Specchio dei tempi

Specchio dei tempi Specchio dei tempi «Capodanno in piazza San Carlo: spettacolo da sogno sul palco, ma tanti incivili tra la folla multietnica» - «Visite al ritmo di una al minuto» - «Il fascino del volontariato» - «Se Fido fiuta l'odore della multa» Una lettrice ci scrive: ((A Capodanno, come migliaia di persone a Torino, ho accolto il 2003 in Piazza San Carlo. Lo spettacolo organizzato in collaborazione col Teatro Regio è stato davvero magico ed emozionante, a tratti commovente. Ma non è per questo che scrivo. Quel magico balletto purtroppo non sarà il primo ricordo che riaffiorerà nella mia mente ripensando alla veglia del 31. «Sono studentessa universitaria e mille volte sono scesa in piazza contro il razzismo e contro le discriminazioni ma oggi sono furiosa per aver visto lanciare botti ad altezza uomo e sul palco; per aver visto uomini che dopo aver bevuto e rotto le loro bottiglie le impugnavano come coltelli verso altri uomini; per aver visto ragazzine che, sebbene si trovassero al fianco dei loro fidanzati, venivano palpate e insultate da branchi di altri ragazzi; per aver visto bambini di otto anni taccheggiare dalle borsette delle donne; per aver visto così tanta gente senza più un decoro a causa del troppo alcol. E tra tutte queste cose tristi che ho osservato l'unica cosa certa è che non ho visto nessun italiano compiere questi gesti. Ma neanche nessun cinese, nessun giapponese, nessun latinoamericano, nessun romeno, nessun senegalese. Solo marocchini, algerini, i-unisini, arabi in generale. Tutti uomini. Talmente tanti però da darmi l'impressione di essere io la straniera in visita in una città che non era la mia. E in quel momento ho realizzato che Torino non è mia e non è dei torinesi, che a mezzanotte e vm quarto con rassegnazione hanno preso in braccio i loro bambini e per mano i loro cari e sono andati altrove, lontani da quello scempio che si stava consumando sotto i loro occhi. Io sono rimasta fino alle 3. Perché? Perché il mio fidanzato e i miei amici lavoravano lì e hanno voluto scortarmi fino a casa a spettacolo finito. So di dare l'impressione di una persona razzista, intollerante, che tende all'esagerazione e che probabilmente è anche un po' paranoica. ma provate a chiedere a chi come me ha trascorso la notte nel salotto di Torino». - Alessandra Ferri Una lettrice ci scrive: «Mi associo alle perplessità del lettore Flora sull'efficacia degli esami oculistici per il rinnovo della patente. Anche a me è toccato di passare la mia visita in poco più di un minuto, al ritmo di "fuori uno, avanti un altro". Tristissima per una diagnosi di 9/10 per occhio, quando fino all'anno scorso ero a 10/10, mi faccio visitare da un secondo oculista, privato, il quale con mio massimo conforto - e mezz'ora di visita - mi rassicura sui miei 10/10 per entrambi gli occhi. A prescindere dall'attendibilità del primo medico, tengo a sottolineare che alla mia richiesta di una ricevuta per la parcella (25 euro), la sua segre¬ taria mi ha risposto che non erano obbligati a fornirmela, ma se proprio ci tenevo me l'avrebbero spedita. Aspetta e spera... ho dovuto tornare due volte per averla». Maria Sole Croce Una lettrice ci scrive: «Per dodici anni ho lavorato alle dipendenze di un'associazione di volontari che si occupa dell'assistenza psicoloH'ca ai malati di tumore e ai oro familiari. Ora lascio "per raggiunti limiti di età" e vorrei, attraverso questa seguitissima rubrica, ringraziare i volontari dell'associazione per l'affetto e la simpatia che mi hanno riservato fin dall'inizio e per l'aiuto che mi hanno dato nello svolgimento del mio lavoro. Entrare a contatto con il mondo del volontariato è stata un'esperienza arric¬ chente che consiglio a tutti. A queste splendide persone, così generose di se stesse e del loro tempo, dico ancora grazie con la preghiera di non dimenticarmi, perché le porterò sempre nel cuore». Lucetta Rivetti Un lettore ci scrive: «Forse i torinesi non conoscono dov'è dislocato il più consistente deposito di escrementi canini. Ma è sufficiente fare due passi in via Giordano Bruno, tra Corso Sebastopoli e via Filadelfia, per trovare il marciapiede che costeggia il lato della ferrovia interamente ricoperto dei noti rifiuti organici. Segnalata la situazione alla vicina sezione dei vigili urbani, è stato risposto che loro avevano già provveduto ad avvertire l'Amiat. Mi chiedo se non sarebbe più opportuno effettuare un maggiore controllo o sistemare colonnine automatiche distributrici di sacchetti e palette? «Quello che più stranamente risalta è che a "discarica'' si interrompe proprio davanti alla Caserma della Guardia di Finanza e la sezione dei vigili. Sarà forse che i cani (o i loro proprietari) si fermano solo quando sentono odore di multa?». Segue la firma

Persone citate: Alessandra Ferri

Luoghi citati: Torino