Muore giardiniere: «gìalio» sulle cause

Muore giardiniere: «gìalio» sulle cause VIVEVA A VERBANIA E GIOCAVA A CALCIO NEL CAMBIASCA. DA QUALCHE GIORNO ACCUSAVA SINTOMI SIMILI ALL'INFLUENZA Muore giardiniere: «gìalio» sulle cause Aveva 32 anni, la sorella era accorsa alla richiesta di aiuto Aristide Ronzoni VERBANIA Sarà l'autopsia a stabilire con certezza le cause della morte di Fabio Raffanini, 32 anni, deceduto ieri mattina nell'appartamento, dove viveva solo, al terzo piano del condominio «Arcobaleno» in piazza Cavour a Intra. A scoprire il giovane ormai privo di vita in camera da letto, riverso sul pavimento con le spalle appoggiate al letto, e stata la sorella Simona (che abita con il marito e la figlioletta di 4 anni a Pallanza) alla quale poco prima aveva telefonato dicendole che si sentiva male. Appena aperta la porta d'ingresso, Simona si è resa conto della gravità del malessere del fratello ed è corsa sul pianerottolo invocando aiuto. Le ha risposto la proprietaria dell'appartamento del piano superiore, Ilda Ferrari, 74 anni, appena rientrata dalla spesa con il marito Emilio: «Mi sono precipitata al piano di sotto e con Simona abbiamo raggiunto la camera da letto. Fabio non dava segni di vita e abbiamo persino tentato invano di sollevarlo per adagiarlo sul letto. Abbiamo subito chiamato il 118 mentre ho anche cercato di tranquillizzare Simona che è al sesto mese di gravidanza. Con lei c'era la sua figlioletta. Sono salita nuovamente in casa e ho preparato una camomilla per tutte e due». Sul posto sono accorsi gli uomini della questura e i poliziotti della scientifica per gli accertamenti di rito mentre intomo alle 13 è stato il medico legale Calogero Licata ad eseguire i primi rilievi clinici. La salma del giovane è stata poi ricomposta all'obitorio dell'ospedale Castelli a disposizione dell'autorità giudiziaria. Fabio Raffanini era giardiniere e lavorava alle dipendenze della «Floricoltura Ratti Luigi e Alfredo» a Ghiffa dove era nato nel '69. Giovane robusto, volonteroso e lavoratore, amava lo sport e particolarmente il calcio. Era centravanti nel «Cambiasca» dove aveva tantissimi amici. Da circa una settimana aveva accusato sintolni che parevano influenzali, ; malessere alle ossa, nausea, mal di testa,* raffreddore, e qualche linea di febbre. «Mi aveva detto che sarebbe stato assente per qualche giorno perché non stava bene - racconta uno dei datori di lavoro - ma non mi sono preoccupato più di tanto. Era un giovanotto forte e anch'io ho pensato all'influenza che in questi giorni sta affliggendo numerose persone. Sono rimasto incredulo quando un paio d'ore fa mi; hanno informato della sua morte». Aggiunge uno dei condomini: «I giorno di Capodanno siamo saliti insieme in ascensore e mi ha fatto gli auguri. Ho notato il pallore del suo visoma l'ho ritenuto conseguente all'influenza che, mi ha detto, gli dava parecchio fastidio. La sera precedente un terribile mal di schiena lo aveva indotto a chiamare la guardia medica che gli ha praticato un iniezione calmante». Diciassette anni fa Fabio aveva perso la madre, Marisa, stroncata a 44 anni da collasso cardiocircolatorio. Il padre Mario vive a Graveilona Tocé. MIASINO Sono stati fissati per domani alle 14,30 i funerali di Luigi Giromini, il pensionato di 72 anni stroncato quasi sicuramen¬ te da uno choc anafilattico in seguito a un'iniezione antinfluenzale. Ieri pomeriggio è arrivato dalla Procura di Verbania il nullaosta per il funerale, nella chiesa parrocchiale di Carce- gna. Le esequie di Giromini erano già state fissate per sabato scorso, ma il sostituto procuratore di Verbania, Fabrizio Argentieri, le aveva sospese per fare luce sulle cause della morte attraverso l'autopsia. Nell'inchiesta si ipotizza fra l'altro, nei confrojjji di ignoti, il reato di omicidio tùlposo. Per avere i primi risultati dell'esame autoptico, che è stato eseguito all'obitorio di Verbania, occorrerà attendere sessanta giorni, ma i primi riscontri avrebbero già confermato il sospetto iniziale, che ha indotto il magistrato a prendere la decisione dell'autopsia. Lugi Giromini era quasi sicuramente allergico ad una delle sostanze contenute nell'antibiotico che gli è stato somministrato con l'iniezione e che ne ha provocato in pochi minuti il decesso. Giromini aveva 72 anni, ed era appena rientrato con la moglie da una crociera sul Mediterraneo: il pensionato stava bene, ma al rientro dal viaggio ha avvertito i sintomi classici dell'influenza. Da qui il consulto medico e il consiglio di praticargli un'iniezione. Una puntura che è risultata fatale, perchè subito dopo Giromini ha iniziato a stare molto male, ed è stato vano anche l'intervento dell'Elisoccorso. La morte del pensionato, originario di Borgomanero e per molti anni titolare di un'impresa di autotrasporti, ha destato grande cordoglio in tutta la zona. [m. g.J Stroncato da choc anafilattico A Miasino domani pomeriggio i funerali del pensionato deceduto dopo iniezione Fabio Raffanini viveva solo al terzo piano del condominio «Arcobaleno» in piazza Cavour 3 Intra j? j (adestfa)