Città divìsa sul «caro-euro» di Emanuela Minucci

Città divìsa sul «caro-euro» LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI E I RISTORATORI: DA MESI DENUNCIAMO IL PROBLEMA. I COMMERCIANTI: UNO STUDIO NON ATTENDIBILE Città divìsa sul «caro-euro» Dopo gli aumenti denunciati dall'Eurispes Emanuela Minucci L'allarme lanciato ieri su scala nazionale dall'Eurispes (che racconta di prodotti alimentari aumentati, nel giro di un anno, del 29 per cento, tre volte quanto indicato finora dall'Istat) divide, anche sotto la Mole, il mondo dei consumatori da quello dei commercianti. I primi a concordare su un generalizzato «Quell'indagine ha ragione, noi lo andiamo dicendo da mesi». I commercianti a liquidare come «inattendibili» questi dati perché «vengono meno a una banale legge economica: quando i consumi si contraggono l'ultima cosa che si fa è aumentare i prezzi». In mezzo alle due categorie, il presidente dell'Epat, Franco Bergamino, che, pur preoc¬ cupato dai dati Eurispes, non li bolla come infondati, ma attribuisce a ciò parte della responsabilità del caro-menu nei ristoranti di cui fu accusato, come presidente di categoria, giorni fa. Ma esaminiamo più nei dettagli gli allarmanti risultati cui è approdato l'Istituto di studi politici e sociali. In base alle sue misurazioni, condotte sui prezzi dei singoli prodotti di un paniere di 150 (contro i 164 dell'Istat), gli aumenti maggiori sono da attribuirsi all'ortofrutta (più 51 per cento), acqua minerale (più 48) carni bovine e bianche (più 20), pesce fresco (più 28), mentre per pane, pasta, riso l'incremento è stato del 20 per cento. Secondo Diego Calabrese, presidente della Federconsumatori (8 mila iscritti in Piemonte) «Sono dati sacrosanti, che ratificano soltanto quanto lamentato dalle migliaia di telefonate che abbiamo ricevuto nell'anno soprattutto da parte di consumatori anziani». E aggiunge: ((A novembre chiedemmo al sindaco Chiamparino di avviare un tavolo per fare in modo di controllare anche attraverso un appoggio del Caat i prezzi di alcuni alimenti base. Dopo due riunioni il tavolo è fallito e non sappiamo il perché: chiediamo quindi di ritentarci». Anche Gianluigi Casotti dell'Adoc (associazione difesa orientamento consumatori, oltre 1000 iscritti in Piemonte) trova più che attendibili questi dati, mentre il presidente dei commercianti Pino De Maria è alquanto perplesso: «Tutti gli indicatori economici parlano di una contrazione dei consumi, ecco perché mi pare molto strano che i prezzi, da sempre stabiliti dalla libera concorrenza siano potuti aumentare in questo modo. L'unica cosa su cui invece concordo è l'esigenza di mantenere il doppio prezzo, in lire e in euro per maggiore trasparenza. Per il resto penso che indagini come questa contribuiscano soltanto a lanciare un allarme infondato». Secondo l'Epat infine, un aumento all'ingrosso degli alimentari si è registrato: «Ed è per questo motivo che nella categoria ristoratori abbiamo intenzione di lanciare un progetto che si chiama "inflazione zero" attraverso il quale ci impegniamo, nonostante gli aumenti dei prodotti a contenere i nostri prezzi». Secondo l'Eurispes l'aumento dei prezzi degli alimentari si aggira sul 30 per cento

Persone citate: Chiamparino, Diego Calabrese, Franco Bergamino, Gianluigi Casotti, Pino De Maria

Luoghi citati: Piemonte