Luciano: comincio una nuova vita di Marco Ansaldo

Luciano: comincio una nuova vita IL BRASILIANO DEL CHIEVO, EX ERIBERTO. IL 24 GENNAIO FINIRÀ' DI SCONTARE LA SQUALIFICA E FORSE INDOSSERÀ' LA MAGLIA DELL'INTER Luciano: comincio una nuova vita «Ora posso costruirmi il futuro con il mio nome e senza paura» personaggio Marco Ansaldo inviato a VERONA El raro, nella vita di un uomo, che si succedano cambiamenti tanto radicali in cosi poco tempo com'è accaduto a questo calciatore brasiliano che proveremo a chiamare Luciano, sebbene, istintivamente, il primo nome che ci sale alla bocca sia quello con cui l'abbiamo conosciuto: Eribeito. In quattro mesi ha ripreso l'identità ceduta per rimediare alla fame, si è sposato, adesso sta per scontare la squalifica e lasciare il Chievo perche Cuper ha convinto Moratti che all'Inter serve un'ala e, sul mercato, meglio di lui non ce n'è. Anno nuovo, vita nuova: nel caso di Luciano Siqueira de Oliveira è un'assoluta verità. Ieri Luciano è tornato dalle vacanze con la fede al dito. Da anni voleva sposarsi con Raquel, dalla quale ha avuto anche un figlio, Gabriel, ma non osava il passo. Se si fosse presentato dal prete con l'identità acquistata per poche lire da un contadino di Boa Esperanca, il matrimonio non avrebbe avuto valore. Se avesse richiesto i documenti col nome con cui fu battezzato, qualcuno avrebbe scoperto il mistero, la storia di un orfano che per apparire più giovane di quattro anni e sistemarsi nel calcio, sfuggendo alla miseria di mestieri senza futuro, aveva cambiato il proprio passato. L'incubo si è interrotto il 22 agosto, con la confessione liberatoria. Il vero Eriberto, il contadino, lo ricattava da anni: se non l'avesse pagato avrebbe raccontato tutto. «Ma la vera ragione - racconta Del Neri, l'allenatore del Chievo - è che si sentiva oppresso dall'impossibilità di presentarsi per quel che era. Doveva falsificare persino gli autografi. Ricordo che una volta, contro il Paok di Salonicco, corse a scambiare la maglia con un brasiliano per noi sconosciuto, Luciano. Gli chiedemmo perché di tanta foga, lui rispose un po' imbarazzato che era un amico suo. In realtà voleva possedere finalmente una casacca con il suo nome addosso». A Chievo hanno pronta quella nuova, con la scritta Lusiano, come si pronuncia alla brasiliana ma anche alla veneta. Il problema è capire se farà in tempo a indossarla. La Federcalcio, alla terza sentenza, l'ha squalificato fino al 24 gennaio per la storia della falsa identità. Una mezza porcheria. «Nessuno ha considerato le ragioni per cui l'aveva fatto - dice Del Neri -. Non voleva truffare. Forse certa gente non sa cosa si può fare per sfuggire alla fame e iui, in fondo, non ha ammazzato nessuno». Già. C'è chi si è inventato i nonni italiani per aggirare i limiti sugli extracomunitari e non ha perso neppure un giorno di campionato. Ma questa è un'altra storia. Luciano si è gettato alle spalle la disavventura. L'hanno condannato a saltare il girone di andata (così nessun avversario si potrà lamentare), vuole appropriarsi di quello di ritorno. «Adesso che non dovrà più fingere, né vivere sotto la cappa di quel segreto si dimostrerà due volte più forte. Per questo metterò il veto alla cessione», spiega Del Neri che vor¬ rebbe trattenerlo perché un esterno velocissimo e tecnico è la sublimazione del suo gioco di stampo inglese. E' più facile che acconsenta a vendere lo stopper Legrottaglie alla Roma o persino un gioiello come Perrotta. L'Inter, tuttavia, preme e ne chiede il prestito. In casi estremi potrebbe pagare i 15 milioni di euro che sono la valutazione più realistica. Il Chievo vacilla. Tra l'altro è in lite con il Bologna per i sei milioni di euro che aveva pattuito in estate per acquistare la metà di Luciano (allora Eriberto) in mano agli emiliani. A Verona dicono che è cambiato lo scenario: avevano venduto il giocatore alla Lazio e la Lazio dopo non l'ha preso né pagato, quindi l'intera operazione va rivista. L'ufficio complicazione affari semplici è sempre in funzione quando si tratta di Luciano. «Rispetto a cosa ho passato, ogni altro intoppo è un dettaglio - racconta lui, calandosi nel freddo di una notte padana senza scampo -. Se devo rimanere al Chievo lo faccio e cerco di riconquistarmi il posto, se mi cederanno all'Inter sarà fantastico perché mi troverò in una grande squadra. Non so niente di mercato, prima o poi mi diranno qualcosa. L'unica certezza è che sarà l'anno della svolta. Finalmente posso costruirmi il futuro senza paura e con il mio nome». Luciano sorridente accanto alla maglia del Chievo di Eriberto, il falso nome del brasiliano

Persone citate: Cuper, Del Neri, Legrottaglie, Luciano Siqueira De Oliveira, Moratti, Perrotta

Luoghi citati: Lazio, Salonicco, Verona