ragiono, ritengo che la legge nazionale numero 194/78 che prevede le norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza, vada rivista sotto tanti aspetti». «Sono convinto che l'impiego della RU 486 sia in contrasto, nella sostanza, anche con le disposizioni e le' finalità della legge 194, che ha come fine dichiarato quello di evitare che l'aborto sia usato come strumento di controllo delle nascite». Gota prosegue ricordando che «l'uso di una pillola è soltanto l'estrema semplificazione di un atto che comporta invece una scelta con conseguenze nella vita di una donna. È uno strumento anticoncezionale che, per sua stessa natura, non consente la ponderazione e la riflessione necessarie per un atto così grave e impegnativo nella vita di una donna e di una famigha. Oltretutto, come spiegano molti medici, l'assunzione del RU 486 può creare una serie di problemi che hanno come conseguenza penosi ritomi in ospedale». A Novara si erano già intrecciati scambi di opionioni e confronti a distanza. Prese di posizione contrastanti (per esempio del parlamentare Mancuso di An e della capogruppo regionale ds Manica) si sono sommate ai solleciti per campagne di prevenzione e informazione che sinora, a partire dal livello nazionale, non sono state promosse a dovere. Roberto Gota e Gabriello Gilardoni
Persone citate: Gabriello Gilardoni, Gilardoni, Mancuso, Maria Paola Arbeia, Roberto Gota
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