Ciampi ricorda Gaber «originale e discreto»

Ciampi ricorda Gaber «originale e discreto» LA CAMERA ARDENTE AL PICCOLO TEATRO, 1 FUNERALI NELL'ABBAZIA DI CH1ARAVALLE DOVE SPOSO' OMBRETTA COLLI Ciampi ricorda Gaber «originale e discreto» I presidente apprezza anche «la sua satira raffinata e costruttiva» II silenzio di Jannacci, il necrologio di Mina: «Non ti dimentico» Per il ministro Urbani «è un grave lutto per l'intera cultura italiana» Brunella Giovara MILANO Un funerale discreto, senza fotografi e senza telecamere. Così ha deciso la famiglia: un addio che sia il più possiSile sobrio, seppure nell'abbazia di Chiaravalle, scelta da Ombretta Colli perché lì sposò Giorgio Gaber, il lontanissimo 12 aprile 1965. Ma sono in tanti a voler salutare Gaber, e tanti ieri si sono presentati al Piccolo Teatro, sperando che la sua camera ardente fosse già allestita. Lo sarà da questa mattina, tutto sarà pronto per dargli questo addio così sentito, all'uomo «che ha portato sulle scene ima satira raffinata e costruttiva delle speranze e delle ansie degli italiani». Le parole sono del Presidente della RepubUca Carlo Azeglio Ciampi, che ieri ha mandato un messaggio alla vedova di Gaber, in cui ha scritto che l'artista «per quarant'anni ha saputo intrecciare arte e vita italiana dando dignità letteraria e teatrale alla lingua parlata. Con uno stile originale, discreto ed elegante». Anche Giuliano Urbani, ministro per i Beni culturali, ha scritto alla Colli per ricordare con affetto e stima «un uomo di straordinario spessore umano e culturale. Uno spessore rispecchiato con continuità nella sua instancabile opera di artista che si è identificata con la sua stessa vita». La sua morte «è un grave lutto per l'intera cultura italiana». E Pier Ferdinando Casini, presidente della Camera: «Era un grande artista e un cantore jeneroso e geniale dello spirito libero e dinamico della sua Milano. Il suo sorriso e la sua satira intelligente e mai volgare mancheranno molto a tutti noi». «Non ti dimentico», firmato Mina. Così la cantante ha ricordato l'amico Gaber nel necrologio pubbUcato ieri sul Corriere della Sera. Muto anche Celentano: «Adriano ha appreso la' notizia con grandissimo, grandissimo dolore», spiegava Claudia Mori. «Non so ancora se Adriano parteciperà ai funerali o se farà una visita alla camera ardente, ma so solo che per il momento non vuol rilasciare alcuna dichiarazione perchè è ancora troppo scosso». E anche altri, vicini a Gaber negli anni di inizio carriera, come Enzo Jannacci, che ha rifiutato di rilasciare interviste e ha però diffuso una nota: «Enzo Jannacci e la sua famiglia intendono affrontare in silenzio la perdita del fraterno amico, vivendo l'umana necessità di lasciare un tempo al dolore, a cui si aggiunge, immediata, l'angoscia per il vuoto culturale lasciato dalla sua scomparsa». «Io qualche volta lo criticavo», racconta Sergio Endrigo. «E' stato un precursore dei tempi, ma lo criticavo in quanto idealista politico e qualunquista: oggi mi rendo contro che ha anticipato i tempi. Nessuno crede più in niente perché non c'è più niente in cui credere». «Mi ricordo bene di lui quando faceva parte dei "Due corsari" con Jannacci», dice Endrigo, ancora impegnato nella riabilitazione per l'ischemia che lo ha colpito ad agosto, ma pronto a condurre oggi in seconda serata su Raidue lo speciale dedicato a Gaber. «Devo a lui, come a Bindi, a Tenco, ai primi cantautori, gli inizi della mia carriera. Erano altri tempi: si andava a casa di Franco Crepax, vicedirettore della Ricordi, per fargli sentire le canzoni con la chitarra». Di Gaber, Endrigo apprezza soprattutto «i brani grotteschi, come "Shampoo", e l'ironia sferzante, per la quale sembra che non piacesse ai politici. Negli ultimi tempi, poi, mi sono riconosciuto molto in "Destra e sinistra", per la delusione dei confronti di una sinistra spaccata, che va d'accordo con la destra soltanto quanto c'è da spartirsi la torta». Accorata la voce di Maria Monti, l'attrice che ebbe con lui una storia d'amore durata tre anni, tanto tempo fa, agli inizi della loro carriera: «Io ho già vissuto il mio lutto per Giorgio anni fa. Lasciarlo mi è costato un grande sforzo, sono stata male per più di cinque anni. Oggi mi dispiace che sia morto un grande artista, per il valore che metteva in scena e nella vita». Gaber verrà tumulato al Famedio del Cimitero Monumentale. Uscirà postumo il suo disco «Io non mi sento un italiano», e anche il suo libro, scritto assieme all'amico Sandro Luporini, «Il Grigio», edito da Einaudi. Un monologo «sull'impossibilità di essere felici». Al Piccolo Teatro di Milano è stata allestita ieri pomeriggio la camera ardente gSSo Gaber iiikore930 alle ore 13.30. Sergio Endrigo «Qualche volta lo criticavo, solo ora mi rendo conto che anticipava i tempi Devo a lui l'inizio della mia carriera»

Luoghi citati: Chiaravalle, Milano