«Protesta in piazza Castello»
«Protesta in piazza Castello» IL PRESIDENTE BOCCARDO: INTENSIFICATI INCONTRI, VOLANTINAGGIO E RACCOLTA DELLE ADESIONI «Protesta in piazza Castello» Iniziative del Comitato per l'ospedale di Ceva CEVA Un fitto calendario di appuntamenti attende il Comitato di Difesa del Cebano (Co.Di.Ce.), che ha intensificato le iniziative a sostegno dell'ospedale di regione San Bernardino. Il Comitato, infatti, non riconosce l'accordo siglato a novembre a Vicoforte fra Regione, Asl e Comuni, a garanzia del mantenimento dei servizi esistenti nella struttura ospedaliera. Dopo l'incontro di ieri a Ormea, stasera è prevista una riunione a Monesiglio (ex discoteca), domani a Montezemolo (sala comunale), quindi il 9 gennaio a Marsaglia (padiglione municipale) e il 10 a Ceva (salone della Brenta). Queste serate vengon dopo le conferenze già organizzate nei giorni scorsi a San Michele Mondovì, Murazzano, Viola, Mombasiglio, Battifollo, Saliceto, Bossolasco, Sale Langhe, Priola, Bagnasco, Garessio. «L'attività del Comitato di Difesa del Cebano per sensibilizzare i cittadini sull'opportunità di manifestare a Torino il dissenso per un nuovo ospedale a Mondovì, che non serve al Piemonte, continua senza sosta ha spiegato Giampaolo Boccardo, consigliere comunale d'opposizione e primario di Nefrologia a Ceva, presidente del Co.Di.Ce. -. Siamo convinti che la sanità debba rispondere alle esigenze delle popolazioni secondo bacini d'utenza delimitati dall'orografia territoriale e non dalle circoscrizioni elettorali. Per questo abbiamo trovato punti di comune interesse con l'entroterra ligure». Per la zona delle Bormide in Liguria, sono già state fissate conferenze a Millesimo il 7 gennaio, a Cercare l'S, a Cairo Montenotte il 13. «I cittadini hanno compreso che l'accordo siglato al Santuario di Vicoforte era solo finalizzato a soffocare la protesta, per cui sono sempre più propensi a manifestare il dissenso - ha proseguito Boccardo -. Il 21 gennaio, in piazza Castello a Torino, le popolazioni del Cebano contesteranno alla Regione la spesa di pubblico denaro che il nuovo ospedale di Mondovì comporta. Oltre a snaturare la rete ospedaliera territoriale, questa spesa sacrificherà tutte le più importanti strutture ospedaliere del Piemonte». Il Comitato proseguirà anche i volantinaggi nei giorni festivi davanti alle principali parrocchie, all'uscita della messa, e nei pomeriggi feriali davanti ai principali supermercati della zona. Sono previsti anche punti «volanti» di raccolta delle adesioni alla manifestazione, nelle piazze e di fronte all'ospedale di San Bernardino. «Convinti che i contribuenti insorgeranno contro spese ingiustificate - ha concluso il presidente del Comitato -, ci fermeremo solo quando avremo informato tutti i piemontesi di questi sprechi. Chi li sostiene paghi in termini d'immagine e di voti». L'accordo contestato dal Comitato è stato sottoscritto dai sindaci dell'Asl 16, che, alla luce di quanto contenuto nel documento firmato dall'assessore regionale alla Sanità Antonio D'Ambrosio, hanno sospeso ogni forma di protesta. L'atto, con l'impegno a mantenere inalterati i servizi forniti dalle strutture ospedaliere e territoriali di Mondovì e Ceva, ha ottenuto anche il consenso dei Consigli comunali delle due città: una condizione che i sindaci Aldo Rabbia e Alfredo Vizio avevano posto per procedere alla firma. [p. s.] Boccardo durante un'iniziativa di protesta
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