Guerra dei prezzi L'Eurispes: in un anno alimentari più 290Zo di Raffaello Masci

Guerra dei prezzi L'Eurispes: in un anno alimentari più 290Zo NUOVA RICERCA PROMOSSA DALLA «COALIZIONE DEI CONSUMATORI» Guerra dei prezzi L'Eurispes: in un anno alimentari più 290Zo Marzano: l'Istituto centrale di statistica è l'unica fonte attendibile Confesercenti: dati fantasiosi, così si esaspera la corsa ai rincari Raffaello Masci ROMA Dunque le massaie avevano ragione? Andare a fare la spesa al mercato è diventato molto più caro nell'anno appena trascorso rispetto al precedente? Secondo una ricerca di Eurispes e della «Coalizione dei consumatori» pare proprio di sì: pasta, riso, verdure, frutta, carne, insomma ciò che di fresco si compra ogni giorno sarebbe aumentato addirittura del 290Zo da un anno all'altro. Praticamente un salasso per l'economia delle famiglie, anche se il dato è stato prontamente respinto come «fantasioso» sia dal governo che da Confesercenti. Sia chiaro; ciò che Eurispes ha monitorato non è l'inflazione nel suo insieme, ma unicamente il costo dei prodotti alimentari. Ed ecco cosa ha fatto: «Nella prima settimana di dicembre - dice una nota dell'Istituto di ricerche duecento rilevatori, fra volontari delle associazioni dei consumatori ed esperti professionali della rete Eurispes, hanno scandagliato i mercati rionali, i negozi di alimentari, le macellerie, le rivendite di ortofrutticoli, i supermercati ed i discount alimentari di tutta Italia ed hanno misurato le variazioni dei prezzi dei prodotti alimentari cosi come sopportati dalle famiglie italiane, cercando anche di capire perché si è creata tanta disparità fra le cifre fomite dall'Istituto Centrale di Statistica e la percezione dell'uomo della strada». L'Istat, infatti, ha rilevato anch'esso la dinamica dei prezzi dei prodotti alimentari, ma il dato cui è giunto è pari ad un aumento de 3,80Zo su base annua. e quindi la disparità con quel 290Zo di Eurispes è enorme. Il problema della differenza è stato enucleato nel metodo di rilevazione, infatti, «l'Eurispes lavora sulla media delle vanazioni dei singoli prezzi, mentre l'Istat sulle variazioni dei prezzi medi». A quel punto i ricercatori Eurispes hanno pensato bene di adottare lo stesso criterio dell'Istat, ottenendo un aumento pari al 13^0, inferiore dunque a quell'allarmante 290Zo ma comunque triplo rispetto al 3,80Zo ufficiale. «Non tutti i gruppi di prodotti - dice Eurispes - fanno comunque registrare gli stessi aumenti: come era prevedibile la palma negativa spetta agli ortofrutticoli H-510Zo), mentre l'aumento più contenuto, ma pur sempre impressionante, è quello dei carboidrati, che comprendono il pane, la pasta ed il riso (-t-200Zo)». Fra i prodotti per le prime colazioni e le merende spicca il caffè, con un aumento del 370Zo, mentre fra le bevande quella che registra i maggiori incrementi del prezzo non è né il vino H-310Zo), né la Coca Cola i+lSVo) né la birra 1+19^0), ma l'acqua minerale con un salto che sfiora il cinquanta per cento (H-480Zo). Fra gli alimenti proteici sono le uova a segnare l'incremento più consistente H-340Zo), seguite dal pesce fresco (■*-280Zo), dalla carne suina (4-260Zo), da quella di pollo e tacchino ( 4- 200Zo) e infine da quella di bovino (-1-I90Zo)». Un altro test è stato compiuto sulla spesa per il cenone di fine anno. Anche qui sono stati comprati gli stessi prodotti ai prezzi del 2001 e a quelli attuali: lo stesso vino di qualità è aumentato del 650Zo, i tortellini del 270Zo, il pesce fresco del 350Zo, lo zampone del 9,70Zo. Totale: più 180Zo. Ma la stangatina inflazionistica non è stata uguale dappertutto: le grandi città hanno fatto registrare un aumento del 34,660Zo della spesa alimentare, contro le medie e piccole (sotto i 100 mila abitanti) dove si è arrivati al 27,190Zo. Similmente i prezzi dell'alimentare hanno galoppato a differenti velocità su per la Penisola: l'incremento è stato del 33,20Zo al Nord, del 44,160Zo al centro e del 250Zo al Sud. I dati di Eurispes sono giunti in un agone politico-sindacale già surriscaldato dalla disputa sull'inflazione e, ovviamente, hanno sollevato il polverone del caso. Secondo Conf esercenti, i dati diffusi da Eurispes «sono inattendibili, per non dire fantasiosi», e rischiano «di esasperare la guerra dei prezzi che a fatica T'organizzazione, insieme alle principali associazioni dei consumatori, sta combattendo da mesi». Perentorio il ^o verno: «L'Istat resta l'unica fonte ufficiale per la rilevazione dei prezzi - ha detto il ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano - e sono fermamente contrario all'inflazione fai da te». Ma Gian Maria Fara, presidente di Eurispes, ha respinto questa reprimenda: «il governo ha la pretesa di negare la realtà di fatto e quindi, indirettamente di considerare i cittadini non in grado di giudicare, se non proprio di intendere e volere. Si riconferma così un antico vizio: se la realtà è diversa dal giudizio che ne* danno i governanti non saranno questi a doverne prendere atto, ma la prima a doversi adeguare al giudizio». VARIAZIONI DEI PREZZI DEI PRODI PER GRUPPI D? CONSUMO ED IN TOTALE-Anni 2002/2001 COLAZIONE E MERENDlf* t23,30ZoI 1+20,107ok**32,907ol B+22,1% t29,207o S/^IMERIA PRODOTTI IN SCATOLA FRUTTA* VERDURA. wmqm mm

Persone citate: Antonio Marzano, Gian Maria Fara, Marzano

Luoghi citati: Confesercenti, Italia, Roma